Pubblicato il 21/10/2015, 17:02 | Scritto da Tiziana Leone
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In “Swinging Roma” emerge l’atmosfera degli anni ’60, una città che vale la pena di ammirare

«Se c’è una città in cui è bello non fare niente, e stare bene lo stesso questa è Roma, dove tutto è fatto per fare poco». Scherza, ma neanche troppo l’editore Achille Mauri nel ricordare la città della Dolce Vita, raccontata da Andrea Bettinetti in Swinging Roma, il documentario prodotto da Good Day Films con Sky Arte HD, Istituto Luce Cinecittà e Bulgari in onda su Sky Arte sabato prossimo,  24 ottobre, in prima serata. Un viaggio intrigante in una città capace di far concorrenza a New York e Londra per il suo fermento non solo legato all’arte, ma anche alla letteratura e al cinema. Da Felllini a Pollock, da Truman Capote a Gore Vidal, la capitale tra la fine degli anni ’50 e i primi anni ’60 era un polo di attrazione per un intero popolo di artisti affermati ed emergenti che si ritrovava ai tavolini di Rosati in Piazza del Popolo o alla Libreria Ferro di Cavallo di Via di Ripetta per discutere, parlare, fumare, ma anche bere.

Ricorda Agnese De Donato, titolare della libreria: «A tutti quelli che venivano in libreria chiedevo di firmare un libro che poi ho venduto, con i soldi ho comprato casa a mio figlio a New York». Capitale dell’arte contemporanea italiana, capace di assorbire e metabolizzare le novità della Pop Art americana, Roma assiste alla nascita artistica degli autori di Piazza del Popolo come Giosetta Fioroni e Renato Mambor, alla nascita di gallerie innovative come La Salita di Liverani, La Tartaruga di De Martiis e L’Attico di Fabio Sargentini, fino alla consacrazione di figure leggendarie come quella di Palma Bucarelli, storica direttrice della Galleria Nazionale d’Arte Moderna, che nel 1958 scelse di esporre Pollock e l’anno successivo Il grande sacco di Burri. «Con la Dolce Vita a Roma si assiste alla convivenza tra la fede cattolica e il capitalismo benedetto dalla Dc», ricorda Achille Bonito Oliva, uno dei tanti testimoni ascoltati nel documentario, proiettato ieri sera a Roma in anteprima al Festival del Cinema di Roma, dove in platea c’erano anche Walter Veltroni e Carlo Freccero. Il viaggio della Swinging Roma è costellato di incontri di eccezione, tra artisti, critici, galleristi, poeti, ballerini, registi, sceneggiatori, attori e anche nobili: Andrea Bettinetti ha saputo ricostruire quella Roma aurea che in pochi conoscono e che invece bisognerebbe conoscere quanto meno per consolarsi dallo squallore attuale.

 

Tiziana Leone

 

(Nell’immagine una foto d’epoca di Rosati in Piazza del Popolo)