Pubblicato il 21/11/2014, 17:13 | Scritto da La Redazione

MATTEO BECUCCI: “FARE BENNATO A ‘TALE QUALE’ SARÀ UNA SFIDA FUNAMBOLICA. MORGAN? SAPEVO CHE NON AVREBBE LASCIATO”

MATTEO BECUCCI: “FARE BENNATO A ‘TALE QUALE’ SARÀ UNA SFIDA FUNAMBOLICA. MORGAN? SAPEVO CHE NON AVREBBE LASCIATO”
Tutto è pronto per la sfida di stasera nello show di Rai1 condotto da Carlo Conti. Il cantautore è stato intervistato da TVZOOM e ha raccontato le impressioni a caldo prima di tuffarsi nella diretta.meta name=”news_keywords” content=”matteo becucci, tale e quale show, edoardo bennato, x factor“ Pronto, Matteo? Posso rubarle qualche minuto prima della diretta […]

Tutto è pronto per la sfida di stasera nello show di Rai1 condotto da Carlo Conti. Il cantautore è stato intervistato da TVZOOM e ha raccontato le impressioni a caldo prima di tuffarsi nella diretta.meta name=”news_keywords” content=”matteo becucci, tale e quale show, edoardo bennato, x factor

Pronto, Matteo? Posso rubarle qualche minuto prima della diretta di stasera?
(Dall’altro capo del telefono risuonano le melodie un po’ rockabilly di un’armonica a bocca).
«Certo! Come puoi sentire, mi sto esercitando con l’armonica perché stasera mi tocca calarmi nella parte di Edoardo Bennato».
Bennato, uno dei padri del rock’n’roll italiano…
«Sarà una sfida quasi circense. Andrò sul palco con l’armonica e suonerò la chitarra dal vivo. Bennato ha un timbro molto nasale, oltre a un’energia pazzesca. Non vedo l’ora di interpretarlo, ci sarà da divertirsi».
Che cosa la colpisce di più di lui?
«È un maestro, la sua carriera è lì a dimostrarlo. È stato capace di dire cose vere e profonde con il sorriso stampato sulle labbra. Riesce a essere incisivo conducendo battaglie sociali e facendo divertire il pubblico. Penso al concerto tenuto a Bagnoli, dove c’era la base militare americana».
Sa che il nome di Matteo Becucci suscita timore negli altri concorrenti? Ho intervistato di recente Roberta Giarrusso, che l’ha indicata come uno dei rivali più temibili.
«Roberta è una persona bellissima, non solo esteticamente. Una grande professionista. Non ha un background di cantante, ma è riuscita a ottenere risultati soddisfacenti. La dimostrazione vivente che il lavoro duro paga. Stasera la vedrete nei panni di Fiorella Mannoia e vi colpirà».
Mi ha detto che, per metterla in difficoltà, le farebbe cantare un pezzo di Mina.
«Ah, se dovessi interpretare Mina, sarei in difficoltà davvero (ride, nda)».
Come si sente, nel pregara? Carico?
«Molto carico. Dopo la finale dell’ottava puntata, ho smesso di pensare alla gara in senso stretto, puntando a divertirmi mettendomi in gioco il più possibile. Il bello di questo show sta nell’interpretare personaggi lontani dalla propria fisicità e vocalità, indossando con disinvoltura la maschera dello spettacolo. Per questo il programma ha tanto successo e piace molto anche ai bambini».
Settimana scorsa, quel tipo di maschera, l’ha indossata davvero con l’imitazione di Bocelli. Una delle sfide più complicate per chi, pur essendo cantante, non si è mai confrontato con la lirica.
«Ci ho provato ed è andata bene. Merito del mio vocal coach Silvio Pozzoli, che mi ha aiutato tantissimo nello sperimentare, per così dire, una posizione anatomica così diversa e impegnativa come quella di Bocelli».
Sa che cosa penso? Lei dovrebbe provare a calarsi nei panni di Morgan, suo mentore nell’edizione di X Factor 2009. Così il cerchio si chiuderebbe.
«Sarebbe divertente, perché no? A proposito, che cosa ha fatto Morgan ieri a X Factor? Alla fine è tornato?».
Certo, era in prima linea assieme agli altri giudici. Aveva dei dubbi?
«No, anzi, avevo scommesso che sarebbe tornato. Nonostante il suo carattere, le sue peculiarità e le motivazioni dietro alla minaccia di abbandonare il programma, uscire dallo show sarebbe stata un’ingiustizia nei confronti dei ragazzi che lui stesso ha selezionato. Un programma come X Factor non ammette sostituzioni in corsa, è giusto che i concorrenti proseguano con i riferimenti iniziali».
C’è chi sostiene che le scelte di Morgan sui pezzi da assegnare ai concorrenti talvolta siano impegnative, un po’ troppo controcorrente.
«Guarda, posso portare la mia esperienza recente di insegnante di canto. Trovo giusto che i ragazzi esordienti imparino a confrontarsi anche con pezzi poco noti o distanti dalle loro corde. Questo perché l’artista vero è quello che sa mettere il proprio istinto competitivo al servizio dell’improvvisazione creativa. Bisogna sapersi mettere in gioco. In questo senso, avevo apprezzato il percorso di Chiara Galiazzo».
Quando lei ha partecipato a X Factor, si è sempre trovato d’accordo con le scelte di Morgan?
«Sì. Anche se è capitato di confrontarci, elaborando strategie alternative. Ricordo, durante la terza puntata della mia edizione, che avevo cominciato con Adamo, poi con un pezzo di Jim Diamond, I should have know better. Con Morgan, per la terza canzone, sulle prime pensavamo a una hit di Cocciante. Sarebbe stata per me la terza esibizione con un lento, così ci confrontammo e lui scelse per me Starman di David Bowie, proposta azzeccatissima».
Proprio Tale e Quale Show è un esempio di quanto lei sostiene parlando di “Mettersi in gioco con istinto creativo”…
«Esatto. Un esempio è Serena Rossi, che ha dato sfogo alle sue potenzialità reinterpretando un artista impegnativo come Michael Jackson, un timbro alto ma pur sempre maschile, col sorriso sulle labbra, senza fare calcoli».
Che cosa ha messo in difficoltà maggiormente Matteo Becucci durante il percorso di Tale e quale?
«Tante cose. Nascendo cantautore, non è facile per me svuotarmi delle mie caratteristiche mettendomi al servizio dell’intepretazione. Per esempio, calarmi nei panni di Biagio Antonacci non è stato semplice. Soprattutto durante la prova generale in studio, con un audio limpidissimo. È accaduto anche facendo Bruno Lauzi».
Ci sono stati momenti in cui non si è trovato d’accordo con i giurati?
«È capitato. Mi ricordo quando ho interpretato Umberto Tozzi. Tutti mi hanno fatto i complimenti per l’esibizione. Addirittura, Carlo Conti mi ha detto che sembrava di sentire un disco di Tozzi e Christian De Sica ha sottolineato come fossi riuscito a dargli nuova gloria. Però mi hanno piazzato dietro, in classifica. Può capitare, fa parte del gioco. Il compito del giurato è impietoso e difficile. Ne so qualcosa, a me succede di farlo durante alcuni concorsi canori».
Dipendesse da lei, chi interpreterebbe?
«Freddy Mercury. O Tracy Chapman. Sarebbero sfide appassionanti».
Dopo l’esperienza di Tale e Quale Show, che direzione prenderà la sua carriera?
«Sono in un momento soddisfacente del mio percorso. Il singolo Mery, legato al mio quarto disco, è uscito il 7 novembre. Stiamo cercando di far uscire, a fianco della canzone, un libro inerente la storia di Mery e la metafora sui gatti che la rappresenta. Poi ho iniziato a studiare recitazione. Mi stanno arrivando offerte per recitare in prosa ed è una novità che mi stimola, alla quale intendo arrivare in punta di piedi e con la giusta preparazione».
Un’esperienza di teatro, l’ha avuta col musical Jesus Christ Superstar.
«Ricordo di aver debuttato con Jesus Christ Superstar davanti a un pubblico di 1400 persone. Un’esperienza adrenalinica. Dopo quella volta, ogni cosa mi sembra raggiungibile».
E allora, che si riparta da Bennato.
«Ci vediamo stasera con Bennato. Ma anche domenica, quando lo riproporrò a Domenica In».

 

Gabriele Gambini

(Nella foto Matteo Becucci, nei panni di Mick Hucknall dei Simply Red a Tale e Quale Show)