Pubblicato il 10/12/2013, 14:34 | Scritto da La Redazione

ARRIVA “RAI EDU SCIENZE”, PER AMPLIARE L’OFFERTA DI SERVIZIO PUBBLICO IN RAI

La divulgazione scientifica (forse) non è morta, evviva la divulgazione scientifica! Rai Educational, con una serie di appuntamenti esclusivi in partenza da martedì 10 dicembre alle 20.15, prova a raccontare il rapporto tra uomo e ricerca scientifica, con particolare attenzione alla corsa verso lo spazio.meta name=”rai edu scienze, silvia calandrelli, il mistero delle sette sfere, giovanni bignami”

Si chiama Rai Edu Scienze, è un appuntamento nuovo di zecca targato Rai Educational, diretta da Silva Calandrelli, dedicato alla ricerca in tutti i suoi settori: dalla fisica all’astronomia, dalla tecnologia alla ricerca medica. Andrà in onda su Rai Scuola da martedì 10 dicembre alle 20.15. La data non è casuale, si tratta del giorno in cui a Peter Higgs verrà conferito il Premio Nobel per gli studi sul Bosone di Higgs.

Bene. Ora facciamo un giochino. Proviamo a sostituire, solo per un giorno, i 10 minuti su Rai Uno dedicati, che ne so, all’oroscopo di quel volpone di Paolo Fox, con 10 minuti di uno dei programmi portanti di questo nuovo progetto: Il mistero delle sette sfere, condotto da Giovanni Bignami, (che per la cronaca, non è quello dei famigerati bigini, ma è il direttore dell’Istituto Nazionale di Astrofisica). Forse gli italiani inizierebbero a guardare le stelle con attitudine più sensata, vuoi mai.

Certo, si potrebbe obiettare che parlare di scienza è noioso, che bisogna considerare lo share, che la Rai non è accattivante come Sky etc. etc. Eppure Il Mistero delle sette sfere (il titolo ricalca l’omonimo libro del professor Bignami, edito da Mondadori-Strade Blu) si presenta come un prodotto ben confezionato, corroborato da immagini ad alta tecnologia di buona fattura. Le sette sfere altro non sono che le tappe attraversate dall’uomo durante la sua permanenza sul pianeta. Dalle origini africane ai fondali marini, dal centro della Terra fino alla Luna, proseguendo fino a immaginare il nostro futuro oltre i confini del Sistema Solare, avvalendosi di ipotesi concrete sulle possibilità offerte dalla ricerca spaziale. In ogni puntata, otto in tutto, il professor Bignami, studioso che si presta alla divulgazione con piglio divertito e divertente, incontrerà un mostro sacro della scienza di ogni tempo, dialogando ipoteticamente con lui e iniziando la narrazione.

Il palinsesto di Rai Edu Scienze si arrichisce poi di un programma dedicato al Bosone di Higgs, spiegato in cinque racconti di divulgazione scientifica fatti da tre scienziati che hanno lavorato sull’LHC del Cern di Ginevra: Michelangelo Mangano, Lucio Rossi e Fabiola Giannotti.
Da non dimenticare anche Spazio, Storia e Futuro, nove puntate in collaborazione con l’Asi, condotte dal giornalista scientifico Luigi Bignami (non il Bignami di prima, un altro, anche se nel cognome alle volte c’è scritto un destino) racconterà a che punto è la ricerca spaziale italiana.
Aggiungendo che sono previsti appuntamenti dedicati alla medicina, in compagnia di Umberto Veronesi, e alla tutela dell’energia alternativa, e attendendo la messa in onda per valutare criticamente il prodotto, la speranza aprioristica rimane una: che la divulgazione scientifica, in Italia troppo spesso bistrattata (pensiamo alla condizione dei ricercatori e alla fuga di cervelli), trovi spazio maggiore anche nei palinsesti delle generaliste. Senza l’avventura di una scienza libera da dogmi e superstizioni, in fondo, l’homo sapiens, ammesso e non concesso che sia davvero sapiens, sarebbe molto meno sapiens.

 

Gabriele Gambini

(Nella foto il giornalista scientifico Luigi Bignami)