Pubblicato il 21/06/2015, 15:02 | Scritto da Gabriele Gambini

“È una spugna marina, non una fetta di Emmenthal”. Come Spongebob fa sognare i bambini mettendo in riga gli adulti

“È una spugna marina, non una fetta di Emmenthal”. Come Spongebob fa sognare i bambini mettendo in riga gli adulti
Quando gli amici di Nickelodeon hanno invitato TvZoom all'Acquario di Genova per la presentazione della nuova partnership del brand Spongebob con Corriere della Sera e Gazzetta dello sport, mi hanno messo in guardia: "Abbiamo allestito una navetta che parte da Milano. Viaggerai con tantissimi bambini entusiasti".

Quando gli amici di Nickelodeon hanno invitato TvZoom all’Acquario di Genova per la presentazione della nuova partnership del brand Spongebob con Corriere della Sera e Gazzetta dello sport, mi hanno messo in guardia: “Abbiamo allestito una navetta che parte da Milano. Viaggerai con tantissimi bambini entusiasti”.
Prima di salire sul pullmino avevo delle fisime. Pensavo che:

1. Re Erode con l’infanticidio aveva capito tutto, non per niente lo chiamavano Il Grande.
2. Non so come abbiano fatto i miei genitori a non avvelenarmi quando ero all’asilo: ero anch’io un rompicoglioni.
3. Vero, i bambini smetteranno di essere bambini e diventeranno adulti, ma potrebbero diventare adulti rapper, e allora tanto vale farli fuori prima.
4. Se anche diventassero adulti perbenino e realizzati, prima o poi si trasformeranno in vecchi da ospizio, dunque ancora più difficili da gestire.

Ma il viaggio ha ribaltato le mie convinzioni. Sono giunto a Genova convinto che:
1. Mi sbagliavo di grosso. Volevo fare il cinico, ma mi sono divertito un botto, mi sono immedesimato in Un poliziotto alle elementari, ho raccontato le meraviglie della mia infanzia, quando c’era il Game Boy, e ho scoperto che la mia età mentale è di circa 6 anni.
2. Siccome la mia età mentale è di circa 6 anni, cerco una babysitter tra i 20 e i 40 anni bella presenza che venga a darmi un’occhiata nei pomeriggi in cui sono a casa da solo. Anche inesperte primo impiego.

L’Acquario di Genova è bellissimo. Puoi accarezzare delle razze, animali più intelligenti dei razzisti, familiarizzare coi delfini, salutare i pinguini, grandi nemici di Batman, e gli squali. Mancherebbe solo scoprire che il Megadirettore Clamoroso, Duca Conte Piercarlo ing. Semenzara, è proprietario di una vasca dall’ubicazione segreta dove vengono ogni anno spediti a sguazzare gli impiegati meritevoli.
In attesa di trovarla, ci si può divertire in uno spazio ad hoc allestito per Spongebob (dal 29 giugno tutti i giorni alle 13.10 e alle 18.40 le nuove avventure su Nickelodeon) in collaborazione con Costa Edutainment. Spugna marina che abita nel mondo fantastico di Bikini Bottom, il cartone animato incarna un immaginario valoriale – amicizia, lotta per le idee in cui si crede, amore per l’avventura – perfetto per il target under 14. Da martedì 23 giugno, grazie a una partnership con RCS, Spongebob animerà la collana Un mare di scoperte, venti volumetti a cadenza settimanale in abbinamento con Corriere e Gazzetta al prezzo di lancio di 1,99€. Ogni volumetto vede il mondo di Bikini Bottom al centro di racconti pensati per un target scolare elementare, ricchi di entertainment didattico: i testi, corredati da spiegazioni semplici ma dal rigoroso valore scientifico, permettono ai bambini di avvicinarsi al mondo degli oceani, acquisendo informazioni, realizzando origami, interagendo attivamente con le pagine e collezionando bollini che garantiscono un ingresso gratuito all’Acquario.

Perché è l’Acquario, sul quale ci ha messo lo zampino anche Renzo Piano, a costituire uno scenario irresistibile. E Spongebob, a suo agio nell’ambiente, tiene desta l’attenzione dei bambini. Al punto che, poco prima della conferenza stampa di presentazione, il sottoscritto ha udito un ragazzino riprendere pesantemente il padre con queste parole: “Spongebob è una spugna marina, papà, non è una fetta di Emmenthal”.
Il padre, per confondere la fauna ittica con quella casearia, verosimilmente era svizzero. O affamato. O svizzero e affamato, perché no. Ma il bambino ha dimostrato come il regno dei cartoni intelligenti alimenti miti da difendere a spada tratta, perché apre quelle porte dell’immaginazione che adulti aridi hanno da tempo dimenticato, consumati come sono dalla fallace credenza che la vita sia una cosa da prendere (troppo) seriamente.

Gabriele Gambini
(Nella foto Spongebob)