Pubblicato il 05/02/2014, 18:33 | Scritto da Compost

SPOT MASERATI SUPERBOWL: COME ROVINARE UN MITO

SPOT MASERATI SUPERBOWL: COME ROVINARE UN MITO
Debutta oggi un nuovo blogger, che concentrerà la sua attenzione sugli spot televisivi. Il primo a finire nel mirino è quello andato in onda durante la più importante partita di football americano dell’anno.

La retorica è sempre stata di casa al Superbowl, la retorica emozionante, a volte addirittura piacevole e rassicurante delle grandi storiche brand americane. Americane, appunto. Ma allora che cosa c’entra con Maserati? Maserati non è solo una brand, ma un mito. Un mito Italiano amato nel mondo proprio perché italiano. E allora che bisogno ha di usare un linguaggio che non le appartiene?

La Fiat, o meglio la FCA, sarà anche diventata un player globale, ma con l’identità di una marca come Maserati non si può adottare un linguaggio così palesemente posticcio. Per non parlare delle “analogie” con lo spot Crysler del Superbowl del 2012 con Clint Eastwood. Questo spot, per quanto formalmente ineccepibile, cerca così insistentemente di allontanarsi dagli stereotipi dell’italianità da ottenere esattamente l’effetto opposto: niente pizza, niente mandolini, niente pasta (e ci mancherebbe altro), ma allora perché istintivamente mi vengono in mente alcune scene di un Americano a Roma o alcune strofe di Tu vuo’ fa’ l’americano?

 

BRAND: Maserati

REGISTA: David Gordon Green

ATTRICE: Quvenzhane Wallis

AGENZIA: Wieden+Kennedy

LOCATION: Los Angeles

GUARDA LO SPOT

 

Compost

 

(Nella foto un frame dello spot Maserati)