Pubblicato il 16/05/2015, 13:35 | Scritto da Andrea Amato

Intrattenimento Tv: Rai in difficoltà, Mediaset De Filippi dipendente, Sky in grande ascesa

La visita pastorale di Simon Cowell in Italia impone una riflessione sullo stato dell’intrattenimento televisivo nel nostro Paese. Simon Cowell (X Factor, Got Talent), per chi non lo conoscesse, insieme a John De Mol (Grande Fratello, The Voice) è l’uomo che ha cambiato la televisione mondiale del terzo millennio, imponendo prepotentemente un genere: il talent show. Cowell ha passato due giorni a Milano, ospite in diretta della finale di Italia’s Got Talent su SkyUno e ieri ha partecipato alla conferenza stampa di celebrazione del talent appena concluso e di lancio della nuova edizione di X Factor, insieme ai vertici di Sky Italia. Al netto delle frasi a effetto del tipo: «La cosa importante è scegliere talenti che possano avere una carriera anche dopo lo show televisivo», oppure «Sono i talenti che scelgono noi, non il contrario», la sua presenza ha probabilmente un altro significato.

L’Italia, per numeri e lingua, è un Paese marginale nell’economia mondiale, anche per quella televisiva, ma la nostra creatività è invece da sempre considerata al top. Cowell da anni ripete che l’X Factor tricolore è quello prodotto meglio nel mondo. Sky, nella figura di Andrea Scrosati, ha da sempre creduto nella forza dell’intrattenimento, nonostante tutti dicessero che era un lavoro da generalista e che la pay tv dovesse concentrare le sue forze esclusivamente sulle killer application: calcio e cinema. Con ostinazione, e il supporto delle grandi capacità produttive di Lorenzo Mieli e di FremantleMedia, Scrosati ha portato i due show a registrare numeri da generalista (leggi qui), il tutto con un bacino di 5 milioni scarsi di abbonati.

E le generaliste? Mediaset sta da anni cercando di rimettere a posto i conti e di ristrutturare l’azienda, per renderla competitiva anche nello scenario odierno. Questo vuol dire avere al momento poche risorse, che vengono concentrate principalmente su Maria De Filippi, che praticamente da sola tiene in piedi l’intrattenimento di Cologno Monzese. La Rai, invece, nonostante le risorse a disposizione, non riesce ad avere una strategia editoriale e produttiva sensata, e al passo con i tempi, a parte qualche eccezione virtuosa (Tale e Quale Show e The Voice).

La grande scommessa della nuova tv di Stato che vuole Matteo Renzi, quindi, passa soprattutto dalla scelta degli uomini che dovranno guidarla nei prossimi anni, che dovranno essere per forza dei tecnici e non dei boiardi di partito in cerca di poltrone. Solo così si potrà pensare di ritornare a essere competitiva.

 

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(Nella foto Simon Cowell ospite della finale Italia’s Got Talent)