Pubblicato il 02/09/2015, 19:33 | Scritto da Tiziana Leone

Enrico Varriale: “Il confronto con ‘Tiki Taka’ non mi interessa, sono solo trovate giornalistiche”

Partito il campionato di calcio è cominciato il confronto fra le trasmissioni sportive. I riflettori erano tutti puntati sul ritorno del Processo del lunedì su Rai 3 di Enrico Varriale (guarda il video), costretto a vedersela con Pierluigi Pardo e il suo Tiki Taka su Italia 1. Se nella prima puntata il successo è andato alla rete Mediaset, nella seconda la trasmissione di Rai ha recuperato punti di share. Così è partita la guerra degli ascolti, da cui però il giornalista giura di volersi tirare fuori.

Allora Varriale, due puntate bastano per stilare un primo bilancio?

«Bastano per essere soddisfatti, considerando che è un percorso lungo cominciato a Rai Sport e andato così bene da convincere Rai 3 a proporci di rientrare. Siamo una squadra neopromossa in un campionato importante e ci possiamo stare».

Una squadra su cui tutti tengono gli occhi puntati addosso, sono già partiti i confronti con Tiki Taka, chi fa più punti di share, chi più spettatori……

«Sono considerazioni che fanno più gli osservatori esterni o i nostri concorrenti. Mi rendo conto che giornalisticamente interessi il confronto con Tiki Taka, ma a noi interessa poco o niente».

Sì, d’accordo, però capisci che è inevitabile…

«Ma è come paragonare pere con mele, la nostra concorrenza sono le prime serate delle altre reti, partiamo alle 23 mentre Tiki Taka va in onda più tardi, si confronta con altri tipi di programmi nel cuore della notte: credo che lo share sarà sempre a favore loro, ma questo confronto a noi interessa il giusto, anzi non ci interessa proprio».

Però non vi si siete sottratti alla logica del comunicato aziendale, per sottolineare che nella seconda puntata avete battuto Tiki Taka

«Dopo la prima puntata loro hanno detto che siamo stati superati nella sovrapposizione. Nella seconda abbiamo vinto noi: ci siamo limitati educatamente a riportare un dato che, ripeto, ci interessa il giusto. Anzi, per favore, ricordiamo ancora che il confronto con Tiki Taka non ci interessa».

Ricordiamolo, ma da giornalista sai meglio di me come funziona…

«La mattina non vado a vedere cosa hanno fatto loro, preferisco controllare come è venuta la nostra trasmissione. Non per tornare a parlare di ascolti, ma l’anno scorso una trasmissione deliziosa come Gazebo faceva il tre per cento di share, se noi ci portiamo al cinque per cento, non suoniamo la grancassa, però siamo soddisfatti».

Appurato che il confronto non vi interessa, cosa dovete migliorare?

«I cambiamenti vanno fatti passo dopo passo, dopo la prima puntata dove ha contato molto anche l’emozione, c’è stata una maggiore intesa fra tutti noi, gli ospiti in studio hanno funzionato molto meglio. Noi partiamo al 3% e chiudiamo al 7% di share, dobbiamo incrementare questo discorso. Cerchiamo di essere bravi a centrare gli obiettivi che interessano i tifosi, coinvolgendo però anche un pubblico più social e giovane. E in questo ci aiuta Andrea Delogu».

Un voto a Mara Maionchi?

«Per la sua spontaneità merita dieci e lode».

Come mai l’avete scelta?

«È un personaggio interessante, pop, ci dà uno sguardo esterno rispetto ai soliti esperti di calcio, oltre a offrirci una visione divertente su temi che andremo sempre di più a sviscerare: il nostro intento è di parlare anche di altre tematiche e Mara, che riesce a parlare ai giovani attraverso il linguaggio universale della musica, ci aiuterà in questo».

Si può dire che Tiki Taka ha Melissa Satta e voi Mara Maionchi?

«No».

Perchè?

«Preferirei dire che nella scelta degli ospiti ognuno ha la sua filosofia, mi sembra un paragone un po’ forzato, ognuno sceglie quel che vuole».

Esiste ancora il gioco di squadra in Rai, dopo l’esordio del Processo del lunedì ti hanno chiamato per congratularsi?

«Ma certo che in Rai c’è il gioco di squadra. Il Processo del lunedì è un marchio importante, nato in Rai, che ha trovato tantissimi “adepti”: negli anni ognuno ha fatto il suo Processo del lunedì chiamato poi con altri nomi. Era paradossale che la Rai fosse l’unica a non farlo e quando mi fu data l’opportunità di riprenderla nel canale Rai Sport, quindi meno illuminati rispetto alle reti generaliste, ci abbiamo provato. Ora proviamo lo stesso tipo di operazione sul canale dove il Processo è nato, e giustamente c’è molta attenzione».

Chi vorresti come ospite?

«Papa Francesco. Parla di calcio con grande competenza, è un tifoso vero di una squadra argentina non tra quelle vincenti, sarebbe il sogno».

Grazie

«Prego, mi raccomando il titolo: “Varriale contro Tiki Taka“».

Come se l’avessi già scritto…

Tiziana Leone

 

(Nella foto Enrico Varriale)