Pubblicato il 15/11/2012, 16:27 | Scritto da La Redazione

SERENA DANDINI: «A FARE SATIRA IN TV C’È RIMASTO SOLO CROZZA»

La conduttrice che ha scelto di stare un anno lontana dalla tv parla a TVZOOM del suo impegno teatrale in difesa della donne vittime di violenza domestica. Ma non si lascia sfuggire qualche battuta sulla tv di oggi.

Nel suo anno sabbatico lontana dalla tv, Serena Dandini sceglie il teatro in difesa delle donne.Il 24 al Teatro Biondo di Palermo debutta Ferite a morte, monologhi recitatati da diversi personaggi femminili, disposte, a titolo gratuito, a dar voce alle donne morte per mano di mariti, amanti, fidanzati, padri che hanno trasformato il concetto di amore in morte. Al coro contro il “femminicidio” si unisce la Dandini che ha preferito partire dal teatro per evitare che la tv trasformasse «come al solito tutto in spettacolo». «In tv le donne vengono ammazzate per la seconda volta di fronte alle necessità dell’Auditel – spiega la conduttrice – Bruno Vespa in testa. Le chiamano per nome, senza un cognome, sappiamo tutto di loro, se sui loro corpi c’è liquido seminale o no. Il mio desiderio era quello di dare un pugno allo stomaco e ricostruire la verità al di là delle morti drammatiche di questi anni». Lo spettacolo, a cui si potrà assistere gratuitamente prenotandosi sul sito www.feriteamorte.it, sarà ricco e movimentato, grazie anche alla presenza di un dj sul palco. Dopo Palermo toccherà il 30 novembre Bologna, «dove anche la Camusso verrà a recitare un monologo – dice la Dandini – sono indecisa se farle leggere quello sulla prostituta europea…», per finire poi il 9 dicembre a Genova. Tante i volti femminili che hanno aderito all’invito, tra loro Isabella Ragonese, Geppi Cucciari, Donatella Finocchiaro, Ambra Angiolini, Anna Bonaiuto, Jasmine Trinca, Silvia Avallone, Elisa. «C’è stata una fortissima adesione – spiega la Dandini – Il nostro intento è quello di fare casino, di farci sentire per sensibilizzare l’opinione pubblica alla sottoscrizione della Convenzione “No More! Contro il femminicidio” che chiede tra l’altro al Governo e alle istituzioni italiane di discutere urgentemente le proposte in materia di prevenzione e protezione delle donne dalla violenza maschile. Abbiamo già chiamato il premier Mario Monti diverse volte, ma deve aver cambiato numero di telefono, perché ancora non ci ha risposto».

Per “fare casino” davvero forse serve il piccolo schermo, che tutto ingrandisce e tutto enfatizza. Non avete pensato di chiedere a qualcuno di riprendere Ferite a morte per poi mandarlo in onda?

«No, non abbiamo pensato mai al supporto della tv perché lo avrebbe trasformato nel solito spettacolo televisivo, invece preferisco stare sul territorio e cominciare lì la nostra battaglia».

In tv a parlare di “femminicidio” su Raitre c’è Luisa Ranieri con Amore Criminale. Le piace?

«Mi sembra che lì si tenda un po’ troppo alla spettacolarizzazione piuttosto che entrare nella pienezza del problema. Poi certo loro si occupano di questo argomento da anni, è un bene che questi programmi ci siano».

Anche uno come Roberto Saviano spettacolarizza il dolore, secondo lei?

«Più pulito e netto di Saviano chi c’è?»

Quindi lei esclude che il suo spettacolo possa diventare un progetto televisivo?

«No non lo escludo, mi piaceva soltanto l’idea di partire da altro».

Perché ha scelto di prendersi un anno sabbatico dal piccolo schermo?

«Volevo dedicarmi ad altri progetti, l’ho deciso io, per una volta non mi hanno cacciata. Volevo scrivere e poi sono stata risucchiata da questa bella esperienza».

E come si sta lontano dalla tv?

«Bene, è un bell’anno sabbatico capisci tante cose di cui non ti accorgi stando dentro alla scatola quadrata della tv».

Aspettiamo esempi…

«Per esempio capisci l’importanza di iniziative come questa in difesa delle donne».

Ha avuto proposte per tornare in tv?

«Diverse».

Da chi?

«La7, Raitre, però ho fatto la mia scelta, mi sembra anche giusto se poi si vuol tornare con un po’ più di freschezza».

La tv non la fa, ma almeno la guarda?

«Non sai come si vede bene seduta davanti allo schermo sul divano, senza tacchi, trucco e parrucco…Mi piace X Factor perché amo Elio e poi i soliti, Michele Santoro, Fabio Fazio, adoro Crozza».

C’è poco spazio per la satira in tv, a quanto pare…

«A parte Crozza chi c’è? Non mi viene in mente nessuno».

A dicembre torna Roberto Benigni su Raiuno.

«Fa il solito Dante?».

No, una serata dedicata alla Costituzione italiana.

«Come Paolo Rossi? Non era stato lui a portare uno spettacolo sulla Costituzione in giro per l’Italia? Certo poi la Costituzione è di tutti».

Pensa che la nostra tv sia maschilista?

«La tv è la quintessenza degli stereotipi femminili».

 

Tiziana Leone

 

(Nella foto Serena Dandini)

 

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