Pubblicato il 12/07/2015, 15:01 | Scritto da Andrea Amato

Discovery alle Olimpiadi: tra occasioni e insidie. Per Deejay Tv potrebbe valere come un Superenalotto

Discovery alle Olimpiadi: tra occasioni e insidie. Per Deejay Tv potrebbe valere come un Superenalotto
Con un’operazione da 1,3 miliardi il gruppo americano si è aggiudicato i diritti tv europei delle Olimpiadi, invernali ed estive, dal 2018 al 2024. Ma in ogni Paese dovrà garantire almeno 200 ore di gare in chiaro.

L’operazione monstre (leggi qui) che ha concluso Discovery con il Comitato olimpico internazionale (Cio), ovvero aggiudicarsi per 1,3 miliardi di euro i diritti europei (Russia esclusa) dei Giochi Olimpici invernali ed estivi dal 2018 al 2024, potrebbe dare molte occasioni e nascondere alcune insidie. Con una platea di 700 milioni di telespettatori nel vecchio continente, Discovery in alcuni Paesi può vantare sia la presenza pay che quella free-to-air e così garantire la copertura di 200 ore in chiaro delle gare olimpiche estive e 100 ore di quelle invernali che pretende il Cio in ogni nazione. Per esempio: in Italia il gruppo americano potrebbe trasmettere le Olimpiadi su Eurosport in pay tv e free su DMax e Deejay Tv al canale 9. Perfetto per riuscire a garantire quel monte ore, o comunque da usare per alzare il prezzo di un eventuale subappalto dei diritti alla Rai.

Lo stesso discorso, però, in Inghilterra non può essere fatto, perché Discovery non ha canali free-to-air e quindi è evidente che il prezzo lo deciderà verosimilmente la BBC, sapendo bene che Discovery non ha molte alternative. Si tratta comunque di una svolta epocale, visto che per esempio per le Olimpiadi di Londra la tv di Stato britannica aveva trasmesso 2.500 ore di diretta, mentre delle ultime Olimpiadi invernali Sochi ben 650 ore. Il caso è arrivato anche in Parlamento, con i Laburisti sul piede di guerra che reclamano i diritti per la BBC. Stesso discorso in Francia e Spagna dove Discovery non ha reti free, mentre in Germania è sul digitale terrestre con DMax. In l’Italia, invece, nel caso i conti del gruppo tra subappalti e raccolta pubblicitaria fossero in attivo, si potrebbe pensare di tenere i diritti in chiaro e dare una grande occasione di crescita a Deejay Tv, nell’ardita battaglia tra le generaliste. Un altro elemento da mettere a bilancio sono gli ingenti costi di produzione, su cui Discovery non potrà fare economia di scala, visto che per ogni Paese dovrà mandare molti inviati e allestire studi televisivi ad hoc. Nei prossimi mesi le strategie del gruppo nei singoli Paesi dovrebbero venire allo scoperto, tenendo anche presente che Marinella Soldi, numero uno di Discovery Italia e di Discovery Sud Europa, forse potrebbe tirare la volata alla sua Deejay Tv.

 

twitter@AndreaAAmato

 

(Nell’immagine il logo di Discovery)