Pubblicato il 07/11/2015, 12:04 | Scritto da La Redazione
Argomenti:

Rassegna stampa – Ricatti hot a Mediaset, Emilio Fede sarà processato

Rassegna stampa: Il Tempo, pagina 7, di R.G.

Ricatti hot a Mediaset, Fede sarà processato

Prima udienza il 2 febbraio 2016. Condannato a 3 anni e 10 mesi l’ex personal trainer del giornalista.

Nuove grane giudiziarie per Emilio Fede. L’ex direttore del Tg4 è stato infatti rinviato a giudizio per la vicenda di fotomontaggi hot e presunti ricatti ai vertici di Mediaset, quando il giornalista venne licenziato dal telegiornale che dirigeva. A decidere il rinvio a giudizio di Fede è stato il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Milano Elisabetta Meyer, fissando la prima udienza il 2 febbraio 2016 davanti alla sesta sezione penale. Lo stesso giudice ieri ha anche condannato a tre anni e dieci mesi Gaetano Ferri, ex personal trainer del giornalista, che aveva scelto il rito abbreviato. Fede è accusato di aver dato mandato nel 2012 a Ferri e a due donne, Maria Madeo e Michela Faioni (che hanno patteggiato ieri due anni e quattro mesi), di assemblare dei fotomontaggi compromettenti che potessero mettere in imbarazzo il direttore dell’informazione di Mediaset, Mauro Crippa parte offesa nel procedimento, ma che non sì è costituito parte civile e il presidente dell’azienda Fedele Confalonieri.

I fotomontaggi, secondo il pm di Milano Silvia Perrucci, titolare dell’inchiesta, sarebbero serviti per costringere Mediaset a sottoscrivere un accordo transattivo più favorevole a Fede rispetto alle condizioni del licenziamento. L’ex direttore è stato mandato a processo, oltre che per l’accusa di estorsione, anche per quella di violenza privata per alcuni presunti sms minatori nei confronti di Ferri, il quale si sarebbe dissociato dal presunto progetto di «estorcere a Berlusconi due milioni di euro per evitare la diffusione di foto compromettenti di Crippa». Ferri, invece, è stato condannato per l’estorsione ai vertici Mediaset, che avrebbe attuato assieme a Fede, e anche per quella ai danni dello stesso Fede (il risarcimento per il giornalista, parte civile contro di lui, dovrà essere quantificato in sede civile) da cui avrebbe incassato 700 euro con la minaccia di diffondere alcuni audio che lo riguardavano.

Le due indagate che hanno patteggiato per l’estorsione ai vertici Mediaset, invece, sono state prosciolte, così come lo stesso Ferri, da un’altra accusa che veniva contestata nel procedimento, la violazione della privacy. La difesa dell’ex direttore del Tg4, affidata agli avvocati Maurizio Paniz e Giuseppe Lucibello, aveva sollevato un’eccezione di incompetenza territoriale a favore di Monza per il reato di violenza privata nei confronti di Ferri e chiesto il proscioglimento dall’estorsione.

 

(Nella foto Emilio Fede)