Pubblicato il 16/06/2015, 11:34 | Scritto da La Redazione

Santoro in piazza a Firenze per l’addio a “Servizio Pubblico” – La Rai offre altri due Sanremo a Conti

Rassegna stampa: Il Fatto Quotidiano, pagina 10, di Carlo Tecce.

Santoro si fa rosso di sera: “A Firenze una sorpresa”

Il conduttore torna giovedì su La7, con la Fiom, a 4 anni dal “Tutti in piedi” di Bologna: “Ora sappiamo che possiamo fare a meno degli editori”.

Servizio Pubblico arriva al traguardo e ripassa dal via. Quattro anni fa, in piazza a Bologna per Tutti in piedi, preludio all’esperimento di Michele Santoro fuori dal tradizionale circuito televisivo: piattaforma di emittenti locali fra Telecupole e Telecapri, donazioni di 100.000 affezionati e società con il Fatto Quotidiano. E adesso, dopo oltre cento puntate e Matteo Renzi a Palazzo Chigi al posto di Silvio Berlusconi, ecco la piazza di Firenze, largo Annigoni, giovedì in diretta su La7 in collaborazione con la Fiom di Maurizio Landini: Rosso di sera, ogni significato cromatico non è puramente casuale.
LIBRERIA RED di Firenze, un tavolone di legno, un microfono e una seggiola, Santoro parla per un’ora e mezza. Il traguardo: “Quando noi, a Bologna, erigemmo quei tubi Innocenti, non pensavamo che sarebbero diventati una trasmissione televisiva in tempo stretto. L’andamento delle cose ci ha portato a sfidare le leggi di gravità e abbiamo ricavato la coscienza di poter fare a meno dei grandi editori della tv. Poter andare in onda in qualsiasi circostanza. E questo ci rende meno esposti ai pericoli di censura”. Il nuovo inizio: “Le mie sono considerazioni di una persona che si appresta a cominciare una pausa di riflessione, ma che ha anche gli strumenti per tornare a parlare con il pubblico quando vuole e dove vuole”. E non esclude la Rai per la produzione di una trasmissione. In mezzo a questi confini temporali, l’inventore di Samarcanda difende i programmi d’approfondimento (i talk show) seppur troppi, punzecchia gli editori che non spendono e non investono, accusa le televisioni di ignorare la seconda serata, in passato fucina di talenti e laboratorio di innovazione. E non minimizza l’emorragia di spettatori e di lettori, l’attenzione che scema e può creare conflitti sociali: “Questo distacco del pubblico più colto dall’informazione, dal voto e dalla lettura dei giornali, sta facendo crescere spinte preoccupanti e sottovalutate che sono entrate nella nostra quotidianità. Mi riferisco ai toni xenofobi nei confronti degli immigrati e degli zingari. Uso questa parola perché li rispetto, è una cultura millenaria. Nessuno si oppone a questa che è una vera aggressione. Il fascismo e nazismo sono nati dalla rassegnazione e dal conformismo. Si comincia così, dove si va a finire non si sa”. E poi c’è giovedì, un appuntamento che per Santoro è un’operazione di simbolica restituzione ai 100.000 che hanno permesso a Servizio Pubblico di esistere.
CI SARÀ la formazione che l’ha accompagnato in questi anni (Vauro, Sandro Ruotolo, Marco Travaglio, Giulia Innocenzi) e quelli che Santoro chiama amici che rispondono a una chiamata: Franco Battiato, Bianca Berlinguer, Maurizio Landini, Gad Lerner, il rapper J-Ax, Teresa De Sio, Alessandro Mannarino, Nicola Piovani, Sabrina Ferilli, Alba Parietti e tanti altri oltre a una “clamorosa sorpresa”. A Bologna, la sorpresa fu Roberto Benigni. Qualcuno fa il nome di Matteo, un po’ per provocazione e un po’ perché Firenze è l’origine, ragionando sui percorsi, di Renzi: “Quest’anno è andato tre volte nella trasmissione a noi avversaria per segnalare una distanza dal mondo che noi rappresentiamo. Preciso, trasmissione che abbiamo sempre battuto escluse quelle tre volte. Una trasmissione che non voglio definire di destra, ma è una trasmissione diversa dalla nostra. E poi è stato pure da Del Debbio, dove si usano toni particolari. Ma non viene da noi per misurarsi con critiche e pareri diversi, è un errore e mi dispiaccio per il pubblico. Anche Bersani ha portato avanti questa strategia che, però, porta sfiga visti i risultati. Auguri a Renzi. Questa gestione dei mezzi di comunicazione non la considero corretta. Non è possibile che vengano discriminate alcune fonti rispetto ad altre”. Santoro cita Daniele Luttazzi, ricorda l’editto bulgaro, il record di Servizio Pubblico con l’ex Cavaliere e dice di non temere l’oblio: “In tv quando lasci una sedia c’è sempre qualcuno che è pronto a occuparla. Sono stato due anni fuori dalla tv con l’editto bulgaro e nessuno si è dimenticato di me. Ho fatto altre cose. È meglio essere dimenticato che aver aumentato il numero di cazzate in onda. Non è da me”.

 

Rassegna stampa: Il Gazzettino, pagina 22.

La Rai offre biennale a Conti

Sanremo. Baglioni si candida

Prosegue il valzer delle indiscrezioni sul prossimo Festival di Sanremo. Secondo quanto riportato dal settimanale Tv Sorrisi e Canzoni la Rai avrebbe formulato a Carlo Conti l’offerta della direzione artistica delle due prossime edizioni del Festival. Con facoltà di decidere, poi, se tenere anche la conduzione o meno. Ma intanto, in qualche modo non ufficiale, anche Baglioni si candida: «Vorrei presentarlo una volta anche io. Mi manca».