Pubblicato il 14/12/2012, 10:24 | Scritto da La Redazione

ELEZIONI: PAR CONDICIO IN TV DAL 4 GENNAIO

ELEZIONI: PAR CONDICIO IN TV DAL 4 GENNAIO
Se le elezioni verranno confermate il 17 febbraio, dalla prima settimana del 2013 partiranno i regolamenti, che Agcom e Vigilanza Rai devono ancora approvare. Rassegna stampa: Il Sole 24 Ore, pagina 17. Elezioni, dal 4 gennaio scatta la par condicio Politica e tv. In caso di voto il 17 febbraio. ROMA Dal 4 gennaio scatterà […]

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Se le elezioni verranno confermate il 17 febbraio, dalla prima settimana del 2013 partiranno i regolamenti, che Agcom e Vigilanza Rai devono ancora approvare.

Rassegna stampa: Il Sole 24 Ore, pagina 17.

Elezioni, dal 4 gennaio scatta la par condicio

Politica e tv. In caso di voto il 17 febbraio.

ROMA Dal 4 gennaio scatterà la par condicio per il periodo elettorale sino al 17 febbraio, se questa sarà la data dell’election day. Entro fine anno, quindi, dovranno essere approvati i Regolamenti: quello dell’Agcom per le tv private e quello della commissione di Vigilanza per la Rai (con una concertazione tra le due istituzioni per far convergere i due testi). Il problema sarà l’applicazione dei Regolamenti da parte dell’Agcom più che la loro approvazione. La par condicio, in ogni caso, scatterà 45 giorni prima del voto, con criteri e sanzioni più stringenti all’avvicinarsi della scadenza elettorale. Per la comunicazione politica (come le tribune elettorali, i faccia a faccia, le conferenze stampa) bisognerà applicare la parità aritmetica tra le forze politiche, ma solo dopo la presentazione delle liste. Prima, dalla convocazione dei comizi, la parità andrà applicata alle forze in Parlamento, al 50% a seconda del loro “peso” elettorale, quindi in modo squilibrato. Per le testate informative vi dovrà essere un equilibrio tendenziale, non aritmetico, rispettando l’autonomia delle testate e delle redazioni giornalistiche, al contrario della comunicazione politica (secondo le indicazioni di una sentenza della Corte costituzionale). Per le trasmissioni di lunga durata, come «Porta a Porta» e «Che tempo che fa», la par condicio si applicherà sull’intero ciclo di trasmissioni. I sondaggi saranno vietati nei quindici giorni precedenti al voto e prima (perché non sempre?), i sondaggisti e i media dovranno rispettare rigidi criteri circa le metodologie adottate e la relativa trasparenza, a partire dal campione utilizzato e dalla sua rappresentatività della popolazione nazionale.

Per le tv locali vale una legge che istituisce un Codice di autoregolamentazione molto più “flessibile” rispetto alle regole della par condicio per le tv nazionali. I messaggi autogestiti in onda sulle televisioni locali potranno essere anche a pagamento mentre le tv private nazionali non avranno l’obbligo di mettere in onda tali messaggi. In regime di par condicio, infatti, dal 4 gennaio saranno vietati gli spot elettorali e l’unico modo consentito ai partiti per esporre direttamente i propri programmi saranno i messaggi autogestiti: se una tv privata nazionale sceglierà di mandare in onda quelli di una forza politica, dovrà mandare in onda anche quelli di tutti gli altri partiti, oppure al contrario della Rai avrà la facoltà di non metterli in onda, tanto più in quanto gratuiti (si tratta di un modo per dare qualche finanziamento alle tv locali, che possono farli a pagamento). Sulla satira, l’Agcom non detta alcun limite, se non enunciare i principi della libertà di espressione, sia pure da considerare nello specifico di una campagna elettorale. Eppure, da anni, la Rai abolisce la satira (e la libertà di espressione) nel periodo di par condicio, per non correre rischi. In prossimità delle elezioni, il monitoraggio, rete per rete, si farà 24 ore su 24 e l’Agcom potrà ordinare ad una testata di ripristinare l’equilibrio informativo violato anche nelle 24 ore successive. Ma. M.