Pubblicato il 05/02/2014, 13:04 | Scritto da La Redazione

RASSEGNA STAMPA: FOX INTERESSATA ALLE TV DI RCS

Sotto analisi i conti di Digicast, che ha all’attivo cinque canali sul bouquet di Sky. Per il dossier si sono mossi anche De Agostini e Scripps.meta name=”news_keywords” content=”italia oggi, fox, rcs, sky, de agostini, scripps

Rassegna stampa: Italia Oggi, pagina 19, di Andrea Secchi.

Fox interessata alle tv di Rcs

Sotto analisi i conti di Digicast, che ha all’attivo cinque canali sul bouquet di Sky. Per il dossier si sono mossi anche De Agostini e Scripps.

Si riaccende l’interesse su Digicast, la società del gruppo Rcs proprietaria di cinque canali trasmessi sulla piattaforma di Sky. Sono diverse le società che ne stanno studiando i conti e che presto potrebbero concretizzare un’offerta verso Rcs. In primo piano c’è la due diligence che sta facendo Fox International Channels Italy, la branca italiana del gruppo Usa che fa parte della 21st Century Fox di Rupert Murdoch, così come Sky Italia. Fox ha già diversi canali di successo sul bouquet di Sky, ma la nuova acquisizione potrebbe portare a un ampliamento dell’offerta portando contemporaneamente sinergie nelle produzioni fra i due pacchetti e quindi riducendo gli attuali costi di Digicast.

Ma ci sono altri nomi che circolano nell’ambiente a proposito di un possibile accordo con Rcs. Già si era parlato degli americani di Scripps, che partiranno con un proprio canale italiano entro questo trimestre al numero 39 del digitale terrestre (si veda ItaliaOggi del 25/1/2014). In realtà una prima trattativa era stata avviata nei primi mesi dello scorso anno, ma poi i due gruppi non erano arrivati a un accordo. Ora l’interesse di Scripps sembra essersi affievolito, ma è un fatto che il gruppo non potrà fermarsi al solo canale Fine Living se vuole fare massa in termini dí raccolta pubblicitaria, vedi l’esempio di Discovery. C’è però un terzo attore impegnato ad analizzare i conti e soprattutto le possibili sinergie, questa volta in termini di ricavi. Fuori Discovery o Cairo, che non sono della partita, rumors indicano De Agostini come interessato a Digicast. In questo caso Rcs non uscirebbe completamente dall’avventura televisiva, che però non si fermerebbe al satellite, visto che DeA metterebbe sul piatto LaEffe.

Sul fronte della raccolta le cose sarebbero poi facilitate dal fatto che entrambe vanno come concessionaria la Prs di Alfredo Bernardini de Pace. Un nome ricorrente quello di Bernardini de Pace: la Prs è anche concessionaria di Scripps ed è con quest’ultima che De Agostini si è accordata per sinergie fra i rispettivi canali, segno che per Novara è strategico allargare in qualche modo il portafoglio tv. Tornando a Fox, che potrebbe entrare di peso e per questo è l’ipotesi più plausibile, attualmente ha nove canali nell’offerta dei cugini di Sky. Tra l’altro alcuni di questi sono stati creati in Italia e poi esportati nel mondo. Si tratta di Fox Life, Fox Crime e Fox Retro, ideati da Fabrizio Salini che il prossimo 17 febbraio rientrerà nel gruppo come amministratore delegato dopo una parentesi in Sky e Discovery. Questo per dire che la branca italiana ha una certa autonomia e creatività rispetto alla casa madre, così come opera separatamente rispetto ai cugini di Sky Italia. Digicast, presieduta oggi da Alessandro Bompieri (a capo della direzione media di Rcs), conta invece su tre canali su satellite a cui si aggiungono le versioni ritardate, time shifted, arrivando a cinque: Lei, Lei+1, Dove, Caccia e Pesca, Caccia e Pesca +6. Nel 2012, l’ultimo bilancio disponibile, ha fatturato 14,7 milioni di euro, in calo del 38% su un anno prima per vari motivi: calo della pubblicità e dei ricavi da Sky (che aveva revisionato il contratto), cessione di Yacht & Sales avvenuta un anno prima. La perdita si è però ridotta rispetto al 2011, arrivando ai 2,8 milioni contro i 15,3 milioni di un anno prima, anche grazie al taglio dei costi che era stato portato avanti. In realtà per Digicast stava per aprirsi anche la strada del digitale terrestre. A febbraio 2013 il precedente cda guidato da Matteo Novello aveva infatti fatto partire le trasmissioni di prova di Brava al canale 233, curiosamente chiamato come il periodico Rcs in fase di chiusura. Destino che ha seguito però anche la tv, oscurata qualche mese dopo.