Pubblicato il 06/02/2014, 14:31 | Scritto da Andrea Amato
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Federico Di Chio, l’uomo forte di Mediaset

Nei corridoi di Cologno Monzese lo temono tutti. Non c’è direttore di rete che non debba ricevere la sua approvazione per mandare in onda qualsiasi cosa, tanto più se si tratta di produzioni onerose. Il nuovo uomo forte di Mediaset è Federico Di Chio, vice Direttore generale Contenuti e Responsabile della programmazione reti free (generaliste e tematiche), uomo considerato freddo, distaccato, che non dà molta confidenza. Sulla sua scrivania devono passare per l’approvazione tutte le decisioni delle reti e infatti non è raro vedere Giancarlo Scheri (Canale 5), Luca Tiraboschi (Italia 1) e Giuseppe Feyles (Rete4) fare anticamera fuori dal suo ufficio. Di Chio comanda anche il Coordinamento palinsesti, il Marketing di palinsesto e l’Innovazione e lo sviluppi delle reti free. Insomma, pare non si muova foglia senza il suo permesso. In molti sostengono che sia per Piersilvio Berlusconi quello che Franco Tatò fu per il Cavaliere negli anni Novanta.

Una carriera in Mediaset iniziata nel lontano 1989 come analista dell’area marketing, voluto dal mitico Gianni Pilo, l’uomo del lancio di Forza Italia nel 1994. Di Chio rimane con Pilo per quasi cinque anni, prima di diventare Direttore marketing di Rti, il «cuore produttivo» del gruppo. Nel 1998 viene promosso Amministratore delegato di Medusa Film a cui l’anno dopo aggiunge anche la carica di Ceo di Blockbuster Italia. Ma è agli inizi degli anni 200o che parte la scalata ai piani alti di Cologno Monzese: nel 2002 diventa Direttore operativo Tv Digitale,
 coordinando tutte le attività editoriali, tecniche, istituzionali e di business legate allo sbarco del Biscione al mondo del digitale terrestre. Quattro anni dopo Piersilvio Berlusconi gli chiede di lavorare al suo grande progetto pay: Premium. E così Di Chio diventa Direttore editoriale e Vice Direttore Business Pay.

Da lì il salto al ruolo, sostanzialmente, di supervisore di tutto ciò che va in onda sulle tre reti generaliste Mediaset. Si vanta di aver «scoperto» Giovanni Modina, Alberto Carullo, Ilaria Dallatana, Cinzia Squadrone, Fulvia Nicoli, Laura Casarotto, Marco Leonardi, Andrea Lazzarin, Fabrizio Battocchio, Enrico De Angelini. Insomma, il gotha della tv italiana.

Oggi il suo ruolo gli permette anche di intervenire sui contenuti e sugli aspetti artistici, non solo di budget, e questo potrebbe essere rischioso, perché in un momento così competitivo e di enorme offerta sono le idee che fanno la differenza. Forse ci vorrebbero persone come Carlo Freccero, Roberto Giovalli, Fatma Ruffini, Giorgio Gori, talenti che hanno fatto grande Mediaset, visionari che hanno rivoluzionato la televisione. Ma chissà se la storia, invece, darà ragione al «freddo» manager Di Chio.

 

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(Nella foto Federico Di Chio)