Pubblicato il 07/06/2015, 15:03 | Scritto da Andrea Amato

Nel 2015 c’è ancora qualcuno che in tv si indigna per “Lucky Ladies” e non per le ruspe di Salvini

Nel 2015 c’è ancora qualcuno che in tv si indigna per “Lucky Ladies” e non per le ruspe di Salvini
Pagine scritte su importanti giornali per bocciare un reality show che fa, del paradosso e dell’ironia del trash, semplice intrattenimento. Ma che davvero le avete prese sul serio?

Mercoledì sera su FoxLife, in prima serata, è andata in onda la versione italiana di Lucky Ladies, il reality show che segue la vita di sei donne dell’alta società napoletana. La cosa che mi ha stupito non è certo il programma, ma le recensioni di alcuni colleghi, anche su importanti testate, che hanno criticato la trasmissione. Le critiche, però, non erano sul format o sulla produzione, ma riguardavano per lo più il «messaggio diseducativo» che questo lancia. Ma che davvero qualcuno ha preso sul serio Lucky Ladies? Cioè, seriamente nel 2015 dopo decine di reality show, dopo aver spiato la vita degli Osbourne, delle Kardashian, delle Hilton, qualcuno si indigna per un programma che fa ironia sul trash esistenziale di sei donne ingioiellate come la Madonna del Vomero? Fossimo ancora negli anni Novanta capirei lo stupore davanti alla novità del genere televisivo, ma oggi pensare che ci sia un «messaggio» dietro certi programmi è davvero anacronistico. Qualcuno, piuttosto, sprechi pagine di inchiostro per indignarsi davanti a un leader politico, che va in tutte le tv nazionali con magliette che inneggiano alle ruspe. Perché il resto è solo intrattenimento, niente di più.

 

twitter@AndreaAAmato

 

(Nella foto le Lucky Ladies)