Pubblicato il 18/06/2015, 11:31 | Scritto da La Redazione
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L’inchiesta sulle tangenti sconvolge Rai, Mediaset, La7, Infront e Palazzo Chigi – Cala la tv generalista, tengono solo le ammiraglie

L’inchiesta sulle tangenti sconvolge Rai, Mediaset, La7, Infront e Palazzo Chigi – Cala la tv generalista, tengono solo le ammiraglie
Il “Corriere della sera” racconta come vacanze, soldi e anche l'organizzazione di un matrimonio (Quattrociocche-Aquilani) venissero usati come tangenti. Decine di perquisizioni, indagati 44 dirigenti. E poi Andrea Biondi su “Il Sole 24 Ore” analizza i dati d’ascolto della stagione 2014-2015.

Rassegna stampa: Corriere della sera, pagina 23, di Fiorenza Sarzanini.

“Vacanze, denaro e pianoforti Così ottenevano gli appalti tv”

Tablet e impianti elettrici usati come tangenti. Decine di perquisizioni, indagati 44 dirigenti tra Rai, Mediaset, La7, Infront e Palazzo Chigi.

Ai dirigenti Rai assumevano figlie, mogli, nipoti. Ai funzionari di Palazzo Chigi compravano motorini, pianoforti, vacanze in resort di lusso. Con alcuni dipendenti di La7 e Mediaset si erano accordati per emettere fatture false e dividere i compensi. A tutti versavano soldi in contanti pur di ottenere il monopolio degli appalti per l’organizzazione degli eventi fornendo le apparecchiature. Pagando uno dei responsabili tecnici, erano riusciti ad accaparrarsi persino una parte delle forniture per il Festival di Sanremo del 2013. E quando si è trattato di convincere un impiegato Rai che gestiva lavori molto remunerativi, non hanno esitato a pagare le apparecchiature per il matrimonio della figlia, l’attrice Michela Quattrociocche con il calciatore Alberto Aquilani.

I fratelli imprenditori Era una coppia a quanto pare infallibile, quella composta dai fratelli David e Danilo Biancifiori che con le loro società Di and lighting and Truck e Dibi Technology sembrano aver ottenuto il monopolio delle gare nel loro settore. Tanto che nel 2009, quando a Palazzo Chigi c’era Silvio Berlusconi, avevano vinto un appalto da 9 milioni di euro. A leggere l’accusa del pubblico ministero Paolo Ielo lo hanno ottenuto versando tangenti a Roberto Gasparotti, responsabile dell’immagine dell’allora presidente del Consiglio e avrebbero addirittura scritto il capitolato negli uffici della loro azienda. Ieri sono state effettuate 44 perquisizioni dalla Guardia di Finanza che è entrata in tutte le società televisive e nelle case dei funzionari, ma anche a palazzo Chigi per acquisire la documentazione dei lavori assegnati nel 2009.

I lavori a Palazzo Chigi Proprio nell’aprile di quell’anno i fratelli si aggiudicano «la fornitura di un servizio di assistenza e manutenzione hardware e di personale specializzato per il buon finanziamento delle tecnologie audiovideo della presidenza del Consiglio dei Ministri». Secondo le indagini del Nucleo Tributario guidato dal colonnello Cosimo Di Gesù, a «truccare» la gara sarebbe stato anche Antonio Ragusa, all’epoca capo Dipartimento delle risorse strumentali, già coinvolto anche in altre indagini, che avrebbe ottenuto versamenti in contante e vacanze in alberghi di lusso. Scrive il magistrato nel capo d’imputazione: «La gara veniva totalmente pilotata, essendo invitate solo le società indicate da David Biancifiori con l’accordo e l’avallo di Ragusa e Gasparotti, e recandosi Maurizio Papitto, responsabile dei servizi informatici di Palazzo Chigi, presso le società di Biancifiori per preparare con un suo dipendente il capitolato che meglio li potesse favorire». Molto attivo anche Gianni Mastropietro, funzionario della Presidenza, ricompensato con «l’assunzione di quattro nipoti, del fratello, della figlia, nonché di somme di denaro in contanti». Lunga lista di utilità anche per il responsabile degli eventi di Palazzo Chigi Massimo Schettini: «Denaro in contante, un pianoforte da 6mila euro, buoni benzina, un iPad, telefoni cellulari, il rifacimento dell’impianto elettrico a casa».

Le nozze di Aquilani Non badavano a spese gli imprenditori e per ricompensare Cesare Quattrociocche della sua disponibilità, «gli riconoscevano consistenti somme in denaro e la messa a disposizione di tecnologia per la realizzazione dell’evento del matrimonio della figlia». Con i dipendenti di La7 i due imprenditori «si sarebbero appropriati di risorse dell’azienda televisiva e della Telecom ottenute mediante sovrafatturazioni da parte delle società del Gruppo Biancifiori, le quali emettevano sistematicamente, nel corso degli appalti loro affidati, fatture per servizi e forniture mai prestate e comunque per importi superiori a quelli dovuti, per poi spartire l’illecito surplus di guadagno». Il calcolo della Guardia di Finanza parla di emissione di documenti contabili contraffatti per oltre 45 milioni di euro in quattro anni, ma il conto è ancora provvisorio. Lo stesso meccanismo sarebbe stato utilizzato con i funzionari di Mediaset e di Infront, l’azienda che si occupa tra l’altro di diritti e sponsorizzazioni del calcio, e di «Sponsport»: tra i dipendenti finiti sotto inchiesta anche un tal Roberto Corrotto.

Il Festival di Sanremo 2013 Con Stefano Montesi, responsabile della supervisione tecnica del Festival di Sanremo, l’accordo avrebbe riguardato «l’erogazione di somme di denaro in contanti in cambio di comunicazioni sui procedimenti di selezione del contraente prima della indizione formale delle gare». La Rai fa sapere come i settori coinvolti siano già stati «oggetto di verifiche interne che hanno comportato interventi organizzativi e disciplinari» mentre da Mediaset assicurano che «i dipendenti sono stati sospesi dal servizio in attesa di ulteriori elementi».

 

Rassegna stampa: Il Sole 24 Ore, pagina 15, di Andrea Biondi.

Una stagione tv a misura di ammiraglie

Solo Rai le Canale 5 hanno chiuso con ascolti in aumento nel prime time e nel giorno medio. Bene anche Rai 2. Sono soprattutto sport ed eventi live ad attirare il pubblico. Rallentano Rai 3 e La7.

Crescono le ammiraglie; gli eventi live sono trainanti; lo sport si conferma fra le prime scelte. Al di là di questo, si è chiusa una stagione televisiva che vede perdente innanzitutto la televisione stessa. In prima serata cala l’ascolto totale (-2%), scende il seguito delle reti generaliste (-3%), non aumenta l’audience dei canali segmentati e nativi digitali (-0,3%). Il confronto con la scorsa stagione registra perdite anche nel giorno medio: -1,4% nel totale tv; -1,7% nelle generaliste; -1,1% nelle segmentate. Non è una televisione nelle migliori condizioni quella che si appresta ad affrontare un fondamentale momento di passaggio legato al video on demand che bussa prepotentemente alle porte con lo spauracchio Netflix che si materializzerà in autunno. Certo, stando ai dati Auditel elaborati dallo Studio Frasi per Il Sole 24 Ore e riferiti alla stagione televisiva che per convenzione si fa andare da settembre a maggio si capisce anche come non sia andata per tutti allo stesso modo. Fra le generaliste Rai 1 e Canale 5 appaiono come i veri vincitori. Per Rai 1 il 18,99% del prime time è superiore al 18,88% della passata stagione. Per Canale5 il dato sale dal 15,39% al 16,52%. E incrementi ci sono stati anche nel giorno medio.

Una prima spiegazione di questo trend è riscontrabile analizzando i top 10 fra i programmi della stagione su tutte le reti tv. Ci sono il Festival di Sanremo, le partite di semifinale della Juve di Champions League e la puntata del 16 dicembre de I dieci comandamenti di Roberto Benigni su Rai 1 (quinta su dieci). Soprattutto live e sport quindi: per l’appunto pane per i denti delle reti ammiraglie. «È stata una stagione importante. Contiamo di proseguire anche il prossimo anno con una tv in cui i live events avranno un peso sempre maggiore» dice il direttore di Rai 1 Giancarlo Leone. Soddisfazione anche in casa Mediaset. «Questa – dice Giancarlo Scheri, direttore di Canale 5 – è stata la miglior stagione del prime time di Canale 5 da 4 anni a questa parte. Uno dei punti di forza della rete sono sicuramente le produzioni originali, create apposta e in esclusiva per il nostro pubblico. In questa stagione record, gli ascolti di Canale 5 si sono incrementati mese dopo mese: a maggio siamo stati la prima rete televisiva italiana». Della stagione può dirsi soddisfatta anche Rai 2 che in prima serata si è attestata in terza posizione con share in crescita nel giorno medio (da 6,49% a 6,80%) con Rete 4 che ha diminuito lo share nel giorno medio (da 4,90 a 4,86%) mentre in prima serata ha rosicchiato qualcosina (da 5,03 a 5,10). In perdita invece Italia 1, Rai 3 e La7.

«È vero. Abbiamo perso qualcosa in prima serata – spiega Andrea Vianello, direttore di Rai 3 -, ma ci siamo trovati a fronteggiare una situazione inedita, con un programma, Ballarò, che ha perso il suo conduttore storico andato a fare un programma concorrente nello stesso giorno su La7. E comunque Ballarò ha sempre battuto diMartedì». A ogni modo, dice Vianello che ha anche affrontato chiusure di programmi, causa mancanza di ascolti, come quello con Ilaria Cucchi, «il nostro day time è cresciuto. E mi dico soddisfatto di come è andata». «Abbiamo avuto una prima parte di stagione settembre-dicembre – dice dal canto suo il numero uno di La7, Urbano Cairo – più difficile. DeI resto diMartedì è un programma nuovo che è salito nel corso delle puntate dal 3,5 al 7% di poco sotto a Ballarò. Per il prossimo anno puntiamo a consolidare, con un rafforzamento nel pomeriggio». Una delle novità sarà «Myrta Merlino. Stiamo mettendo a punto le ultime cose».

Spostando il focus sulle reti segmentate, con 447.568 spettatori di media lris (Mediaset) si pone in testa nel prime time (1,66%), seguita da Rai Movie (356.026; 1,32%) e da Cielo (353.313; 1,31%), rete free di Sky. Tutti canali in crescita tranne Iris. Nel giorno medio la classifica vede in testa appaiati Rai Yoyo (149.600; 1,35%) e Real Time di Discovery (149.471; 1,35%) seguiti da Iris (45.545; 1,31%) e Dmax di Discovery (42.888; 1,29%). In questo caso tutti hanno perso share guadagnata invece da Cielo (spinta dalla Moto Gp), Top Crime (Mediaset) e Rai Movie.

(Nella foto Michela Quattrociocche e Alberto Aquilani il giorno del loro matrimonio)