Pubblicato il 05/12/2013, 17:32 | Scritto da La Redazione

NEW LOOK PER RAI5 E SI ACCENDE DI CULTURA

NEW LOOK PER RAI5 E SI ACCENDE DI CULTURA
Il canale della Rai, guidato da Pasquale D’Alessandro, ha un palinsesto molto schematico, in modo da offrire agli spettatori appuntamenti fissi nel corso dell’intera settimana. A dare la sue benedizione all’operazione anche il Ministro per i Beni e le Attività culturali.   meta name=”news_keywords” content=”rai5, pasquale d’alessandro, rai, sky arte, luigi gubitosi” Rai5 un po’ […]

Il canale della Rai, guidato da Pasquale D’Alessandro, ha un palinsesto molto schematico, in modo da offrire agli spettatori appuntamenti fissi nel corso dell’intera settimana. A dare la sue benedizione all’operazione anche il Ministro per i Beni e le Attività culturali.

 

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Rai5 un po’ come Sky Arte, il fiore all’occhiello del servizio pubblico nel quale il direttore generale Luigi Gubitosi si riconosce. Queste le sue orgogliose parole durante la presentazione del nuovo corso del canale diretto da Pasquale D’Alessandro: «La nuova vita di Rai5 che inizia questa settimana perché la si voleva far coincidere con la diretta della Scala è un esempio di quello che la Rai vorrebbe fare per la cultura. Ci dedicheremo al teatro, al cinema d’autore, al teatro e il nostro prossimo obiettivo sarà quello di puntare alle scienze, alla medicina e alle scienze sociali, anche sui canali generalisti».

Il palinsesto di Rai5 è articolato con appuntamenti fissi ogni sera della settimana, in modo da abituare lo spettatore. Spiega D’Alessandro. «Abbiamo ricevuto il mandato per questo canale alla fine di settembre, in due mesi abbiamo cambiato radicalmente il palinsesto: è la dimostrazione di una Rai che lavora e riesce con sforzo notevole a realizzare in concreto un palinsesto di un canale».

La domenica sera l’appuntamento è con l’arte. «Avremo un notiziario su tutte le declinazioni del genere – spiega il direttore – Seguito da una documentaristica di descrizione di artisti, generi e movimenti, già partita questa settimana con uno speciale sulla biennale».

Il lunedì è dedicato ai grandi classici del teatro. È la prima delle tre prime serate dedicate al teatro – spiega D’Alessandro – In seconda serata ci sarà una rilettura di temi di opere che la tradizione ha già raccontato, ma che la sperimentazione attuale intende raccontare di nuovo».

Il martedì è tutto per il cinema d’autore. «Esiste già Rai Movie – va avanti il direttore – Ma noi proporremo una serie di titoli importanti non solo italiani, con un’attenzione ai corti, un genere relegato in orari notturni».

Il mercoledì, altra serata dedicata al teatro, oltre alla lettura di testi in prima serata, è prevista una programmazione di opere teatrali, in diretta o in differita, in scena in diverse parti del nostro Paese. Il giovedì è per l’opera, il balletto, i concerti con il meglio della cartellonistica attuale, mentre il venerdì spetta alla documentaristica d’autore.

Il sabato è la terza serata per il teatro, con la ripresa di quanto viene offerto nei teatri italiani nel corso della stagione, con un’attenzione nella seconda serata a quello che riguarda la danza moderna e contemporanea.

Tra gli obiettivi di Rai5 c’è anche quello di produrre in casa delle proprie trasmissioni, come quella sulla storia dell’arte curata dal Prof. Claudio Strinati, dirigente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. «L’idea è di costruire una serie di puntate che abbiano un filo conduttore, una sorta di parallelismo tra la storia dell’arte figurativa e la storia religiosa. Abbiamo preso come modello di riferimento la vicenda di grandi ordini religiosi che svolgono la loro azione nel nostro paese. Racconteremo la storia dell’arte in riferimento all’ordine francescano, poi a quello domenicano, poi a quello filippino, e così via, in modo da ricomporre una sorta di mosaico ricco di informazioni non sempre evidentissime». Se il day time di Rai5 sarà caratterizzato da tutti i generi della prima serata, nella notte ci sarà spazio per la musica rock, pop e jazz. «Questo canale è un regalo che la Rai fa alla cultura italiana – conclude il Ministro dei Beni Culturali Massimo Bray – C’è il coraggio di una scelta, e il nostro è un Paese che ha bisogno di più coraggio soprattutto in chi lo dirige».

 

 

Tiziana Leone

 

(Nella foto il logo di Rai5)