Pubblicato il 26/08/2015, 16:01 | Scritto da La Redazione
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Rassegna stampa – Carlo Freccero, consigliere Rai, in onda dai concorrenti su Italia 1

Rassegna stampa – Carlo Freccero, consigliere Rai, in onda dai concorrenti su Italia 1
L’ex direttore di Rai 4, oggi nel cda di Viale Mazzini, va a “Tiki Taka” e la trasmissione Mediaset batte “Il Processo del lunedì” di Rai 3.

Rassegna stampa: Libero, pagina 10, di Giuseppe Pollicelli.

Consigliere Rai in onda dai concorrenti

Carlo Freccero va a “Tiki Taka”. E la trasmissione Mediaset batte “Il Processo del lunedì”.

Il riuscito (lo certificano i dati Auditel) teatrino pallonaro allestito dall’eclettico Pierluigi Pardo per la puntata d’esordio del suo Tiki Taka, di cui l’altroieri è iniziata su Italia 1 la terza stagione, era affollato lunedì sera di alcune delle migliori maschere della nostra tv. Tra uno ieratico Mughini e un Franco Ordine sempre più banfiano (nel senso di Lino Banfi), a emergere su tutti sono stati però lo scapigliato Giuseppe Cruciani, che della mancanza assoluta di freni inibitori verbali ha ormai fatto la sua cifra pressoché unica, e la maschera obiettivamente meno attesa, quella dell’attuale membro del consiglio d’amministrazione della Rai Carlo Freccero. Ripetiamolo insieme: attuale membro del consiglio d’amministrazione della Rai. Qualcosa non vi torna? Non avete torto. Di sicuro, qualcosa non è tornato a Cruciani, che verso la fine della trasmissione, poco prima che Freccero si accomodasse su una poltrona detta Tiki Trono per essere interrogato da Pardo su faccende calcistiche e paracalcistiche, si è rivolto allo zazzeruto professore chiedendogli (andiamo a memoria, ma il senso è quello): «Scusa, ma tu che fai parte del cda della Rai che cosa ci fai stasera, qui a Mediaset, in una trasmissione direttamente concorrente del Processo del lunedì che sta andando in onda su Rai 3?». Domanda sacrosanta, alla quale Freccero non ha fornito risposta alcuna.

Beninteso, ha temporaneamente abbandonato la sua espressione abituale, che è quella di uno che non si è mai ripreso del tutto da un’intossicazione di Debord e Deleuze, e, dopo avere poco credibilmente minacciato Cruciani di querela, si è dapprima difeso dicendo che non è lui a stilare la scaletta del programma (e allora?) e poi ha provato ad attaccare buttando li, con umiltà, che quanto a competenze calcistiche lui non si sente inferiore né a Joseph Blatter né ad Antonio Conte (ammesso che si possa trovare un qualche punto di contatto tra i due). Di fatto, su come si possa giustificare (per esempio agli occhi di chi alla Rai abbia regolarmente pagato il canone) la sua carismatica presenza negli studi di Tiki Taka neppure una parola. Di parole, viceversa, Freccero ne ha spese parecchie intorno ai temi più vari. Nel faccia a faccia conclusivo con Pardo, per esempio, ha sentenziato a tutto spiano definendo la Merkel una nazista, giudicando Roberto Mancini il miglior allenatore italiano e dichiarandosi solidale con Michele Santoro contrapposto da Pardo a Fabio Fazio poiché lui, Freccero, sta sempre dalla parte dei più deboli. Michele Santoro un debole, come no.

Insomma, il professore ci ha tenuto a ribadire di avere, ancora oggi, il cuore a sinistra e di essere rimasto, nell’animo, il situazionista di gioventù. E, da bravo situazionista, ha obiettivamente spiazzato tutti, mostrando di essere davvero informatissimo lui che non è solo situazionista ma pure sampdoriano un po’ su tutto lo scibile calcistico. E probabilmente è stato anche grazie alla sua personale performance che, lunedì, Tiki Taka ha battuto nettamente Il processo del lunedì (5,83% di share contro il 3,75% nel periodo di sovrapposizione dei due programmi) benché la squadra capitanata da Enrico Varriale, proprio quest’anno, abbia portato via a quella di Pardo due top player (o presunti tali), cioè Michele Dalai e Andrea Scanzi. Torniamo così al fatidico quesito di Cruciani: per quale inesplicabile ragione il membro del cda Rai Freccero ha offerto il suo personale contributo al successo di un programma Mediaset a tutto danno del Processo del lunedì made in Viale Mazzini? Sorge a questo punto un atroce sospetto: siccome una delle principali teorizzazioni del situazionismo era il sabotaggio culturale e mediatico, non vorremmo che Freccero abbia deciso di metterlo in pratica, fuori tempo massimo, proprio a scapito di mamma Rai. Sinceramente sarebbe meglio evitare, perlomeno fino a quando il nostro prof situazionista conserverà il suo posto di dirigente.

 

(Nella foto Carlo Freccero)