Pubblicato il 13/04/2015, 17:01 | Scritto da La Redazione

“PARTY PEOPLE ITALIA” ARRIVA SU RAI 2: È IL ROVESCIO DELLA MEDAGLIA DI TOP DJ?

Sulla falsariga di “Party People Ibiza”, il regista Alberto D’Onofrio confeziona una serie di documentari sulla fauna variopinta del mondo clubbing italiano: dai dj e performer più famosi dello Stivale, ai party carnevaleschi delle notti pervert di Roma, Milano e della Riviera. Si parte mercoledì 15 aprile a mezzanotte.meta name=”news_keywords” content=”alberto d’onofrio, party people italia, rai2″

Prendete l’immaginario di Top Dj, il talent Sky per aspiranti creatori di musica da club. Mettetelo davanti a uno specchio deformante che ricordi quello di Alice immaginato da Lewis Carroll. Poi travestite il regista Alberto D’Onofrio (già attivo nei palinsesti autunnali Rai con Party People Ibiza) da Bianconiglio e fate sì che i dj siano motivati a inseguirlo al di là dello specchio. Approderete in una realtà speculare dove la creazione della musica diventa ricreazione, gli aspetti professionali del mestiere di performer si mettono al servizio di una fauna variopinta di fruitori che vedono nella notte il momento ludico per rappresentare ciò che durante il giorno non si può o non si vuole essere. Ecco confezionato Party People Italia (da mercoledì 15 aprile a mezzanotte su Rai2).
Un viaggio nei luoghi d’elezione della mondanità italiana – sei puntate in tutto – in cui le telecamere di D’Onofrio fanno da testimoni, alzando i toni della narrazione e riducendo al minimo quelli dell’inchiesta. Dai party del Tenax di Firenze, animati da Alex Neri, produttore dei Planet Funk, ai dj set di Ilario Alicante al Cocoricò di Riccione. Passando per le performance di 7 ore al locale pugliese Cromie, non scordando David Morales, uno dei capostipiti della house music, Ralf, padre di tutti i dj italiani, le feste baraccone del Muccassassina di Roma e del Plastic di Milano, fino al salotto della contessa Pinina Garavaglia, allegorica sempreverde rappresentante dell’eccentricità meneghina, impegnata a dare una copertura quasi culturale al divertimento come condizione ontologica aggregante.
Party People Italia si propone come l’occhio del servizio pubblico sull’estremizzazione, esclusiva e inclusiva a un tempo, del concetto di party. Esclusiva perché, dai filmati proposti in conferenza stampa, emerge un mondo votato all’entertainement puro, in cui il culto dell’immagine scardina ogni forma di normalità. Della serie: se sei agghindato secondo un dress code preciso e sei disposto a mettere in gioco le tue certezze, sei figo, se sei un impiegato del catasto, non sei nessuno. Inclusiva perché persino la figura retorica del travèt può approfittare delle feste nei club per assaporare una dimensione inedita. «La musica è nel Dna di Rai2. Quest’anno abbiamo deciso di allargare la prospettiva nell’ambito dei dj italiani e altre serate performative. Non si tratta di un’inchiesta ma di un racconto di un autore come D’Onofrio. Lo considero un vero e proprio programma culturale e di servizio pubblico», ha commentato Fabio Di Iorio, capostruttura Rai2. Il programma, nonostante vada in onda a mezzanotte, punta sul traino di The Voice per attingere da un target potenzialmente affine. E per mostrare l’aspetto carnevalesco e scacciapensieri degli amanti del clubbing. Un’Italia che, quanto a divertimento, non vuol sentir parlare di crisi. Almeno fino al sopraggiungere delle prime luci dell’alba.

 

Gabriele Gambini

(Nella foto un momento di Party People Ibiza)