Pubblicato il 05/06/2013, 12:04 | Scritto da La Redazione

ETTORE BASSI: «BASTA CON REX, FACCIO IL CATTIVO»

ETTORE BASSI: «BASTA CON REX, FACCIO IL CATTIVO»
L’attore lascia la celebre fiction di Raidue in polemica con la produzione e debutta sul palcoscenico di Borgio Verezzi con “Trappola mortale” Rassegna Stampa: Il Secolo XIX, pagina 36, di Silvia Zanovello   Ettore Bassi a Teatro «BASTA CON REX, FACCIO IL CATTIVO»L’attore lascia la celebre fiction di Raidue in polemica con la produzionee debutta […]

L’attore lascia la celebre fiction di Raidue in polemica con la produzione e debutta sul palcoscenico di Borgio Verezzi con “Trappola mortale”

Rassegna Stampa: Il Secolo XIX, pagina 36, di Silvia Zanovello

 

Ettore Bassi a Teatro

«BASTA CON REX, FACCIO IL CATTIVO»
L’attore lascia la celebre fiction di Raidue in polemica con la produzione
e debutta sul palcoscenico di Borgio Verezzi con “Trappola mortale”

«HAI DETTO addio al Commissario Rex per il teatro?». Ettore Bassi se lo è sentito chiedere da molti colleghi, quando si è scoperto che la serie di Raidue trasferita a Roma dopo dieci anni di ambientazione viennese, non lo avrà più come protagonista, accanto all’irresistibile pastore tedesco. Smessi i panni di Davide Rivera, il popolarissimo quarantatreenne attore barese si prepara a un debutto nazionale sul palcoscenico di Borgio Verezzi. Il prossimo luglio lo vedremo in un giallo torbido dove ogni scena sembra fatta per spiazzare lo spettatore. Si tratta di “Trappola mortale”, che riporta alle sue origini drammaturgiche, e cioè a un copione firmato da Ira Levin, il film di Sidney Lumet che negli anni Ottanta fece scandalo, anche per un bacio tra il protagonista, Michael Caine, sceneggiatore disposto a tutto per il successo, e il suo segretario, Christopher Reeve. «Però a essere sincero, devo dire che una scelta non escludeva l’altra» rivela Bassi «Ho lasciato “Il commissario Rex”, e con grande dispiacere, perché è finito in trappola, in un meccanismo perverso che non riesco a spiegarmi, e che non condivido. Io ho sempre creduto nell’impostazione registica di Andrea Costantini, in un Rex dove c’è molta azione e, al tempo stesso, dove il commissario mantiene caratteristiche di personaggio a tutto tondo, dove uomo e cane interagiscono senza trasformare nessuno dei due nella semplice spalla dell’altro. Il favore del pubblico giovane, anche su Facebook, ci ha dato ragione ma certi produttori hanno preferito invece tornare a un’impostazione più tradizionale che non è nelle mie corde. Non mi restava che andarmene». Nella prossima edizione ci sarà Francesco Arca al posto suo e un altro cane al posto di Henry, ma Bassi non ha chiuso con le fiction. Già nella prossima estate, senza trascurare le prove di “Trappola mortale”, sarà impegnato nelle nuove riprese di “Fuori classe”, accanto a Luciana Littizzetto, per Raiuno. Nel 2014 i suoi fan lo vedranno sugli schermi televisivi, con il serial ambientato in un liceo torinese, e su diversi palcoscenici italiani, dove lo attendono non solo le repliche di “Trappola mortale” ma anche quelle di “The wall” un’operina rock di Angelo Longoni ispirata ai Pink Floyd. Televisione e teatro si possono alternare con disinvoltura? «Non è facilissimo» ammette Bassi «Bisogna sintonizzarsi continuamente su tempi e criteri organizzativi opposti. Il teatro vive su una programmazione di lungo respiro mentre le fiction si confezionano con ritmi da fast food: firma del contratto, riprese e montaggio si susseguono con una precipitazione forsennata. Ma questa discrepanza non è il male più grande». Dice di sentirsi infastidito, soprattutto «dal pregiudizio tutto italiano che un attore non possa passare da un genere all’altro. A differenza di quanto avviene in America, da noi tutto è visto in un’ottica settoriale. Chi esce dai confini si sente subito chiedere “ma tu che ci fai qui?”». Non è soprattutto colpa di certi attori improvvisati e poco credibili? «Purtroppo è vero ma anche il sistema ha le sue responsabilità. Lo stesso che pesca indiscriminatamente dai reality è poi quello che ti ghettizza. Come se non bastasse, in questo modo, tra noi si crea un’overdose di competitività: anomala, stupida e molto più frustrante rispetto a quella che dovrebbe nascere naturalmente tra professionisti». Cambiando habitat, è successo anche a Ettore Bassi di incappare in qualche sospetto. «Ma ho sempre potuto esibire credenziali in regola. Prima di conquistare la notorietà conducendo in tv programmi per bambini, avevo già studiato recitazione. E ho continuato a farlo anche, e soprattutto, quando avrei potuto spendermi soltanto la fama o una certa simpatia». Ora, con “Trappola mortale”, si scrollerà di dosso l’aria di persona affidabile? «Sono grato alla mia faccia da bravo ragazzo che mi ha fatto amare in “Rex” e prima ancora in “Carabinieri”, ma ora mi sento molto cattivo».