Pubblicato il 10/11/2015, 11:31 | Scritto da La Redazione

Premium sul satellite, si allungano i tempi – Torri Telecom, Ei Towers (Mediaset) si prepara per l’asta

Rassegna stampa: Il Sole 24 Ore, pagina 37, di Andrea Biondi e Andrea Fontana.

Premium sul satellite, si allungano i tempi

Valutazioni in corso a Mediaset.

Chi si aspettava uno sbarco di Premium sul satellite già nei primi mesi del 2016 dovrà armarsi di pazienza. Sembrano allungarsi rispetto alle ultime indiscrezioni di mercato, infatti, i tempi per l’eventuale arrivo sulla scena dell’offerta di contenuti Mediaset sulla terza piattaforma. La tempistica precisa va detto non è mai stata fornita. Ma qualche indiscrezione aveva iniziato a indicare in gennaio 2016 il “calcio di inizio” della nuova proposta. A quanto risulta al Sole 24 Ore però, nelle ultime settimane prevale all’interno di Mediaset la volontà di prendere tempo per valutare costi e benefici dell’operazione alla luce dell’andamento della campagna abbonamenti di Premium. Un elemento sembra confermare questo orientamento: nella prima parte dell’anno, Mediaset aveva raggiunto un accordo con Eutelsat, l’operatore che fornisce lo capacità satellitare, per avere lo spazio sull’infrastruttura in vista del lancio di un’offerta ad hoc.

Entro il 31 ottobre l’intesa avrebbe dovuto diventare esecutiva, ma tutto è rimasto fermo. Insomma, le parti hanno tutta l’intenzione di collaborare, ma con una tabella di marcia rivista. Tre le ragioni. In primo luogo, i numeri degli abbonati di Premium che vengono ritenuti soddisfacenti dal management con 112mila nuovi clienti netti a fine settembre (si parla di 200mila lordi durante la campagna estiva luglio-settembre) e con un’ulteriore accelerazione nella prima parte di ottobre: il dato ufficiale al 20 settembre indica un ammontare totale di 1,815 milioni e il mercato si attende oggi un aggiornamento con i conti trimestrali. In secondo luogo, a pesare sarebbe anche la valutazione dell’appeal dell’offerta sul satellite in questa fase: buono, ma non dirompente con una capacità di attrazione massima stimata inferiore ai 100mila clienti come bacino iniziale.

Infine c’è anche la volontà di insistere, anche con maggiori risorse, sul rafforzamento dei contenuti della pay in digitale terrestre e in particolare sull’alta definizione. Tutto questo, però, senza dimenticare gli investimenti necessari per la via satellitare che non potranno essere varati a cuor leggero, anche e soprattutto dopo lo sforzo sostenuto da Premium per l’esclusiva Champions per tre stagioni: 230 milioni all’anno. Il satellite non sembra andare comunque nel cassetto: la sensazione è che una nuova tabella di marcia possa essere definita all’inizio del nuovo anno mentre nella ricerca di una finestra ottimale per il lancio proseguono le operazioni funzionali al progetto. Nel giro di qualche mese ad esempio dovrebbero arrivare i nuovi decoder Samsung per i quali è stato fatto un investimento di circa 5 milioni di euro e che saranno tenuti in casa fino al momento più opportuno per la nuova offerta.

 

Rassegna stampa: Corriere della sera, pagina 35, di Daniel Polizzi.

Torri Telecom, Ei Towers (Mediaset) si prepara per l’asta

Mandato Inwit a Deutsche Bank per ridurre la quota.

Ei Towers si affaccia sul dossier Inwit. La società di cui è socia Mediaset con il 40% ha incominciato a fare i conti e ragionare su un possibile schema attorno al quale costruire un’operazione d’investimento. Al centro della partita ci sono appunto i futuri assetti dell’operatore numero uno nel settore delle torri per la trasmissione del segnale per le telecomunicazioni, il cui azionista con il 60%, Telecom Italia, ha annunciato che vorrebbe ridurre l’impegno nel capitale. Entro novembre è previsto l’avvio dell’asta con la regia di Deutsche bank. Una partita che comunque potrebbe anche scontare ritardi o revisioni rispetto ai progetti iniziali, condizionati dall’investimento a sorpresa del francese Xavíer Níel. Ma anche dalle misure prese dal board Telecom di giovedì 5 che ha proposto ai soci la conversione delle azioni di risparmio in ordinarie.

È infatti possibile che del dossier Inwit si riparli ancora a metà dicembre, data in cui è convocata l’assemblea straordinaria che dovrà approvare la conversione. Intanto gli operatori studiano il dossier, visto che Inwit, con le sue n.5oo torri, è un’occasione unica di consolidamento. L’operazione è stata impostata dall’amministratore delegato di Telecom, Marco Patuano, che ha sempre sostenuto di non vedere «la necessità di mantenere una percentuale di controllo» spiegando che a Telecom interessano solo «alcuni elementi di governance». Ei Towers si prepara. Inwit in Borsa pesa 2,7 miliardi e se l’incumbent vendesse la metà (ma potrebbe essere di più) della sua quota, l’investitore dovrebbe mettere sul piatto circa 800 milioni, più un premio. Cifre importanti, anche se non impossibili per la società guidata da Guido Barbieri che a primavera aveva tentato l’affondo sulle antenne della quotata Rai Way.

Mettendo in conto un investimento per l’appunto di 860 milioni. Mediaset alle aggregazioni ha sempre creduto. «Quando il processo partirà, Ei Towers valuterà con estrema attenzione l’operazione e bilancerà gli aspetti strategici con quelli finanziari», ha spiegato Barbieri agli analisti venerdì scorso, durante la presentazione dei contri del terzo trimestre. Dipenderà poi da quali forze schiererà la spagnola Cellnex che in Italia ha comprato le torri Wind. E che nella partita Inwit ha trovato un alleato nel fondo F2i.

 

(Nell’immagine la torre di emissione Mediaset a Cologno Monzese)