Pubblicato il 09/08/2015, 16:31 | Scritto da Carlo G. Lanzi
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Turisti per fiction, un boom

RASSEGNA STAMPA: Il Mattino, pagina 14, di Valeria Arnaldi

 

Turisti per fiction, un boom

 

 

IL FENOMENO

Il possibile è una provincia del vero, diceva Charles Baudelaire. E di certo ha una sua mappa, sembrano aggiungere i tele-turisti, ossia i fan di questa o quella serie tv, che si mettono in viaggio alla ricerca dei luoghi dove le loro storie preferite sono ambientate. Anche quando città e personaggi sono immaginari. L’ultimo trend delle partenze sembra prendere le mosse proprio dalla televisione, quel piccolo schermo che, nelle fantasie degli spettatori, diventa sconfinato. E visitabile. Una sorta di isola-che-non-c’è che si fa concreta nel momento in cui si riconoscono i luoghi usati come set per le riprese. Forte del successo della serie “Don Matteo”, con Terence Hill, la Basilica di Sant’Eufemia, a Spoleto, è affollata dai “pellegrini” del tubo catodico, decisi a vedere la chiesa del don occhio-azzurrato. Così, da una decina di giorni, chi vuole entrare in basilica, deve superare un sistema di tornelli e pagare un ticket da un euro, invece di quello da 6 comprensivo di visita al museo Diocesano. Una scelta dettata clan’ analisi dei flussi, con un numero sempre maggiore di persone interessate solo alla parrocchia di Matteo e poco alla storia del posto. Terence Hill diventa “meta” di viaggio pure in Val Pusteria, al lago di Braies, dove si trova la sua casa quando, in “Un passo dal cielo”, indossala divisa da forestale.

LE LOCANDE

Prima nelle preferenze dei tele-viaggiatori, almeno a giudicare dal numero di tour tematici, sarebbe la Vigata vissuta da Luca Zingaretti nei panni del commissario Montalbano. Città siciliana di invenzione, ha i suoi indirizzi reali, per le riprese, a Ragusa Ibla, dalla sede del Comune, che ha prestato la facciata al commissariato, fino alla tavola predilette da Montalbano, locanda per fiction, ristorante per tradizione e incassi benedetti dal set. Perfino la “casa” del commissario si è riconvertita in chiave b&b, attirando turisti anche dall’estero. E se prima in provincia si contavano poco più di 60 locande, nel giro di pochi mesi sono diventate centinaia. Al Castello ducale di Agliè, set di “Elisa di Rivombrosa” in provincia di Torino, il successo è stato tale da portare molti a confondere realtà e finzione. L’amministrazione sul sito specifica che la tomba del conte Ristori non è visitabile perché non esiste. Una notazione che si è resa necessaria per le continue richieste dei visitatori. Al picco del successo della serie, il numero delle visite è salito in un solo anno, da poco meno di 9mila a oltre 92mila. Nella zona, ad essere affollati sono anche i luoghi di “Vivere” e “Centovetrine”. E dai fan di “Vivere” arrivano molte delle prenotazioni per il ristorante di Torno, in quel di Como, in cui sono state girate le immagini della locanda dei protagonisti.

NELLA CAPITALE

Incassi sensibilmente aumentati, tanto da giustificare un’insegna ad hoc, a Roma, alla Garbatella per la “Bottiglieria” della fiction “I Cesaroni” in piazza Giovanni da Triora, ora “Bar dei Cesaroni”. Qualcuno su internet inizialmente si è lamentato dei prezzi rincarati, ma è stata protesta di poco e senza conseguenze: tutti in fila per un caffè e una foto in un album che continua in chiave social. Città della Pieve, in Umbria, è diventata meta di visitatori da quando è stata scelta per la serie “Carabinieri”, con il picco di quasi 80mila presenze in un anno. I fan di “Un posto al Sole” non mancano di prendere parte ai tour organizzati per andare alla scoperta della Napoli della finzione scenica. Prima tappa, Palazzo Palladini, ossia Villa Volpicelli, a Posillipo, che ha prestato la facciata per gli esterni. E la gita prose gue tra quartieri e giardini per rivivere atmosfere della serie, farsi un selfie nei luoghi più amati, sperando magari di incontrare qualcuno degli attori. D’altronde, un viaggio nella “finzione” si apre facilmente al sogno.

IL GIUDICE

A Muro Leccese, ad attirare i flash è il palazzo del Principe, non solo per la sua ricca storia, ma per la sua seguitissima cronaca: era la sede della Procura de “Il Giudice Mastrangelo”, con Diego Abatantuono, che in uno dei saloni aveva il suo ufficio. L’elenco di mete va avanti, fiction dopo fiction, dagli sfondi viterbesi de “Il Maresciallo Rocca”, con Gigi Pro ietti, fino alla Milano di “1992”, a partire da Torre Velasca, zona in cui vive il personaggio interpretato da Stefano Accorsi. Non mancano viaggi all’estero. Sì perché il trend è internazionale. In Irlanda del Nord e Croazia sono molti i viaggiatori che prenotano i tour per i set di “Games of Thrones”, “Il Trono di spade”. E sensibile è stato l’aumento di partenze per la Scozia, in particolare per Inverness, dopo la prima stagione di “Outlander”, tanto da spingere la proprietà di Inverness Tours a formare guide sulla trama e i set della serie. Non mancano neppure, ovviamente, mete da film, da Harry Potter con la scuola di Hogwarts Castello di Alnwick, nel nord della Gran Bretagna fino agli indirizzi capitolini dei lungometraggi ispirati ai libri di Dan Brown. Ma questa è un’ altra storia. E, soprattutto, sono altri set.