Pubblicato il 09/11/2015, 15:30 | Scritto da Pietro Berna

Lo strano rapporto tra J-Ax e Angelo Teodoli: il primo insulta la Rai, il secondo lo difende

Abbiamo spesso parlato bene di Angelo Teodoli, il direttore di Rai 2 da ormai 3 anni. Anche perché, oggi, tra le generaliste la seconda rete di Viale Mazzini e Italia 1 sono le reti che soffrono di più i canali tematici sul Dtt, i canali satellitari e lo sbarco sull’8 e 9 di Sky e Discovery. Canali, che molto spesso si sovrappongono ai target dei due canali “giovani” di Rai e Mediaset. E tra le due reti quella che sembra soffrire meno è proprio quella di Teodoli, che piano piano sta costruendo un progetto con molti punti di forza. Ha riportato il pomeriggio alla media di rete, dando un nuovo ruolo a Caterina Balivo, ha puntato su Made in Sud, che supera in audience i programmi comici di Italia 1, ha puntato su un programma senza studio e postprodotto in prime time come Pechino Express (questi ultimi due programmi superano puntualmente il 10% di share media), ha portato in palinsesto quella delizia di Boss in Incognito e si è inserito alla grande nei talent musicali, ritagliandosi uno spazio con The Voice. Mentre Italia1, con meno budget di Rai 2, oltre a far crescere Fronte del Palco non riesce a uscire da una Iene-dipendenza.

Abbiamo anche apprezzato, almeno sulla carta, l’idea di produrre un programma in seconda serata con J-Ax. Scelta assolutamente giusta: il rapper in The Voice era stato indubbiamente il protagonista, dopo due anni di esposizione positiva aveva allargato il suo target, tanto da riportarlo in testa anche alle classifiche musicali. Meno giusto è stato, invece, lasciare carta bianca su un formato che di innovativo aveva veramente poco. È innovativo fare attacchi di sapore celentaniano (non ce ne voglia Celentano di cotanto accostamento) alla Rai, al suo nuovo direttore generale e soprattutto a The Voice, programma che se non ci fosse stato non ci sarebbe stato neanche il suo?

È innovativo ospitare alla prima puntata il maggior talent della concorrenza (Maria De Filippi), stendersi ai suoi piedi e fare il 5,5%? È innovativo chiudere l’ultima puntata con Jerry Calà sotto al 3%? In una Rai normale succederebbe che nella migliore delle ipotesi J-Ax sarebbe messo in disparte almeno per un periodo. Abbiamo visto molti talent cambiati o a cui è stato stoppato il programma per flop molto meno imbarazzanti, vedi Francesco Facchinetti. E invece che fa Teodoli? Nella querelle di questi giorni tra il rapper milanese e la produzione, Talpa, in cui il primo dà dei dilettanti ai secondi e i secondi sostengono che vanno avanti tranquilli, sale clamorosamente sulla barca dello Zio 3%, lo difende a spada tratta e sostiene che The Voice non può stare senza di lui. Bah, misteri della Rai.

 

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(Nella foto, da sinistra, J-Ax e Angelo Teodoli)