Pubblicato il 31/12/2015, 18:30 | Scritto da Andrea Amato

Basta gufi! Ha ragione Renzi, bisogna pensare positivo. Ecco quindi come sarà il 2016 della tv italiana

Per una volta vorremmo essere propositivi e positivi e non scrivere il solito articolo di consuntivo pieno di critiche e visione limitata. Quindi, chiudiamo questo 2015 proiettati verso un futuro che sarà sicuramente più roseo (#credici). Forse ha ragione il nostro premier Matteo Renzi quando dice che noi giornalisti siamo gufi frustrati, capaci solo di criticare il lavoro degli altri, senza poi essere capaci di farne uno vero. Per questo motivo, oggi abbiamo deciso di usare toni felici. Partiamo dalla nostra televisione di Stato: con la tanto agognata e annunciata riforma, la Rai si appresta a vivere un 2016 che in confronto la BBC «gli spiccia casa». Come dice il fu direttore generale (ormai amministratore delegato) Antonio Campo Dall’Orto: Viale Mazzini diventerà una media company, dove gli 11mila dipendenti potranno vivere come nel campus di Google, lavorando in modalità crossmediale, a prescindere dal loro contratto e dai sindacati.

Mediaset risolverà il nodo legato agli investimenti e allo sviluppo di Premium, trovando anche risorse per rivitalizzare i palinsesti delle reti generaliste, che negli ultimi anni hanno dovuto fare i conti con pesanti tagli. Maria De Filippi non sarà più così centrale nell’intrattenimento di Cologno Monzese, ma sarà uno dei tanti fiori all’occhiello delle reti di Piersilvio Berlusconi. E finalmente riprenderà a produrre programmi di seconda serata.

Sky tornerà a superare il muro dei 5 milioni di abbonati e potrà vantarsi con le consorelle europee non solo per la qualità dei contenuti, ma anche per la massa critica di client. X Factor e MasterChef, programmi cult, verranno comprati in seconda visione dai canali Rai, perché giustamente ritenute trasmissioni di interesse pubblico. Mediaset non oscurerà più i suoi canali sulla piattaforma, anzi, pagherà un gettone per essere sul mitico telecomando di MySky.

Netflix, che finora è una bellissima library di serie tv e documentari per pochi eletti, sarà un’applicazione di uso comune, tanto quanto Candy Crash. Nelle metropolitane delle nostre città ci saranno pendolari che tra una fermata e l’altra guarderanno una puntata di Sense8 e Narcos. Perché tanto la nostra economia nazionale sarà ripartita alla grande e di conseguenza anche i consumi, quindi 8 euro in più di contenuti video, da sommare al canone Rai (in bolletta elettrica) e a Sky, non saranno certo un problema.

Fidatevi, sarà un 2016 bellissimo. Alla faccia dei gufi.

 

twitter@AndreaAAmato

 

(Nela foto Matteo Renzi)