Pubblicato il 08/09/2015, 11:34 | Scritto da La Redazione
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Rassegna stampa – Mediaset Premium sul satellite. È guerra aperta

Rassegna stampa: Italia Oggi, pagina 19, di Claudio Plazzotta.

Mediaset Premium sul satellite

Il Biscione scende dalla piattaforma Sky, dove da oggi arrivano Rai 4, Sky Uno e Super Fox. Lo sbarco nel 2016 con l’offerta pay e un nuovo decoder.

La strategia di Mediaset messa in atto in questi mesi ha un obiettivo preciso: attaccare Sky sulla piattaforma satellitare a pagamento, il core business di riferimento del broadcaster guidato in Italia da Andrea Zappia. Prima sottraendo all’offerta di Rupert Murdoch tutti i contenuti pregiati possibili (la Champions League, i canali in chiaro del Biscione, che anche tra gli abbonati Sky erano comunque i più visti, e, se fosse riuscita la mossa letale, ma non è riuscita, pure tutta la Serie A di calcio). Poi, nei primi mesi del 2016, lanciando una controffensiva Premium a pagamento anche sul satellite, dove veicolare, attraverso un nuovo decoder, film, serie, documentari, diritti sportivi a prezzi concorrenziali rispetto ai listini Sky. Da oggi, intanto, Mediaset scende dalla piattaforma Sky e oscura i segnali di Rete 4, Canale 5 e Italia Uno, che su Sky erano ospitati alla numerazione 104-105 e 106. A quei tasti sbarcano invece, rispettivamente, Rai 4 (finora il segnale era solo sul digitale terrestre e su Tivùsat), Sky Uno e Super Fox, un nuovo canale con il meglio della offerta Fox. Al 108, lasciato libero da Sky Uno, torna Mtv (dal 121). Sky, che in questi giorni sta comunque invitando i propri abbonati a dotarsi di chiavetta digitale per continuare a vedere i tre canali di Mediaset alla numerazione 5004-5005-5006, si è rifiutata di riconoscere al Biscione i diritti di ritrasmissione (da Cologno Monzese si chiedeva una cifra attorno ai 50 milioni di euro annui), ritenendo che si paga solo nel caso di contenuti o canali in esclusiva e che, nel giochino degli oscuramenti, gli unici a rimetterci sarebbero stati proprio quelli di Mediaset, perdendo ascolti nell’ordine di qualche punto di share su una piattaforma dal target pregiato come quella della pay satellitare.

Tuttavia gli uomini del Biscione stimano un calo di ascolti attorno allo 0,5-0,6% e un impatto sui ricavi pubblicitari praticamente pari a zero. Sarà, a questo punto, sufficiente attendere un mese per capire meglio chi avrà fatto bene i propri conti. Peraltro il risultato finale di questa battaglia sarà, comunque, che sia Sky sia Mediaset andranno a mischiare notevolmente i propri core business: il grande gruppo generalista in chiaro spingerà sulle offerte pay sia in digitale terrestre sia su satellite, sia in streaming; il broadcaster nato con la pay tv satellitare sarà sempre più on line, mobile, e avrà importanti sbocchi nel mercato della tv free con Mtv, Cielo e Sky Tg24. La scommessa più forte, in questa fase, è quella di Mediaset, che ha puntato tantissimo (700 milioni di euro nel triennio 2015-2018) sulla Champions League di calcio, con tutti i rischi connessi. Devono arrivare almeno 700mila nuovi abbonati pay, superando quota 2,7 milioni. Un obiettivo molto ambizioso e non facilissimo da raggiungere.

 

(Nella foto, da sinistra, Piersilvio Berlusconi e Fedele Confalonieri)