SOCIAL TV: L’ESEMPIO VINCENTE DI FRANCESCO FACCHINETTI NELLA PROMOZIONE DI “THE VOICE”
Se il grande dilemma della televisione anni ’90 era «chi ha ucciso Laura Palmer?», mentre nei primi anni 2000 «Berlusconi compra Murdoch o viceversa?», ai giorni nostri, invece, l’unica domanda che tutti si pongono è: i social network servono alla tv? Difficile dare una risposta esauriente, certo è che più e più volte abbiamo visto programmi molto commentati su Twitter e Facebook registrare poi amari flop in Auditel. L’unica cosa certa è che se usati in maniera creativa, i social possono dare una mano alla brand awerness di una trasmissione, ovvero alla notorietà e alla consapevolezza di un determinato marchio televisivo. Soprattutto se si considera che solo a febbraio Nielsen ha contato 6,4 milioni di commenti sui social network dedicati alla tv.
La recente strategia social adottata da L’Isola dei Famosi, per esempio, integrata con il televoto, i contenuti extra e altre attività tipiche di questa area digital, hanno sicuramente sostenuto la campagna complessiva del programma, con inevitabili benefici anche per gli ascolti.
Ma l’esempio migliore che si può avere è quello di Francesco Facchinetti all’interno del talent show The Voice of Italy, nella promozione del Team Fach, ovvero la squadra che dirige insieme a sua padre Roby. Facchinetti (figlio) è da sempre molto attivo sul web e sui social network, sia personalmente, sia nelle sue attività di management e di scouting di personaggi, spesso fenomeni nativi digitali. Indipendente dalle attività social della trasmissione, il #teamfach dati alla mano nelle prime cinque puntate di blind audition ha raccolto numeri davvero impressionanti, battendo (di misura) anche J-Ax, fenomeno social nell’edizione dell’anno scorso. Nella media delle cinque puntate, l’average social score vede l’hashtag #tvoi (quello della trasmissione) avere il 44% dei commenti fatti, #teamfach il 20,1%, #axforismi il 18,4%, #noemi il 9,1% e #pelu l’8,5%. La forza di Facchinetti, esperto in materia, è quella di fidelizzare l’audience social con una serie di attività, post, video, immagini, meme e tweet non solo durante l’evento, la messa in onda della trasmissione, ma per tutta la settimana, rilasciando continuamente contenuti esclusivi per i suoi follower.
Quindi, tornando a monte: i social network fanno sì bene alla televisione, ma bisogna saperli usare con intelligenza e con un linguaggio adatto a stimolare engagement, ovvero la partecipazione degli utenti. Altrimenti, fidatevi, meglio risparmiare tempo e risorse e non aprire nemmeno gli account ufficiali.
(Nell’immagine un meme con Roby e Francesco Facchinetti)