Pubblicato il 20/07/2015, 13:32 | Scritto da La Redazione
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“Techetechetè” quanto talento senza i talent show – Anche d’estate c’è vita nei palinsesti. Ecco dove cercarla

“Techetechetè” quanto talento senza i talent show – Anche d’estate c’è vita nei palinsesti. Ecco dove cercarla
“Il Fatto Quotidiano” celebra il programma di Rai 1, che ci riporta la tv migliore della nostra vita. Mentre “La Stampa” fa una guida ragionata alla tv d’estate.

Rassegna stampa: Il Fatto Quotidiano, pagina 17, di Nanni Delbecchi.

Techetecheté, quanto talento senza i talent show

Oltre a liberarci dei “pacchi” di Flavio Insinna, la trasmissione Rai con il suo effetto nostalgia fa impallidire la società dello spettacolo terminale.

Techetechetè è un programma dalle molte virtù e le più importanti non sono le più vistose. La prima virtù è di averci liberato di Flavio Insinna e dai suoi pacchi nel preserale più strapaesano e pecione che la storia ricordi. Il cosiddetto nazionalpopolare non è necessariamente un’appendice della sagra della porchetta; può essere anche elegante, divertente e perfino chic. Ci sono le prove, e Techetechetè, implacabile, le fornisce ogni sera con i suoi frammenti dei varietà degli anni Sessanta e Settanta (poi, in misura minore, nei decenni successivi quando il genere entra nella sua lunga agonia). La sola presenza sul monoscopio di Walter Chiari, Mina, Corrado, Ave Ninchi e Aldo Fabrizi, Paolo Panelli e Bice Valori, Franco e Ciccio, ha qualcosa di liberatorio, una specie di sbarco in Normandia con Raimondo Vianello al posto di Eisenhower.

Le teche rai hanno il potere di riconciliarci con la Tv; un po’ perché la televisione della gente comune e dei professionisti della politica fa rimpiangere la televisione dei professionisti dello spettacolo, un po’ perché si rimane straniti a vedere quanto talento ci fosse in giro ai tempi in cui i talent show erano di là da venire, un po’ perché, se l’erba del vicino è sempre più verde, quella di come eravamo è in perenne fioritura. Ma l’effetto nostalgia è solo il punto di partenza di Techetechetè; nel tempo (siamo alla quarta edizione) il programma si è evoluto selezionando, montando e remixando i frammenti secondo un tema preciso fino a dotarli di una vita autonoma, che produce strani effetti. Quella dei bambini andati a letto dopo Carosello e tirati su da mamma Rai è la prima generazione di spettatori che non vede sparire nell’oblio i beniamini della giovinezza ma continua a vederli vivere nell’aldilà dell’etere. Techetechetè cavalca questi campi elisi, dove non c’è differenza tra vita e morte, come un’oliata macchina del tempo; gli Studio Uno le Canzonissime, i Fantastico non sembrano repliche o frammenti ma un corpo unico affidato auna coppia di conduttori ombra, Sandra e Raimondo, emblemi ideali del garbo e dell’umorismo perduti.

In pieno de profundis del varietà classico, Techetechetè ha fondato il varietà dei revenants; che però, a pensarci bene, non se ne erano mai andati, e soprattutto non sono mai stati sostituiti. Quanto più lo stile sempreverde degli intrattenitori del passato ci appare lontano dalla società dello spettacolo terminale in cui siamo immersi, tanto più la televisione di oggi, quella sì, ci sembra fatta di ombre destinate a un rapido oblio. Il bianco e nero si scopre molto più realistico del colore; e ogni sera, almeno per un’ora, diventa lecito credere alla reincarnazione.

 

Rassegna stampa: La Stampa, pagina 28, di Adriana Marmiroli.

Anche d’estate c’è vita nei palinsesti. Ecco dove andare a cercarla

Breve guida alla televisione intelligente nella stagione delle repliche.

Novità e piccole sorprese piacevoli anche nei palinsesti d’estate non sono Fuori luogo, come vuole il titolo del programma di Mario Tozzi che parte domani in seconda serata su Rai 1. Di interessanti esperimenti sono, invece, disseminati i palinsesti. Rai 3 è la rete più sperimentale e sperimentata in materia. La linea la dà 47 35 Parallelo Italia (martedì, 21.15) con Gianni Riotta che discetta con garbo del nostro Paese. Ma non è il solo. Fuori quadro (domenica, ore 13.25) è colto programma d’arte e arti tenuto dal critico Achille Bonito Oliva, che da par suo osa passare da una puntata dedicata ai selfie a una su cibo nell’arte, parlare di Wenders fotografo, o di Gauguin, Picasso e Braque e arte primitiva. I vizi capitali sono invece lo stratagemma scelto da Pino Strabioli per riportare Paolo Poli in tv dopo lunghissima, colpevole assenza: in E lasciateci divertire (sabato, ore 20.15) l’attore alterna la sua enciclopedica, trasversale, ironicissima cultura a spezzoni dai suoi spettacoli.

E ancora: Radici (venerdì, ore 23.55) ci mostra «l’altra faccia dell’immigrazione», Paese per Paese, chi ce l’ha fatta a inserirsi non perdendo anima e cultura a vita. Rai 4 recupera invece un pezzo di storia italiana: il calcio fiorentino, violento, spettacolare e quasi sconosciuto. In Senza regole (da lunedì 20 giugno, ore 23) per tre settimane si seguono le disfide tra i quartieri della città che ancora lo praticano. Il viaggio è un must dei mesi vacanzieri. Overland a parte, che su Rai 1 (giovedì, 23.40, meta di quest’anno i Paesi andini) ha ormai raggiunto le 16 edizioni per le vie del mondo, un inedito viaggio di scoperta è quello compiuto da Alice Lizza, che Offline (Rai 2, giovedì, 23.30) va a conoscere di persona i propri «amici di Facebook», per capire chi siano e come vivano veramente, nomi noti e illustri sconosciuti. On the road sono anche Alessandro Mari e Marta Perego che in Effe come Festival (Laeffe, sabato, ore 10) ci fanno conoscere le manifestazioni di cinema, teatro, musica e arti varie che illuminano il Paese.

Il cinema italiano è nel cuore anche di Marco Giusti: ama e racconta quello di genere, spesso più brutto, sporco e cattivo? Sì, ma lui sa farne oggetto di tendenza e approfondimento culturale: da trash a Stracult (Rai 2, dal 22 luglio, ore 23, prima puntata su Dario Argento e altri horror-maker italiani). Che in estate poi ci sta tutto, il kitsch. Anche le reti ammiraglie indulgono in questo non veniale peccato: Rai 1 propone i litigiosi Duellanti di Massimo Giletti (lunedì, ore 23) e Canale 5 Temptation Island (giovedì, 21.15), che fa parere L’Isola dei famosi robetta monacale e morigerata. In controtendenza alla deriva urlante e competitiva (anche questa parecchio trash) che riguarda i cuochi, nuovi signori del palinsesto, su Sky Uno (lunedì-venerdì, ore 13) c’è Alessandro Borghese Kitchen Sound: ogni giorno una ricetta o un menù (facili ed eseguibili da tutti, con tanto di consigli per non sbagliare) che lui abbina a brani musicali. Dopo deejay e veejay, lo chefjay?

(Nell’immagine il logo di Techetechetè)