Pubblicato il 05/12/2015, 16:06 | Scritto da La Redazione
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Rassegna Stampa – Avati rilegge i Vangeli: «C’è bisogno di miracoli»

Rassegna Stampa: QN, pagina 34, di Paola Pasquarelli

 

«C’è bisogno di miracoli»

Avati rilegge i Vangeli

“Le nozze di Laura”, storia tra fede e amore

 

ROMA È UN RACCONTO che allarga il cuore ai credenti senza escludere chi non ha fede. Un’alchimia tra vita reale e vita spirituale, che emoziona, stupisce e non eccede. Per Pupi Avati l’ispirazione arriva dal Vangelo, dal passo in cui Giovanni descrive le nozze di Cana. «E lì che Gesù mi ha agganciato», spiega presentando il suo tv movie “Le nozze di Laura”, in onda il 7 dicembre su Raiuno in prima serata. Nel raccontare la storia di un amore difficile tra una giovane benestante calabrese e uno studente africano, il regista alza gli occhi al cielo e costringe la ragione ad inchinarsi di fronte al miracolo. La sua è una storia per tutti, come per tutti i presenti Gesù trasformo l’acqua in vino. Forse la prima di una lunga serie che per ora vede in Marta Iagatti, la protagonista, un personaggio inedito, calamitante nella sua genuina semplicità. Al suo fianco recitano, tra gli altri, Neri Marcorè, Lina Sastri, Valentino Agunu, Alessandro Sperduti, Nicola Rignanese e Rita Abela.

Avati, che significato ha un film come questo in un contesto storico e sociale così delicato?

«E’ vero, viviamo in una società lacerata dove tutto si allontana dalla nostra rassicurazione. Ricandidare le Beatitudini è l’unica possibilità che abbiamo di tornare a riavvicinarci. Ho cercato di raccontare Gesù e due suoi apostoli con una storia che entra con molta cautela nel territorio della sacralità. Ogni sera leggo il Vangelo e ne avverto l’attualità e la necessità di ricandidarlo. L’episodio delle “Nozze di Cana” è quello che più mi ha colpito ed ho trovato giusto iniziare da lì per descrivere un matrimonio evangelico».

Ci parli della protagonista, Marta lagatti. Non esordiente, ma neanche volto noto. Come è caduta la scelta su di lei?

«Devo confessare che non ero convintissimo che Marta ce l’avrebbe fatta. Mi ha convinto mio fratello Antonio che ha prodotto il film. I primi giorni di riprese ho temuto proprio di essermi sbagliato e non sapevo come rimediare. Poi lei si è mossa, e mi commuovo a pensarci, ha preso sulle spalle il film e lo ha portato fino alla fine, E’ stata straordinaria».

Sembra che la Rai sia disposta a proseguire su questa strada mettendo in cantiere altre produzioni simili.

«Ci spero molto. La verità è che il cinema guarda solo al botteghino e certi film non vengono neanche presi in considerazione. Ho solo un rammarico, riguarda la formula del tv movie, che rischia di essere bruciata in una sola serata. Chi ci sarà potrà vederlo, chi non ci sarà probabilmente non potrà più farlo. E questo è un vero peccato».