Pubblicato il 13/08/2015, 12:04 | Scritto da La Redazione
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Carlo Freccero su Netflix: «Farà male alle pay. E la Rai è antica»

Carlo Freccero su Netflix: «Farà male alle pay. E la Rai è antica»
Il consigliere: «Fermi agli show del '90 e il canone sembra una tassa scolastica». Così il neo cda su L’Unità

RASSEGNA STAMPA: L’Unità, pagina 13, di

 

Freccero: «Farà male alle pay. E la Rai è antica»

Il consigliere: «Fermi agli show del ’90 e il canone sembra una tassa scolastica»

 

«Sarebbe divertente vedere Grillo su Netflix a fare gli auguri di fine anno, come faceva a vole su Sky, non è più televisione, è internet».Tra il serio e il divertito a lanciare l’idea è Carlo Freccero, esperto di media, inventore di programmi tv e ormai ex direttore di Rai4. Stava lavorando anche al programma del Roma Film Festival quando è entrato nel Cda Rai, indicato e votato dal Movimento Cinque Stelle. Si dice persona «indipendente», tanto più da Grillo, disposto anche a lavorare gratis come pensionato «pur di fare dispetto a Renzi».

Freccero, l’arrivo di Netflix sarà una rivoluzione per la tv?

«Di sicuro farà molto male alle pay tv, l’abbonamento a 8 o 9 euro è una bomba, ridicolo rispetto agli altri. Io però credo che arrivi in Italia a fine anno più che a ottobre, manca ancora in management qui. Certo Sky e Mediaset rischiano di ridursi al calcio, serie e cinema saranno ridimensionati. Secondo me dovranno unirsi sul piano industriale per far fronte a Netflix».

Ci stanno pensando, a giudicare dagli incontri fra Murdoch e Pier Silvio Berlusconi?

«Si, ma Murdoch è più interessato all’acquisto di Time Warner perché ha i contenuti Hbo, un affare billionario! E in campo c’è anche Ballorè, che con Telecom stringe accordi con Netflix e con Mediaset. Insomma, un mondo in movimento. È chiaro che la fruizione della televisione cambia. Non è più tv, somiglia sempre più a Internet, a You Tube, dove guardi in streaming un contenuto».

Lo fanno già i giovani navigatori…

«Infatti, i nativi digitali hanno già Netflix nella testa. E poi 8 euro al mese rispetto ai 50-60 delle pay tv, non c’è confronto. E la Rai che invece fa pagare il canone ma non offre contenuti nuovi? Perché questa è la fine dei contenuti classici, le storie dei santi, dei carabinieri o degli eroi nazionali. I filoni delle serie tv sono sul complotto, la finanza, il potere e la manipolazione dei media, roba più da cinema europeo d’autore. Basti pensare al successo di True Detective o di House of cards. Il palinsesto non c’è più. Per questo ho pensato a Griilo…».

Lei sa su quale tv farà il suo show?

«Perché non Grillo su Netflix? Sarebbe nelle sue corde, lui è vicino al mondo internettiano e faceva gli auguri di Capodanno da Sky. Del resto Netflix può trasmettere in streaming anche degli eventi, concerti, spettacoli. E partite di calcio. Poi non lo so, io con lui scherzo e litigo su tutto, la tv, la destra e la sinistra che non ci esistono più… Sa come siamo noi liguri… ».

Il duopolio Rai-Mediaset non esiste più, tutto è più mobile, quindi.

«È tutto cambiato, Non c’è più il telespettatore, c’è l’utente che sceglie cosa vedere. Sky e Discovery si affacciano sulla tv generalista in chiaro dove rilanceranno i talent show, Discovery sul canale 9 lavora sul nuovo pubblico di RaiTre, Sky Sul canale 8 ruberà utenti a RaiDue. E Mediaset si muove sulla frattura che si è creata: da una parte il pubblico più dinamico che usa la tv on demand, dall’altra quello della tv generalista che, nella domenica del calcio, guarda sul divano la telenovela Segreto che arriva al17% e costa poco».

In questo quadro la Rai cosa farà? Basterà il portale a reggere la concorrenza?

La Rai non ha il video on demand nel suo Dna. Farà il portale ma dovrà cambiare i contenuti, è ancora troppo legata agli anni 90, e con la banda larga l’offerta crescerà. Ecco, la tv Rai vecchio stile non esiste più. Si deve ripensare completamente la politica editoriale».

Lei avrà qualche idea…

«Spetta al direttore generale e alla presidente, che vedo impegnata a organizzare le newsroom. Comunque se ne parlerà in consiglio e lì io calerò le mie fiches».

La Rai come convincerà glí utenti a pagare il canone? Renzi vuole diminuirlo, fosse per lui lo abolirebbe…

«Infatti, con l’on demand il canone si paga scegliendo un programma, mentre il canone Rai sembra una tassa scolastica, oggi la cornice è diversa. Anzi, è un gran casino…».