Pubblicato il 04/07/2015, 15:01 | Scritto da La Redazione
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Al gran ballo dei canali

Rassegna Stampa: Milano Finanza, pagina 25, di Andrea Montanari

 

Al gran ballo dei canali

 

Sul telecomando si potrebbe presto assistere a una mini rivoluzione. Ci sono emittenti che rischiano di uscire di scena e nuovi broadcaster, soprattutto esteri, interessati al business digitale

 

E’ vero che nel panorama televisivo italiano ci sono due player, Mediaset e Rai, che si spartiscono complessivamente il 71% degli ascolti medi giornalieri. Ed è altrettanto vero che i due broadcaster riescono a incamerare quasi l’80% degli investimenti che le aziende, italiane e internazionali, destinano agli spot sul piccolo schermo. Ma è altrettanto vero che il mercato locale fa gola oltreconfine per una ragione: l’Italia è il Paese europeo con il più alto numero di telespettatori in media in prime time (oltre 26 milioni), la fascia oraria più ricca e ambita dalle aziende, e oltre 11 milioni al giorno. Questo spiega il forte interesse che ha sempre avuto un tycoon del calibro di Rupert Murdoch, presente in Italia dal 2003 con Sky, la pay tv satellitare da 4,7 milioni di abbonati, e anche lo sbarco dell’altro colosso dell’intrattenimento televisivo americano, Discovery, ormai insediatosi stabilmente al terzo posto nella graduatoria degli ascolti alle spalle di Mediaset e Rai. E sono queste le ragioni che hanno spinto Auditel, la società che rileva lo share medio giornaliero (fascia oraria per fascia oraria), ad ampliare il bacino di famiglie che compone il campione per la rilevazione nazionale a 15 600 unità Lo stesso motivo Fonte: Audèel – dab relativi al mese di maggio 2015 che nei giorni scorsi ha portato il presidente di Upa (Utenti pubblicitari associati), Lorenzo Sassoli de Bianchi, a proporre ai soci la quotazione della stessa Auditel per incrementare la trasparenza e l’indipendenza della società e ampliare anche l’attività di ricerca.

 

Ma nonostante la consolidata presenza dei due ingombranti leader di mercato (la tv di Stato e Mediaset), la concorrenza pressante dei due big made in Usa, oltre all’unicità su scala continentale della doppia offerta di contenuti tv a pagamento (Sky Italia sul satellite e Mediaset Premium sul digitale terrestre), c’è ancora chi dall’estero prova a farsi largo in questo mercato ampiamente presidiato. Non è infatti solo l’emittente satellitare a pagamento guidata dall’amministratore delegato Andrea Zappia a voler fare shopping sul telecomando. Sky è però molto attiva e dopo essersi aggiudicata il canale 27 rilevato alla fine dello scorso dal gruppo Class Editori (che edita questo giornale), punta all’ambito tasto 8 sul telecomando, oggi in possesso del gruppo statunitense Viacom con il brand Mtv, il canale musicale che viaggia a uno share medio giornaliero dello 0,73%. L’operazione è avviata ma non semplice da concludere. Sul piatto ci sono circa 100 milioni (Viacom ha una raccolta pubblicitaria di 65 milioni). Ma Sky dovrà attendere la pubblicazione della sentenza del Consiglio di Stato sull’assegnazione dei canali 8 e 9 del telecomando in seguito al ricorso dell’emittente pugliese Telenorba. Dopo l’udienza di giovedì 2 luglio, il pronunciamento è atteso dopo l’estate. Se la tv barese dovesse perdere, la pay di Murdoch avrebbe il via libera all’acquisto di Mtv, tanto più che l’unico possibile competitor, ovvero Mediaset, si è detta non interessata alla partita È ovvio che se davvero Sky dovesse sbarcare sul tasto 8 (pochi mesi fa Discovery ha rilevato Deejay Tv, canale 9, dal Gruppo L’Espresso), la guerra dell’etere si farebbe dura e intensa. E se Netflix, che debutterà in ottobre in Italia, non può essere considerato un vero e proprio competitor tradizionale, essendo una piattaforma per lo streaming online di film e serie tv, vanno ancora decifrate le mire della francese Vivendi, che fa riferimento al finanziere Vincent Bollore, che potrebbe giocare un ruolo di primo piano grazie a Telecom Italia, della quale detiene il 14,9%, e Mediaset Premium. L’appetito dei broacaster stranieri per il mercato italiano non finisce però qui. Secondo indiscrezioni raccolte tra gli operatori del settore da MF-Milano Finanza, ci sono altri player che stanno valutando l’ingresso o il rafforzamento della presenza sul mercato. Uno di questi potenziali nuovi competitor sarebbe l’inglese Bbc. Nonostante i tagli appena annunciati, da tempo si dice che la storica e prestigiosa emittente anglosassone voglia approdare in Italia. Stesse mire per l’operatore via cavo Usa American Movie Channel, pronto a trovare un pertugio sul telecomando italiano. Mentre chi ambisce a consolidare la presenza è il gruppo internazionale Script, già presente sull’etere italiano con il canale Fine Living, già arrivato allo 0,19% di share. Difficile, invece, che miri a entrare in scena la tedesca Rtl, in passato accostata al dossier Mediaset Premium.

 

Ma cosa c’è in vendita sul mercato delle frequenze e dei canali? L’interesse dei potenziali compratori è concentrato tutto sui canali che arrivano fino al tasto 60 del telecomando. Oltre è il deserto. E proprio quest’ultimo canale è da mesi nel mirino di Tarak Ben Ammar, che vuole ricollocare Sportitalia (sul 153 dal debutto di un anno fa) nello spazio occupato fino a qualche mese fa dai canali del gruppo Sitcom di Valter La Zbna (aveva in gestione anche il 61 e il 62, ora liberi). Sul mercato circola poi l’indiscrezione di una opzione di vendita per il canale 53 (Canale Italia 53). Mentre, in una fascia più vantaggiosa, ci sarebbe Agon Channel (canale 33) dopo l’escalation giudiziaria che ha portato all’emissione di un ordine di cattura per l’imprenditore Francesco Becchetti, titolare della frequenza dell’emittente che trasmette da Tirana (Albania), per i reati di falso in documentazione e riciclaggio di denaro. A far gola a molti è poi il tasto 20, occupato da sempre da Rete Capri della famiglia Federico. Al momento non pare ci sia l’intenzione dei proprietari di cedere il canale, ma non è da escludere che le pressioni dei grandi broadcaster facciano cedere gli imprenditori campani, che tra l’altro hanno in portafoglio anche i canali 45, 53 (Vero Capri, ora Capri Gourmet) e 66 (occupato da Radio101 Tv).