Pubblicato il 17/11/2012, 12:00 | Scritto da La Redazione

MAURO MAZZA: «RAI1 VA BENE, MA IL MIO POSTO È A RISCHIO»

MAURO MAZZA: «RAI1 VA BENE, MA IL MIO POSTO È A RISCHIO»
Il direttore dell’ammiraglia di Viale Mazzini è già dato per uscente e in un’intervista al “Corriere della sera” rivendica il suo operato. Rassegna stampa: Corriere della sera, pagina 9, di Paolo Conti. Mazza: Rai1 va bene, ma il mio posto è a rischio Le voci di sostituzione e l’ipotesi di un incarico a Rai Cinema: […]

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Il direttore dell’ammiraglia di Viale Mazzini è già dato per uscente e in un’intervista al “Corriere della sera” rivendica il suo operato.

Rassegna stampa: Corriere della sera, pagina 9, di Paolo Conti.

Mazza: Rai1 va bene, ma il mio posto è a rischio

Le voci di sostituzione e l’ipotesi di un incarico a Rai Cinema: «Sono cinefilo dilettante, se può fare curriculum». Il direttore: sì, sono di area An, però i nuovi vertici dicono che non fanno scelte politiche.

Mauro Mazza, direttore di Rai Uno. Pronto a lasciare la rete ammiraglia? La sua sostituzione è data per certa…

«Non so nulla di ufficiale. Continuo a sentire voci. Se fossero fondate, vorrei si tenesse conto dell’esperienza accumulata e del buon lavoro svolto soprattutto grazie a un’eccellente squadra, a un gruppo straordinario. In questi giorni stiamo festeggiando i nuovi dati. Un successo».

Di quali dati parla, Mazza?

«La Garanzia d’autunno, il periodo tra i primi di settembre e fine novembre in cui gli ascolti hanno maggiore importanza per la pubblicità. È la settima garanzia vinta, su sette, nella mia direzione in tre anni e mezzo. Raiuno continua a essere la rete più vista col 19.7% nel 2012, l’unica generalista a registrare un aumento, +0.8% rispetto al 2011, in un quadro in cui solo le non generaliste crescono sensibilmente».

Però le voci assicurano un ricambio a fine mese…

«Quando conobbi la presidente Anna Maria Tarantola e il direttore generale Luigi Gubitosi mi parlarono del loro obiettivo: fare della Rai un’azienda normale. La normalità che consegno è la conferma di Raiuno come rete leader».

Si parla per lei della presidenza di Rai Cinema.

«Sono un cinefilo dilettante. Non so se può fare curriculum… spero contino, nel caso, i quattro anni di vicedirezione del Tg1, i sette alla guida del Tg2 e i tre e mezzo a Raiuno. E sempre andata bene. Ci ho messo impegno e passione. Spero che, nel caso, mi si prospettino soluzioni adeguate».

Forse avrà contato anche la sua collocazione politica. Lei è sempre stato collocato in «quota centrodestra».

«Come ha detto il direttore generale Gubitosi in Vigilanza, non saprei riempire le dita di una mano elencando, tra i direttori di prima fascia alla Rai, quelli privi di riferimenti politici. Sono un uomo di destra, di “area An” prima ancora che nascesse An… Ma sfido chiunque a provare che questa mia sensibilità politica, di cui certamente non mi vergogno, abbia condizionato negativamente le mie scelte nei ruoli di responsabilità che ho ricoperto».

Pensa che il suo addio a Raiuno possa essere legato al tramonto del berlusconismo anche alla Rai?

«I nuovi vertici assicurano che la politica è lontanissima dalle loro scelte. Non ho motivo di non crederlo».

Per anni il centrodestra ha pilotato la Rai. L’aria è cambiata. È difficile essere del Pdl oggi a viale Mazzini?

«Non noto differenze rispetto al passato. Il “partito Rai”, nel suo Dna, non è mai stato di centrodestra ma istintivamente di centro-centrosinistra. Col centrodestra sempre nel ruolo del barbaro lottizzatone e gli altri nei panni di professionisti straordinari. Diffuso e fasullo luogocomunismo».

Si parla di Giancarlo Leone come suo successore.

«Ho un eccellente rapporto umano e professionale con Giancarlo. C’è stima professionale reciproca, grande collaborazione e scelte condivise. Chiunque dovesse prendere il mio posto, lo ripeto, sarebbe comunque più fortunato di altri. Raiuno è in salute e ha un ottimo gruppo dirigente».

Accusano Raiuno di proporre un intrattenimento scadente, appiattito sul modello della tv commerciale.

«Roba del passato. Ormai marchiamo la differenza senza cedere ascolti. In linea col vertice stiamo realizzando nuovi prodotti interni. Dalla prossima settimana andremo in onda da Napoli, produzione interna Rai, con quattro prime serate condotte da Massimo Giletti dedicate a Dalla, Modugno, Battisti e Mia Martini. Stiamo studiando un programma “nostro” che si alterni ad Affari tuoi dopo il Tg1 e nuove formule di prime serate a metà strada tra documenti filmati e approfondimenti in studio. Costi contenuti e produzioni interne. E l’indicazione dei vertici. La condividiamo. E siamo al lavoro».