Pubblicato il 14/12/2015, 11:37 | Scritto da La Redazione
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Sanremo: sui social si grida al complotto per l’esclusione di qualcuno – “Niente politica tanto amore”. Così il Conti bis sarà tale e quale

Sanremo: sui social si grida al complotto per l’esclusione di qualcuno – “Niente politica tanto amore”. Così il Conti bis sarà tale e quale
“Risate con Pieraccioni superospite. E sentimenti con le canzoni”. Il nuovo Festival è presentato, anche se alcuni cantanti non in gara si sono sfogati in rete.

Rassegna stampa: Corriere della sera, pagina 33, di Mario Luzzatto Fegiz.

E sui social si grida al complotto per l’esclusione di qualcuno

Ogni anno, non appena viene reso noto il cast degli artisti in gara a Sanremo, si scatenano i fan degli esclusi, e gridano all’ingiustizia, al complotto, all’inciucio. Inizia così un processo al cast che non ha alcun fondamento logico, visto che nessuno ha ancora avuto modo di ascoltare le canzoni. Ma nemmeno un dettaglio come questo argina le polemiche «al buio» sul cast. Facendo zapping sui social network si nota che ogni italiano ha in mente il suo cast ideale, come ogni tifoso sa chi convocare per la nazionale azzurra. Per formare il girone big di Sanremo decine di cantanti più o meno noti vengono invitati in modo informale a proporre una o più canzoni. Poi decide il patron di turno. Quindi non ci sono, formalmente, esclusi o bocciati, ma solo invitati o non invitati. Questi ultimi in genere accettano in silenzio il verdetto. Eccezione Marco Carta che sui social si è detto risentito. Altro fenomeno curioso gli appelli pubblici di aspiranti alla gara, in genere artisti di moda nel passato remoto: quest’anno è girato un appello di Don Backy e un altro per Cristina D’Avena, passata nel tempo da Heidi al rock duro.

 

Rassegna stampa: QN, pagina 25, di Marco Mangiarotti.

“Niente politica tanto amore”. Così il Conti bis sarà tale e quale

“Risate con Pieraccioni superospite. E sentimenti con le canzoni”.

No satira e no politica, «non se ne parla. Verrà, non perché mi ha riempito la casa di prosciutti, Leonardo Pieraccioni. Si è invitato. Ma siamo ancora alla musica. Al resto, bellezze comprese, penseremo poi». Carlo Conti presenta il cast a quaterne, la confezione uova da single o il gioco del lotto, in diretta all’Arena di Giletti su Rai 1 ieri pomeriggio, ricorda che nella settimana del Festival (9-13 febbraio) il venerdì comunicherà i «vincitori dei Giovani e i cinque Big in ballottaggio, aprendo il televoto fino alla sera della finale, quando sapremo chi si è salvato». Girano i nomi degli ospiti, da Laura Pausini (che ha annunciato che ci sarà già a inizio novembre) ad Andrea Bocelli ed Eros Ramazzotti, i cinque Pooh.

TELEFONATA. Carlo, scelta difficile? «Ne avevo 25 e cinque sono usciti e rientrati fino all’ultimo. Non ho guardato ai generi, tutti rappresentati, solo nel caso di brani simili l’interprete e l’autore. Si parla d’amore in modi diversi, quella degli Stadio è una lettera di un padre alla figlia. Il pezzo di Noemi è firmato anche da Marco Masini, Fabrizio Moro ha scritto per Scanu, Beppe Dati per Irene Fornaciari. Anche i due rapper napoletani hanno portato cose diverse, Rocco Hunt un rap dance, Clementino una ballata. Arisa è molto spirituale, i Bluvertigo elettro pop». Un mondo di musicisti e pianisti. «Morgan e Giovanni Caccamo, Francesca Michielin e Dolcenera, una dimensione in più». Scoppierà la solita polemica dei Talent. «Ma Sanremo Giovani è il Talent più importante di tutti, ha lanciato Ramazzotti, Pausini, Bocelli, Grignani, Irene Grandi, Negramaro, Malika Ayane, Gualazzi. Fino a Dolcenera, Arisa, Rocco Hunt e Giovanni Caccamo, quest’anno in gara». Il pericolo Patty. «Lei festeggia i cinquant’anni di carriera, è in grandissima forma. Il pezzo è firmato da Fortunato Zampaglione».

 

(Nella foto Carlo Conti)