VIDEO – GIORGIO TIRABASSI: “NON AMO LE SERIE CRIME, MA ‘SQUADRA MOBILE’ HA LE TINTE FORTI”
Il titolo, Squadra Mobile (ogni lunedì in prima serata su Canale 5), rievoca la mitica stagione del poliziesco all’italiana anni ’70, tutta spari, inseguimenti e baffi platinati alla Maurizio Merli. In realtà, la nuova fiction prodotta dalla TaoDue, non è manichea come un “poliziottesco”: ci sono i buoni e i cattivi, questo è vero, ma c’è anche un tentativo di introspezione nella sottile linea grigia delle dinamiche tra colleghi, un sottobosco umano capace di trasformare un eroe in un antieroe. Per questa ragione, Giorgio Tirabassi, nei panni del commissario Ardenzi, storico protagonista di Distretto di Polizia, ingaggerà una sfida col collega Sabatini, interpretato da Daniele Liotti, sbirro controverso, dalla doppia vita costellata più da vizi che da virtù. Spazio anche ai casi di cronaca contemporanea, come il cyberbullismo, la pedofilia, il razzismo e lo stalking, verso il quale l’ispettore Isabella D’Amato (Valeria Bilello) darà battaglia.
TVZOOM ha incontrato Giorgio Tirabassi, che ha raccontato l’evoluzione caratteriale del personaggio di Ardenzi, destinato, in una seconda stagione della serie già annunciata dal produttore Pietro Valsecchi, a vedersela anche con le infiltrazioni malavitose nelle istituzioni, come ha insegnato la recente vicenda di Mafia Capitale.
GUARDA LA VIDEOINTERVISTA
Gabriele Gambini
(Nella foto Giorgio Tirabassi)