Pubblicato il 08/10/2015, 13:31 | Scritto da La Redazione
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Robert M. Bakish, Viacom: “In Italia un nuovo canale”

Rassegna stampa: Il Sole 24 Ore, pagina 19, di Andrea Biondi.

Robert M. Bakish, Viacom: “In Italia un nuovo canale”

Presidente e Ceo Viacom International Media Networks. In arrivo una rete in chiaro, di intrattenimento e non per bimbi.

«Guardiamo all’Italia come a un mercato chiave, in crescita. Per noi lo è stato nel 2015, e certamente lo sarà ancora nel 2016. Fondamentalmente credo che i migliori anni siano davanti a noi». Suonano come una dichiarazione d’amore e, al contempo, come una ventata d’ottimismo le parole di Robert Bakish, 52 anni, dal 2011 numero uno di Viacom International Media Networks, la parte di Viacom che si occupa di tutto ciò che riguarda la media company fuori dagli Usa. Eppure Viacom ha venduto a Sky il canale 8, quello in cui trasmetteva Mtv. Insomma, un canale all’interno dei primi 9 generalisti e quindi, indubbiamente, il pezzo più pregiato di Viacom in Italia. Bob Bakish però davanti a questo non si scompone. Parlando al Sole 24 Ore sposta l’attenzione sulla dotazione di canali in Italia, sulla «collaborazione con Sky su Mtv8» e sulla prossima introduzione di «un nuovo canale free-to-air»: un canale gratuito in chiaro «di intrattenimento, per gli adulti e non per i kids (settore in cui Viacom è forte con i suoi Nickelodeon e Nick, ndr.)».

Un nuovo canale che dovrebbe arrivare sugli schermi «nei prossimi mesi», dice Bakish. Lo sbarco però, a quanto risulta al Sole 24 Ore, dovrebbe essere invece questione di settimane. Il nuovo canale si unirà ai brand già presenti su Sky: Comedy Central, Mtv (Mtv Next, Mtv Hits, Mtv Rocks e Mtv Music, che è anche in chiaro al canale 67), Nickelodeon (con Nick Jr., Nickelodeon e Teen Nick annunciato e in arrivo entro fine anno). Inoltre nel 2016 arriveranno le app a brand Mtv e Nickelodeon per il servizio non lineare.

Sarà un progetto solo per l’Italia o anche per altri Paesi?

Questo è un progetto che riguarderà solo l’Italia.

E sarà in partnership con altri broadcasting?

No, sarà al 100% Viacom.

Comunque in chiaro, proprio per voi che avete un vostro sbocco d’elezione invece nella pay tv.

Noi abbiamo un modello bilanciato e io credo molto nella pay tv. Del resto come Viacom abbiamo una lunga storia nella pay tv, nel mondo e in Italia. Io sono entusiasta della nostra partnership con Sky che abbiamo recentemente ampliato. Credo in reciproci benefici, ma allo stesso tempo credo nel free-to-air, dove abbiamo una presenza con Super, canale per bimbi di De Agostini di cui vendiamo la pubblicità. Allo stesso tempo guardiamo però alla possibilità di servire un numero maggiore di consumatori in un maniera tale da non entrare in conflitto con la pay tv. E questa iniziativa di cui sto parlandone è un esempio.

Comunque non è che in Italia manchino i canali in chiaro. Perché secondo voi il vostro dovrebbe fare breccia?

bbiamo studiato questo mercato. Riteniamo che ci siano opportunità e allo stesso tempo siamo convinti di avere expertise e asset per sfruttare questa opportunità, monetizzandola attraverso la nostra raccolta pubblicitaria.

Certo è che con l’arrivo di Discovery e Sky nei canali in chiaro e in particolare fra i generalisti, non è facile pensare di poter aumentare la raccolta…

Abbiamo gli strumenti per dire che Viacom ha un prodotto competitivo per attrarre audience unitamente alla capacità di trasformare tutto questo in revenues. Parliamo certamente di un contesto competitivo nel vostro Paese, ma questo è il nostro core business. Come ho detto, il mercato per noi in Italia è in crescita a doppia cifra. Ci crediamo, come dimostrano anche gli eventi che continuano a differenziarci: Mtv Digital Days a Monza, gli Mtv Awards a Firenze e gli Mtv Ema, che il prossimo 25 ottobre si terranno a Milano.

C’è possibilità di un vostro accordo conia piattaforma Mediaset Premium?

Abbiamo un accordo con Sky. Per questo non prevediamo di essere sulla piattaforma Mediaset nel prossimo futuro.

E l’arrivo di Netflix vi spaventa?

Noi siamo già in altri mercati in cui Netflix opera fuori dagli Usa. E per Netflix siamo anche fornitori. Quindi se consideriamo il tutto come una possibilità di espansione delle pay tv e dei propri contenuti, per compagnie come Viacom si tratta di un’opportunità.