Pubblicato il 02/02/2015, 14:47 | Scritto da La Redazione

CON LA FICTION “1992” SKY RICONOSCE IL RUOLO PROPOSITIVO DI SILVIO BERLUSCONI NELL’ITALIA DOPO TANGENTOPOLI

CON LA FICTION “1992” SKY RICONOSCE IL RUOLO PROPOSITIVO DI SILVIO BERLUSCONI NELL’ITALIA DOPO TANGENTOPOLI
Da un’idea di Stefano Accorsi, la serie della pay tv satellitare  spaccherà in due il Paese, che ancora non ha fatto i conti con la corruzione e la rivoluzione politica che si trascinò dietro. E a sorpresa Murdoch non infierisce sull’ex Cavaliere.meta name=”news_keywords” content=”sky, 1992, wildside, mani pulite, correire della sera“ Raccontare il mondo attraverso […]

Da un’idea di Stefano Accorsi, la serie della pay tv satellitare  spaccherà in due il Paese, che ancora non ha fatto i conti con la corruzione e la rivoluzione politica che si trascinò dietro. E a sorpresa Murdoch non infierisce sull’ex Cavaliere.meta name=”news_keywords” content=”sky, 1992, wildside, mani pulite, correire della sera

Raccontare il mondo attraverso la finzione cinematografica è una delle funzioni principali di un’industria culturale, come è quella televisiva. Ed è su questo terreno che sta camminando da tempo Sky, soprattutto dopo il successo planetario di Gomorra. Iniziano a circolare le prime indiscrezioni sull’ambizioso progetto di raccontare una delle pagine cruciali della storia recente italiana, Mani Pulite, nella fiction 1992 prodotta dalla Wildside di Lorenzo Mieli (lo stesso che nell’intrattenimento con FremantleMedia produce X Factor, per capirci) su un’idea di Stefano Accorsi. È la prima volta che si affronta un tema ancora così di attualità, non solo perché purtroppo per noi italiani la corruzione gode di ottima salute, ma anche perché politicamente la cosa non è mai stata risolta e tuttora viviamo strascichi giudiziali di quell’epoca. Nell’esauriente articolo di Andrea Balzanetti sul Corriere della sera di oggi, dal titolo I potenti e la corruzione. Ecco l’Italia di Mani pulite, ci sono molte anticipazioni su questa fiction che, sicuramente, creerà non poche polemiche. Proprio per i motivi sopra citati. Balzanetti, poi, punta il riflettore su un aspetto della sceneggiatura e della resa della messa in scena che riguarda uno dei protagonisti di quella rivoluzione epocale, ovvero Silvio Berlusconi. Se per una classe dirigente intera quella è stata la fine dei giochi, per l’ex Cavaliere invece è stato il punto di partenza per un ventennio in cui è stato protagonista assoluto, nel bene e nel male. In 1992 Berlusconi è rappresentato come un innovatore assoluto, l’unico che in un momento di confusione, instabilità, incertezza, ha saputo avere un disegno propositivo a lunga scadenza, da una parte fondando un movimento politico che per due decenni ha intercettato un terzo dei voti degli italiani, dall’altra rilanciando la sua impresa, quotandola in Borsa.

Senza dare giudizi politici, non è questo il luogo, la cosa che sorprende è che a dare un giudizio così positivo su Berlusconi è Sky, ovvero il primo competitor di Mediaset nel mercato televisivo italiano. Questo, poi, in un momento in cui accanirsi e dare una spallata all’uomo (mai così debole come in questo periodo) sarebbe la cosa più facile. La sensazione, quindi, è che il lavoro fatto su 1992 sia, come lo è stato per Gomorra, davvero rigoroso e scevro da facili pregiudizi. E non credo sia, come diranno i soliti  teorici del complotto, una mano tesa per future alleanze. Vista la guerra senza esclusione di colpi sui diritti del calcio. Per tutto il resto solo il tempo e la storia daranno la sentenza finale.

 

twitter@AndreaAAmato

 

(Nella foto il cast di 1992)