Pubblicato il 05/11/2015, 18:30 | Scritto da Tiziana Leone

Papa Francesco oltre Vatileaks: Bergoglio sempre più protagonista di film, fiction e ora anche cd musicali

Papa Francesco oltre Vatileaks: Bergoglio sempre più protagonista di film, fiction e ora anche cd musicali
Presentato in Vaticano il disco "Pope Francis - Wake up", undici brani tra inni sacri e discorsi di Bergoglio, ritratto in copertina come una rockstar. Peccato che esca domani a insaputa del Papa.

Fuori dalle mura vaticane il traffico, i romani inviperiti, l’immondizia, i lavori, i pullman stracarichi di turisti. Dentro le mura, gli uccellini, i prati verdi, i gerani fioriti a novembre, magari perché innaffiati con l’acqua santa, il camion della benzina fermo alla pompa perché il benzinaio non c’è, all’ora di pranzo sarà andato a mangiare, pover’uomo. Attraversare la linea di confine tra la capitale d’Italia e lo Stato Vaticano è una sorta di Ritorno al futuro, da cui molti, una volta entrati, non vorrebbero più tornare indietro. Se non fosse che dietro quelle sacre mura si nascondono trame, misteri, segreti e un gran giro di denaro. Eppure, nonostante tutto, quel Papa che preferisce vivere a Santa Marta perché più economico, riesce ad attrarre l’attenzione non solo dei fedeli di tutto il mondo, ma anche di registi, produttori, attori, convinti che fare di Bergoglio una fiction, un disco, un libro, un giornale, porti nelle casse di chi lo fa un gruzzolo non indifferente, con tanto di benedizione dall’alto. Così se Sky ha consegnato al premio Oscar Paolo Sorrentino il compito di realizzare la serie The Young Pope con Jude Law, Pietro Valsecchi con la sua Taodue ha preferito puntare al cinema, prima che alla tv, per l’uscita di Chiamatemi Francesco, nelle sale dal 3 dicembre. Il film è prodotto con Medusa, scontato che sbarcherà anche in tv.

E poi c’è il mondo della musica, che ha prodotto il disco Pope Francis – Wake up!, in uscita in Italia domani e nel resto del mondo a fine novembre, distribuito da Believe Digital, con 11 brani tra inni sacri, rivisitati in chiave pop e rock, e i discorsi del Papa tenuti in giro per il mondo nel corso del suo Pontificato. Sulla copertina del cd, venduto al prezzo di 15,99 euro, c’è un Bergoglio sorridente, con la mano alzata, come un cantante pop qualunque, protagonista indiscusso di un cd, in uscita, pare, a sua insaputa. Spiega Don Giulio Neroni, curatore e ideatore del progetto per la società Sanpaolo. «Non so se il Papa l’abbia ascoltato, spero di sì, io gliel’ho consegnato, ma credo che non abbia il tempo di guardare un dischetto fatto da Don Giulio». In effetti Francesco avrà altro per la testa, eppure “il dischetto” è costato 50mila euro solo per la realizzazione, uscirà in tutto il mondo in 100mila copie, e parte dei proventi saranno destinati ai rifugiati. “Una parte” significa? Risponde Luca Stante direttore della Believe digital: «Quind.. dieci per cento». Si vede che era partito troppo alto il produttore, lui che si professa “cattolico praticante” e che ha prodotto questo disco «unico nel mondo, perché non ne esistono altri con la voce del Papa». Non che la voce del nostro Pontefice possa girare così, a gratis. Per inserirla nel “dischetto” i produttori hanno pagato le royalties a Radio Vaticana. Quanto siano costate non è dato sapere.

«Radio Vaticana ci ha fatto pagare la voce del Papa molto meno di quella di un cantante di quarta categoria. Intendiamoci, la voce del Papa non si compra – sottolinea Don Giulio –. Si pagano quelli che girano per il mondo per registrarla». Ma visto che anche il Cardinal Bertone colpito da un attacco di scajolite acuta non ricorda se per ristrutturare il suo attico sono serviti i soldi dell’ospedale Bambino Gesù oppure no, Don Gino chiarisce subito: «Una parte di denaro destinata ai rifugiati è stata già consegnata all’elemosiniere del Papa, uno a cui non si attacca nulla sulle mani. Controllerò anche sulla seconda parte». Certo, il disco non esce nel periodo migliore per il Vaticano. «Non l’ho scelto io – sorride Don Giulio – Noi vogliamo solo evangelizzare, del resto non me ne frega niente, anche se non so se si può usare questo termine in queste stanze sacre». Tranquillo Don Giulio, al momento sembra il peccato minore.

 

Tiziana Leone

 

(Nella foto la copertina del disco del Papa)