Pubblicato il 28/12/2014, 15:02 | Scritto da La Redazione

RASSEGNA STAMPA – ALESSANDRO PREZIOSI: “IN TV DIVENTO BRUTTO E CATTIVISSIMO”

L’attore star de “La bella e la bestia” domani in prima serata su Rai 1: “Ma l’amore vince su odio e cinismo”.meta name=”news_keywords” content=”libero, alessandro preziosi, la bella e la bestia, rai 1

Rassegna stampa: Libero, pagina 27, di Donatella Aragozzini.

Alessandro Preziosi: “In tv divento brutto e cattivissimo”

Preziosi star di “La bella e la bestia” domani su Rai 1: “Ma l’amore vince su odio e cinismo”.

Una fiaba romantica, pensata per piacere ai bambini, che magari conoscono già l’originale, ma anche agli adulti, che possono apprezzare il mistero, l’avventura e la tensione che si celano tra le pieghe della storia. È La bella e la bestia, la miniserie in due puntate, prodotta da Lux Vide e diretta da Fabrizio Costa, che Rai 1 trasmetterà domani e martedì in prima serata, con Blanca Suarez nei panni della pura Belle e Alessandro Preziosi in quelli del cinico e tormentato principe Léon.

È difficile pensarla nei panni di un uomo dall’aspetto bestiale.

«Il mio personaggio ha una parte del viso bruciata durante l’incendio del suo castello, ma raccontiamo non tanto la bestialità del fisico, quanto quella interiore: è un uomo che aveva tutto dalla vita, un principe felice, sprofondato in un odio verso tutto e tutti dopo aver perso la donna di cui era molto innamorato. Ma i sentimenti, trasformati in rabbia, odio e cinismo, li riscoprirà grazie all’amore puro di una fanciulla».

Quanto si discosta dalla favola tradizionale?

«È una rivisitazione abbastanza forte, si rivolge alle famiglie e spiega meglio il senso di questa storia, come l’amore può veramente cambiare le persone e far uscire il bello che c’è in noi. È un messaggio importante: se c’è un sentimento forte puoi scalare le montagne».

Avete girato nelle stesse location di Elisa di Rivombrosa: quanto c’è del conte Ristori in questa bestia?

«Ristori era un principiante in confronto a questo, era un’anima buona, mentre Lèon è un essere davvero bestiale».

Nel 2014 l’abbiamo vista in ben tre fiction. Ha già altri progetti per la tv?

«Per il momento no, c’è qualcosa per il cinema ma ancora da definire. È stato un anno molto fortunato, ho interpretato Mario Sossi ne Gli anni spezzati, poi don Peppe Diana nella miniserie Per amore del mio popolo, che mi ha portato tanti riconoscimenti, uno per tutti il Premio Flaiano, e infine questo principe tormentato».

Tre personaggi totalmente diversi l’uno dall’altro.

«Sì, la cosa divertente è stata passare da un giorno all’altro dall’improvvisazione durante le riprese della fiction su don Diana, dove, logicamente d’accordo con il regista, ero libero di fare ciò che sentivo, ad un set dove si girava in inglese e dove quindi non potevo cambiare una parola, perché per poterlo fare avrei dovuto padroneggiare la lingua».

C’è un ruolo che ora le piacerebbe interpretare?

«Magari uno di quei personaggi indomiti nel loro mestiere, che vogliono ostinatamente continuare a fare il proprio lavoro contro tutto e tutti. Mi piacerebbe interpretare un film dove non si raccontano tante storie, un filone che ha avuto tanta fortuna in questi ultimi anni ma che secondo me si sta esaurendo, ma che segue in maniera approfondita un personaggio o si sofferma su una situazione, un po’ come fa Sorrentino».

Intanto, a teatro, sta facendo il tutto esaurito con il Don Giovanni di Molière.

«Un esperimento molto tecnologico e moderno che sta riscuotendo un grande successo, ci sono venuti a vedere anche tanti ragazzi. Il protagonista è un seduttore, lontano però dallo stereotipo della seduzione e con la volontà di scardinare l’ipocrisia altrui. Io curo anche la regia e Nando Paone interpreta Sganarello. Dal 21 gennaio al 1 febbraio saremo al Teatro Diana di Napoli, dal 3 al 17 febbraio al Nuovo di Milano».