Pubblicato il 27/05/2014, 17:00 | Scritto da La Redazione

LA RAI PRESENTA UN PROGRAMMA DI ARTE ALL’INTERNO DI UNA BASILICA ROMANA. UNA SCELTA DECISAMENTE AZZECCATA

Tra turisti con lo zainetto e i sandali, la Rai porta la stampa all’interno della Basilica di Santa Maria in Aracoeli, dietro al Campidoglio, per presentare le dieci puntate di Divini Devoti, al via su Rai5 il primo giugno.meta name=”news_keywords” content=”rai, basilica santa maria in aracoeli, campidoglio, divini devoti

Francescani, domenicani, benedettini, gesuiti, filippini: ordini religiosi che Divini Devoti, la nuova trasmissione in onda su Rai5 del primo giugno alle 21.15, cercherà di raccontare attraverso le chiese, le abbazie e le tantissime opere d’arte di cui la città eterna è ricca. A fare da Cicerone in questa ricognizione storica è il Prof. Claudio Strinati che promette di lasciare la didattica fuori dalle Chiese e di presentare l’arte come fosse un film al cinema. «Abbiamo cercato di trattare l’argomento arte in un’ottica molto semplice che tende a sfuggire alla logica della spiegazione, del professore che spiega l’opera d’arte – sottolinea Strinati – L’approccio al patrimonio visivo degli antichi era come l’approccio al cinema per noi: quindi una volta si passa davanti a un’opera, la si nota e se ne parla, un’altra volta viene spiegata, un’altra volta non ne parliamo proprio e tuttavia quella visione è il motore che ci ha indotto a parlare».

Dentro la Basilica di Santa Maria in Ara Coeli in pieno centro a Roma, tra turisti e guide, Strinati descrive la sua visione dell’arte, spiega le dieci puntate di Divini devoti e il direttore di Rai5, Pasquale D’Alessandro, racchiude il tutto nella filosofia di una rete che di didascalico, traduci noioso, non ha nulla.

Strinati parla, di fronte a lui ci sono anche alcuni rappresentanti degli ordini religiosi protagonisti delle dieci puntate, i tecnici Rai hanno dovuto portare per tutti i 125 gradini antistanti la basilica l’attrezzatura per l’incontro stampa decisamente aulico. Di certo il racconto dell’Ara Coeli si sposa meglio in questo contesto che nella sala degli Arazzi di Viale Mazzini.

La puntata dedicata alla Chiesa in cui risiedono i francescani (e dove per la cronaca si sono sposati Totti e Ilary, ma anche la Marini con il marito illibato) si inerpica tra racconti mitologici come quello di Augusto e Sibilla e dati storici, come l’autore dei 125 gradini antistanti la Chiesa, il cui nome si legge accanto alla porta principale, Lorenzo de Simone Andreotti. Un caso?

Strinati racconta della differenza tra le mura della Basilica, fatta di mattoncini del tipico color rossastro, e le mura dell’adiacente Monumento del Vittoriano, edificato anni dopo, non in travertino, come si usava fare a Roma, ma in marmo bianco, « forse perché la pietra era di provenienza bresciana, dalla zona d’origine di Giuseppe Zanardelli, colui che aveva emanato il regio decreto per la costruzione del monumento». Ascoltare Strinati anche senza averlo di fronte, sotto le volte dell’Aracoeli, ma solo dentro al piccolo schermo, è comunque un’esperienza interessante.

 

Tiziana Leone

 

(Nella foto Strinati nella Basilica di S. Maria in Aracoeli)