Pubblicato il 23/07/2015, 11:34 | Scritto da La Redazione
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Rai, più rapido l’insediamento del nuovo Cda – Giglio tv apre alla coppia Sawiris e Ben Animar

Rai, più rapido l’insediamento del nuovo Cda – Giglio tv apre alla coppia Sawiris e Ben Animar
Entro il 31 luglio il voto in Senato per la riforma della tv di Stato, mentre i due imprenditori arabi puntano al gruppo televisivo italiano attraverso la società Prima.

Rassegna stampa: Il Sole 24 Ore, pagina 21, di Marco Mele.

Rai, più rapido l’insediamento del nuovo Cda

Nuova governance: la conferenza dei capigruppo rinvia alla prossima settimana l’approvazione del testo, ma fissa un termine ultimo. Emendamenti del Governo per velocizzare la prima applicazione. Entro il 31 luglio l’ok del Senato.

Entro il 31 luglio il Senato dovrà approvare la nuova governance della Rai. Il Governo, da parte sua, presenterà, tra gli altri, un emendamento per rendere rapidi e senza ostacoli la designazione e l’insediamento dei nuovi vertici in fase di prima applicazione, una volta approvato il testo da parte delle due Camere. Chiusa la discussione generale, da mercoledì si dovrebbe partire con la votazione degli emendamenti, su cui non è ancora arrivato il parere della commissione Bilancio, per chiudere entro venerdì, ricorrendo a sessioni serali e notturne. Nella giornata di ieri, dopo la conferenza dei capigruppo, era circolata l’eventualità della presentazione di un maxi emendamento del Governo per riscrivere il provvedimento o, addirittura, di un decreto. Nel tardo pomeriggio, Antonello Giacomelli, sottosegretario allo Sviluppo con delega alle Comunicazioni, precisa! «Le parole del ministro Boschi alla conferenza (in risposta a una domanda di Maurizio Gasparri, ndr) sono state riferite in modo inesatto: il ministro ha spiegato che sulla riforma Rai non ci sarà alcun maxi-emendamento del Governo né richieste di voti di fiducia.

Il governo presenterà i propri emendamenti, che non riguarderanno in nessun modo l’impianto della legge, ma solo alcuni aspetti specifici». Uno di questi avrà, appunto, il fine di insediare al più presto il nuovo vertice, riducendo i tempi della prorogatio di quello scaduto con l’approvazione del bilancio da parte dell’azionista. Sono probabilmente da precisare i requisiti del rappresentante dei lavoratori (differenti da quelli gli altri consiglieri). Un vertice Rai che, sino ad allora, ha pieni poteri. L’esecutivo, insomma, non vuole indurre le opposizioni ad assumere atteggiamenti ostruzionistici, rallentando i lavori del Senato che, da lunedì sino alla chiusura d’agosto, dovranno proseguire senza soste. Le opposizioni (Sel, Lega, Movimento 5 Stelle) temono comunque un «contingentamento fittizio» degli oltre 1.500 emendamenti presentati, nel corso dei tre giorni scarsi di votazioni sul testo uscito dalla commissione Lavori pubblici, in diversi aspetti modificato rispetto a quello presentato dal Governo, per tenere aperto il dialogo con le opposizioni. Dialogo che non si è interrotto ieri, al di là delle dichiarazioni di principio.

Per Massimo Cervellini, vicepresidente della commissione Lavori pubblici, Sel, «appuriamo che con queste riforma autoritaria e consociativa si torna al 1975, al monopolio da parte del Governo. Il testo, modesto senza modestia, viola la giurisprudenza costituzionale». Per Roberto Fico, presidente della commissione di Vigilanza, Movimento 5 Stelle, «in nessun altro paese in Europa l’amministratore delegato della tv pubblica è nominato dal Governo (il testo prevede la nomina da parte del cda su proposta dell’assemblea dei soci, ndr). È dunque una scelta che va assolutamente ostacolata». Il Movimento punta molto sui requisiti di incandidabilità a consiglieri Rai per chi abbia rivestito cariche elettive o di governo.

 

Rassegna stampa: Corriere della sera, pagina 33, di Massimo Sideri.

Giglio tv apre alla coppia Sawiris-Ben Animar

“L’ingresso di Prima sarebbe il preludio di ulteriori rapporti commerciali”.

È un’estate all’insegna della tv quella dell’imprenditore egiziano Naguib Sawiris. Dopo aver chiuso solo due settimane fa una lunga e complessa operazione che lo ha visto conquistare la maggioranza di EuroNews ora spunta il suo interesse, al fianco del socio Tarak Ben Ammar, per una partecipazione in Giglio Group. «Tarak Ben Ammar e Naguib Sawiris sono interessati ad acquisire una partecipazione in Giglio Group attraverso Prima TV» ha anticipato ieri Alessandro Giglio, amministratore delegato e maggiore azionista del network televisivo nato nel 2003. Non è stato possibile avere conferma dell’interesse dei due imprenditori ma l’operazione appare in linea con il profilo dei loro investimenti. È dal 2013 che Sawiris è entrato in Quinta Communications, la capogruppo di Ben Ammar che controlla la società operativa Prima Tv. Obiettivo dichiarato allora: raggiungere la metà degli arabi nel mondo. Ma l’interesse per l’Italia viene subito dopo quello per il mondo arabo. «Credo nel mercato italiano e nell’Italia. E, se non fossi egiziano, la prima nazionalità che avrei voluto avere è quella italiana» si era spinto a dire l’imprenditore Sawiris che in passato ha controllato Wind, più di recente ha comprato Virgilio, Libero e Dada, e solo pochi giorni fa aveva tentato, proprio con la mediazione del socio Ben Ammar, di entrare nell’affaire Telecom Italia con Vincent Bolloré.

Da parte sua Ben Ammar è il figlio del primo ambasciatore della Repubblica tunisina in Italia ed è da sempre un habitué del mondo finanziario tricolore. «L’eventuale ingresso di Prima Tv nel capitale ha spiegato Giglio avrebbe una valenza finanziaria e potrebbe essere il preludio di successivi rapporti commerciali tra le due entità». Giglio Group opera nel mercato televisivo italiano con i marchi Music Box, Yacht & Sail, Play.me, Acqua e, a livello internazionale, con il network Nautical Channel. Da valutare anche la sua presenza in Cina. Sawiris attraverso l’ingresso in Euronews, la piattaforma il cui consiglio di sorveglianza è presieduto dall’ex presidente Rai, Paolo Garimberti, è diventato anche socio della Rai, e di altre tv pubbliche. La trattativa andava avanti da mesi e ha dovuto superare dei momenti di complessità legati al fatto che anche la Commissione europea, uno dei clienti maggiori di Euronews, ha voluto analizzare il dossier. Ora Media Globe Networks, una delle società dell’imprenditore, detiene il 53% delle azioni del canale internazionale d’informazione di Lione.

 

(Nella foto Naguib Sawiris)