Pubblicato il 15/10/2013, 13:02 | Scritto da La Redazione

SIMONA VENTURA: «CI SONO TROPPI TALK SHOW. MA SE SERVE UNA REPORTER…»

SIMONA VENTURA: «CI SONO TROPPI TALK SHOW. MA SE SERVE UNA REPORTER…»
«Diciamo che “l’aggressione” creativa delle tv satellitari è stata talmente forte in questi anni che ha messo molto in crisi la tv generalista. La crisi riguarda soprattutto i contenuti, anche se chi produce un programma ben fatto ancora oggi ha grande successo». Così Simona Ventura a Il Tempo facendo il punto sulla tv.meta name=”Simona Ventura, […]

«Diciamo che “l’aggressione” creativa delle tv satellitari è stata talmente forte in questi anni che ha messo molto in crisi la tv generalista. La crisi riguarda soprattutto i contenuti, anche se chi produce un programma ben fatto ancora oggi ha grande successo». Così Simona Ventura a Il Tempo facendo il punto sulla tv.meta name=”Simona Ventura, XFactor, Talk show”

Rassegna Stampa: Il Tempo, pagina 17, di Massimiliano Lenzi.

La tv delle chiacchiere/23 Simona Ventura.
«Ci sono troppi talk show. Ma se serve una reporter…»

Maurizio Costanzo, Massimo Giletti, Enrico Mentana, Bruno Vespa. E poi Minoli, Guglielmi, Paragone, Luxuria, Augias, Mimun, Venier, Carlucci, Ricci, Vinci, Sottile, Telese, Conti, Parenti, Giammaria, Angela e la Ferrari. Commentatori che hanno raccontato i talk show su «Il Tempo». Ora è il turno di Simona Ventura.

Ha attraversato i diversi generi della tv, l’ironia, lo sport, i reality, Sanremo, i talent. Ha lavorato per Rai e Mediaset prima di arrivare nel 2011 a Sky. Il suo nome Simona Ventura. «Ho lavorato dice anche a Telemontecarlo, che adesso è La7, e a GBR. La tv generalista non è in crisi, certamente sta perdendo dei colpi dal punto di vista della creatività. Diciamo che “l’aggressione” creativa delle tv satellitari è stata talmente forte in questi anni che ha messo molto in crisi la tv generalista. La crisi riguarda soprattutto i contenuti, anche se chi produce un programma ben fatto ancora oggi ha grande successo. Ci sono sicuramente degli esempi in tal senso: Italia’s Got Talent su Canale 5 e Tale e Quale Show su Rai 1 sono dei programmi di intrattenimento ben fatti. Non ultimi i grandi eventi di Celentano e di Morandi. La cura dei dettagli aiuta la tv generalista».
I talent e i reality sono un’occasione di mobilità sociale?

Direi di no, perché i talent show hanno una prerogativa in più che è quella di avere talento. Per questo XFactor è più meritocratico: non riusciresti mai a superare un turno se non avessi una buona voce o una personalità determinata e se non facessi le cose perbene. Per me XFactor è il primo esempio di «tv meritocratica»; poi esistono anche i reality, che secondo me devono continuare a vivere perché appartengono a un genere mai morto, un genere che sta mutando. Dopo lo stress della giornata non trovo inopportuno
guardare dei reality per evadere dalla vita quotidiana.

I talk: non trova che il genere sia in crisi?
Ormai c’è un’assuefazione, ci sono talmente tanti programmi di approfondimento politico…E ovviamente «cane mangia cane»: prima c’erano i grandi come Santoro, poi ci sono stati quelli che hanno mutato pelle. La gente vuole informarsi sempre di più su quello
che fanno i politici e capire se c’è una luce in fondo al tunnel per questo Paese. Non è un genere che possono fare tutti. Ma adesso è il genere che va di più perché costa poco e dà buoni risultati.

Condurrebbe un programma politico?
No, ma mi piacerebbe fare delle interviste, naturalmente non concordate. Seguo la politica ma sinceramente ci sono tante cose che non so, di cui sono ignorante. Probabilmente una voce fuori dal coro sarebbe divertente anche per loro. I politici dovrebbero capire bene le domande, senza pensare che l’intervistatore sia sempre uno che tende le trappole.
Politica e XFactor: i primi 3 leader della politica italiana…
Enrico Letta sicuramente esce vincente da questa crisi di Governo. Avevamo bisogno di un Primo Ministro capace di non alzare i toni, rassicurante, e devo dire che Letta in questo senso lo è. Certamente siamo un Paese in cui non si riesce a fare nulla, non si riesce a fare una riforma di alcun tipo perché c’è sempre un «muro contro
muro», e la burocrazia sta distruggendo l’Italia. Per questo sono abbastanza rassegnata. Alfano si è contrapposto al suo leader, Berlusconi, e ha guadagnato punti. Uno che magari ai «bootcamp» non era andato benissimo, a cui nessuno dava credito come leader del partito e invece ha tirato fuori il carattere. È un momento molto difficile per questo Paese perché da una parte non si capisce dove possiamo andare, dall’altra ci sentiamo veramente vassalli di un’Europa un po’ matrigna. Forse per terzo sulla fiducia metterei Alfio Marchini che è un mio gemello astrale e che conosco da tanti anni. Spero abbia sempre la grande passione politica nel fare le cose.
XFactor in 5 punti?
Meritocratico, internazionale, altamente professionale, splendente e di altissimo livello.

Il talento che l’ha sorpresa di più?
Davide Merlini, perché è stata una scommessa vinta un po’ contro tutti. Quando arriva un ragazzo da un ambiente completamente diverso, che fa un altro tipo di lavoro e riesce a calcare il palco dell’Arena di Verona, a entrare nel cast di Romeo e Giulietta nella parte di Romeo in una maniera così straordinaria, studiando per sette mesi e mettendocela tutta, per me si tratta di un bellissimo percorso italiano che bisogna far conoscere. Lui è il talento che mi ha sorpresa di più.
Ha mai pensato di mettere le corna alla tv per andare solo sul web?
Non l’ho mai pensato perché trovo che siano complementari, nel senso che il mio lavoro è sempre stato quello televisivo e il web (yahoo / simonaventura.tv) è la mia grande scommessa. La partnership con Yahoo! è stata la cosa più importante che ho fatto nel mondo del web. Ho cominciato quest’avventura tre anni fa, e adesso abbiamo raggiunto 2 milioni di streaming. La televisione secondo me offre ancora delle grandi opportunità, soprattutto al giorno d’oggi, per cui chi lo sa…chi vivrà vedrà.
Ricci dice di riformare l’Auditel…
Io lo dico da sempre e anche Sky è d’accordo. L’Auditel è sicuramente da riformare, però è facile dirlo adesso…

 

 

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