Pubblicato il 14/12/2013, 14:03 | Scritto da La Redazione

“XFACTOR 7”, GLI ARTEFICI DIETRO LE QUINTE: SCROSATI, MIELI, TOMMASSINI E ANTONINI

“XFACTOR 7”, GLI ARTEFICI DIETRO LE QUINTE: SCROSATI, MIELI, TOMMASSINI E ANTONINI
Il nostro blogger, dopo i complimenti alle star e ai cantanti, spende alcune parole per chi lavora dietro la telecamera e rende possibile un successo del genere. meta name=”news_keywords” content=”luigi antonini, xfactor, sky, sky uno, cielo, morgan, mika, elio“ Inevitabile parlare di XFactor 7, non un talent, ma uno show. Almenoo quello visto ieri sera […]

Il nostro blogger, dopo i complimenti alle star e ai cantanti, spende alcune parole per chi lavora dietro la telecamera e rende possibile un successo del genere.

meta name=”news_keywords” content=”luigi antonini, xfactor, sky, sky uno, cielo, morgan, mika, elio

Inevitabile parlare di XFactor 7, non un talent, ma uno show. Almenoo quello visto ieri sera contemporaneamente su SkyUno e Cielo. Ecco, c’è da stupirsi per l’entità dei mezzi dispiegati, per la qualità del talento espresso sul palco, per la voglia di rendere evento un qualcosa che poteva tranquillamente rimanere dove era e già esserlo. Mi sono emozionato, ma non voglio scrivere di Alessandro Cattelan, sicuro presentatore del nuovo che avanza, né voglio scrivere di Matteo Bordone, il presentatore dell’XtraFactor, che non si è filato nessuno, tantomeno i giudici o i suoi amati twittaroli.

No, voglio scrivere di quello che ho visto ieri. Dopo tanti anni di televisione, fatta, scritta, vista e prodotta, voglio pubblicamente elogiare Lorenzo Mieli e FremantleMedia per la produzione messa in piedi in un anno difficile (infatti per la prima volta non c’era Magnolia a produrre la parte live del talent), voglio dire ad Andrea Scrosati che è un pazzo, collerico, visionario, unico talento nel mondo della televisione e auguro lunga vita alla sua voglia di fare e alle sue idee, perché ha fatto rinascere Sky e tutto il suo brand e il mondo che lo circonda, grazie a scommesse continue e a ingenti investimenti.

Ma l’avete visto il Forum di Assago, luogo simbolo di concerti galattici, trasformato in un mega teatro a forma di “X”? Vi confesso che, quest’anno ho trovato il programma più debole a livello di giuria (Ventura out, dentro Mika e un altro come lui), in quanto il buonismo ipocrita ha davvero rotto. Sei lì per giudicare, giudica senza avere paura del popolo del televoto.

Ha rivinto Morgan (che arriva a quota 5), mentre Raimondo Todaro è a quota 4 (parlo del ballerino baciatutti a Ballando con le stelle). Ma no, non voglio parlare di Luca Tommassini, già ampliamente elogiato da tutti, ma voglio parlare di una persona che pochi conoscono, ma che è l’anima televisiva del programma: Luigi Antonini. Ieri ha diretto ben 17 telecamere, lavora 24 ore al giorno per realizzare XFactor e non è uno di quei nomi tipo Cenci, Vicario a cui affideresti una prima serata. E sapete perché? Perché quando fai il suo nome ti viene risposto: «Luigi chi?».

Allora ve lo urlo e non ho nessun interesse a farlo, perché neanche lo conosco. Se esiste, se non è un robot o uno pseudonimo di Steven Spielberg, ieri sera ha fatto vedere che il Festival di Sanremo lo può fare anche lui. XFactor ieri non è stato l’ultimo episodio di un talent all’italiana, ma il primo concerto americano realizzato in Italia. Roboante, sorprendente, emozionante, emozionato. Quindi, permettetemi di elogiare uno di quelli che c’ha messo l’anima e che magari nessuno conosce. Antonini, per me è un «Sì». Complimenti a tutti.

P.S.: scoop che sicuramente interesserà, Michele Bravi, il vincitore, è uno dei sicuri partecipanti a Sanremo. Parola mia.

 

Mario Fassani Boddoni

 

(Nella foto Alessandro Cattelan durante la finale di XFactor 7)