Pubblicato il 27/08/2015, 14:04 | Scritto da Carlo G. Lanzi
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Rassegna stampa – Carlo Freccero: “In tv da Mediaset quando ne ho voglia anche se sto alla Rai”

Rassegna stampa – Carlo Freccero: “In tv da Mediaset quando ne ho voglia anche se sto alla Rai”
Il consigliere Rai, andato ospite a “Tiki Taka” lunedì sera su Italia 1, in un’intervista a “La Repubblica” spiega che non si sente per nulla in difetto.

Rassegna stampa: La Repubblica, pagina 19, di Concetto Vecchio.

Carlo Freccero: “In tv da Mediaset quando ne ho voglia anche se sto alla Rai”

Carlo Freccero, è pentito di aver partecipato alla trasmissione Mediaset Tiki Taka?

«Perché mai?».

È giusto che un consigliere Rai sieda nel salotto tv della concorrenza in contemporanea con il nuovo Processo del Lunedì?

«Ma io sono libero di andare dove mi pare. Mica sono un dirigente o un impiegato della Rai».

La Rai però la paga con soldi pubblici.

«Non sono pagato, o almeno non è ancora chiaro se mi pagano, ma anche se fossi retribuito cosa cambierebbe?».

Non è inopportuno?    

«Ma allora non dovrei scrivere nemmeno su Rolling Stone».

Non è il competitor di viale Mazzini.

«Il Processo dura 40 minuti, è un approfondimento; Tiki Taka è una trasmissione vera di due ore, finisce alle 2 di notte. Non si possono comparare».

Perché ci va?

«Il calcio è il mio hobby. Mi piace far polemica. Poi Pardo è un amico».

Ha fatto più ascolti del Processo.

«Gesù! Sarebbe colpa mia anche questo?».

Mediaset la paga?

«Solo l’hotel, niente gettone di presenza. Il che mi rende un po’ imbecille dopo la pubblicità che gli ho fatto».

La Maggioni l’ha chiamata per rimproverarla?

«E ci mancherebbe altro».

Come spiega la battuta sulla Merkel nazista?

«Solo un gioco all’interno della trasmissione. Politicamente la trovo nefasta».

Dicono: Freccero capisce di tv, ma è più bravo con le parole che con i fatti. È così?

«Me ne frego. Il mio curriculum è superiore a quello di tutti gli altri: se vuole glielo mando».

Chi porterebbe in Rai?

«Tutti gli epurati, i fratelli Guzzanti, Santoro, Celentano, Luttazzi, e mi ci metto pure io. I giovani esplosi nel web. Ce ne sono tantissimi».

Le sta stretto fare il consigliere Rai?

«Una società importante mi aveva cercato per un programma nuovo, ho detto di no. Per fortuna ho molte identità: massmediologo, intellettuale, insegnante, lavorerò come maestro di televisione anche alla scuola Holden».

L’intervista è finita. Freccero chiama per sbaglio. Si scusa. Dice: «Sa la verità? Mi diverto da pazzi a farvi arrabbiare, non lo capite». (Ridacchia)

 

(Nella foto Carlo Freccero)