Pubblicato il 12/04/2013, 09:31 | Scritto da La Redazione

LA7 E I VOLTI NOTI, LA STAGIONE DELLE TRATTATIVE

LA7 E I VOLTI NOTI, LA STAGIONE DELLE TRATTATIVE
Accordi da rinnovare, clausole nei contratti, scenari sul trasloco di alcune «star» in viale Mazzini. Parla il nuovo editore, sulle pagine del Corriere della Sera. Cairo: «credo nella squadra, grandi progetti per Lilli Gruber. Crozza? adoro lui e i suoi spettacoli. La parodia che mi fa più ridere è Maroni. E pure Antonio Conte». L’ipotesi […]


Accordi da rinnovare, clausole nei contratti, scenari sul trasloco di alcune «star» in viale Mazzini. Parla il nuovo editore, sulle pagine del Corriere della Sera. Cairo: «credo nella squadra, grandi progetti per Lilli Gruber. Crozza? adoro lui e i suoi spettacoli. La parodia che mi fa più ridere è Maroni. E pure Antonio Conte». L’ipotesi Chiambretti.

Rassegna Stampa: Corriere della Sera, pagina 45, di Maria Volpe.

Accordi da rinnovare, clausole nei contratti, scenari sul trasloco di alcune «star» in viale Mazzini. Parla il nuovo editore.
La7 e i volti noti, la stagione delle trattative
Cairo: credo nella squadra, grandi progetti per Lilli Gruber. L’ipotesi Chiambretti.

Tecnicamente Urbano Cairo, pur essendo proprietario de La7, non è ancora operativo. Lo sarà più o meno tra un mese. L’altro ieri è arrivata l’autorizzazione dell’Agcom. Tra poco Telecom diventerà ex proprietaria e lui scenderà in campo davvero. Tra poco cominceranno i lavori, le trattative, i progetti per creare i palinsesti della prossima stagione. Già girano voci: star che vanno, star che vengono. Piero Chiambretti, per esempio, amico di Urbano Cairo con cui condivide la passione per la squadra del Torino, si dice potrebbe tornare a La7. Vero o falso? «Non ci siamo sentiti, ancora. Lui è molto bravo, ma è ancora legato a Canale 5 e poi bisognerebbe capire che programma fargli fare» spiega Cairo. Che si muove con cautela. Sa che i prossimi mesi saranno complicati: incastri, aspettative, decisioni da prendere. Ieri per esempio «il Fatto Quotidiano» ha parlato di fuga delle star da La7 verso la Rai. In particolare Lilli Gruber, a cui è da poco scaduto il contratto; Maurizio Crozza, «possessore» di una postilla: può lasciare l’azienda in caso di vendita; e pure Michele Santoro che avrebbe voglia di tornare in viale Mazzini. Il presidente del Torino sorride e commenta: «Non mi risulta questa fuga di star, sono in ottimi rapporti con tutti loro. So che sono dispiaciuti per queste notizie». Pare infatti che qualcuno l’abbia chiamato per ribadirgli stima, fiducia e voglia di, lavorare insieme. Ma chi allora avrebbe interesse a mettere in giro queste voci di fuga? «Questa è una rete che perde un sacco di soldi e non so se sarà risanabile in tempi brevi, ma si può fare un buon lavoro. Qualcuno però forse ha paura, mette le mani avanti commenta Conosco il mondo dello spettacolo: gli agenti, quando devono negoziare o rinegoziare i contratti dei propri assistiti, usano varie tecniche…». Insomma gli agenti, prima di sedersi al tavolo delle trattative, fanno in modo che i propri assistiti appaiano «contesi» (alcuni magari lo sono davvero). Una sorta di negoziazione sotterranea prima che cominci quelle vera. Ma Cairo ha le idee chiare: rimettere a posto i conti e puntare sulla squadra esistente che intende «preservare e valorizzare». «Ho sentito Lilli Gruber per Pasqua confida Cairo ci siamo fatti gli auguri con grande serenità. Io ho progetti per lei. Quanto a Crozza non lo sento abitualmente, ma adoro lui e i suoi spettacoli. La parodia che mi fa più ridere? In passato è stata quella di Montezemolo, oggi trovo irresistibile Maroni. E pure Antonio Conte. L’ultima volta che ho parlato con Crozza mi ha detto: “Dimagrisco qualche chilo e poi vengo a fare un po’ di allenamento al Torino”». Ma il palinsesto non è fatto solo di prime time. «Anche la mattina sottolinea  il patron de La7 ci sono due conduttrici brave (Tiziana Panella con “Coffee break” e Myrta Merlino con “L’aria che tira”, ndr) e penso siano da lanciare. Fanno ascolti tra il 7 e il 10 contro programmi consolidati di Rai e Mediaset». Non andò bene invece Cristina Parodi con il suo programma giornalistico del pomeriggio. Tanto che l’ad, Marco Ghigliani, decise di chiuderlo (e non solo quel programma). Del resto, in questi primi tre mesi, l’amministratore delegato si è impegnato in un’azione di forte riduzione dei costi (si parla di circa 25 milioni di euro) e al contempo di potenziamento dell’informazione con buoni risultati d’ascolto.