Pubblicato il 07/09/2012, 13:03 | Scritto da La Redazione

CRISTINA PARODI: «NESSUN PROBLEMA CON MEDIASET, MA AVEVO BISOGNO DI UN PROGRAMMA TUTTO MIO»

parodicristina

La giornalista, neo acquisto di LA7, ha raccontato a TVZOOM i dettagli della sua nuova trasmissione, “Cristina Parodi Live”, onda tutti i giorni dalle 14.00 su LA7.

Abbronzata, pacata nei modi per non tradire un’aria di nascosta impazienza. Cristina Parodi appare più convincente dal vivo, nel presentare il suo nuovo programma, che nello spot versione “family” andato in onda quest’estate su LA7. Del resto, il conto alla rovescia è iniziato. Dal 10 settembre, sarà in diretta quotidiana con il duplice appuntamento di Cristina Parodi Live e Cristina Parodi Cover, prodotto da Magnolia/LA7. La prima parte, in onda dalle 14.00 alle 15.45 sarà dedicata alla cronaca, all’attualità e all’approfondimento, la seconda, dalle 17.50 alle 18.20, riassumerà a tinte glamour i fatti salienti della cronaca rosa. Significativa novità l’utilizzo dell’applicazione online MyCast, grazie alla quale gli spettatori a casa, collegati via web, potranno intervenire nella trasmissione.
Si vocifera che non si sia lasciata bene con Mediaset. 
Niente di meno vero. Non ci sono stati screzi. In Mediaset, dopo ventidue anni, avevo fatto tutto ciò che potevo sperare di fare come giornalista. Loro mi volevano ancora al TG5, io sentivo il bisogno di condurre un programma mio. Qualcosa di nuovo, che mi somigliasse e mi rappresentasse. Sono grata a LA7 per l’opportunità, e sono grata a Mediaset per i tanti anni trascorsi assieme. 
Nella decisione di passare a LA7, una decisiva influenza l’avrà avuta Enrico Mentana.
Enrico si è speso molto per convincermi. Lui per me è una presenza solida, un elemento importante della mia carriera. La sua presenza a LA7 è garanzia di grande giornalismo e di altissima qualità professionale.
Dunque è ipotizzabile di vederla anche condurre il TG serale?
Ah, no. Non è mai balenata l’idea che io andassi a condurre il TG. Certo, se un giorno me lo chiedesse Enrico, non rifiuterei, ma per ora non è in programma.
Parliamo della trasmissione: il titolo, Cristina Parodi Live, è qualcosa di incisivamente autoreferenziale e, nel contempo, molto chiaro.
Trovare un titolo adeguato è stata la cosa più difficile, con gli autori ci siamo arrovellati per buona parte dell’estate. Alla fine abbiamo optato per il più semplice e diretto, ma innovativo: per la prima volta associa il programma alla conduttrice, su modello dei talk show americani. In Italia, che io ricordi, non ci sono esempi analoghi, eccezion fatta per il Maurizio Costanzo Show.
Quali saranno i criteri guida del programma?
L’idea di base è proporre qualcosa che nella fascia pomeridiana non è mai stato sperimentato.  Un magazine di informazione completo, che affronti tutti i temi della cronaca senza spettacolarizzazione delle tragedie. Una narrazione propositiva, di qualità. Un modo per raccontare l’Italia non solo dal punto di vista della crisi, ma anche dei talenti. Punteremo su tanti servizi, approfondimenti e interventi dallo studio, contenuti eterogenei.
Da dove nasce l’idea di dividere la diretta in due parti, inframezzandola con una fiction?
La prima parte sarà più seriosa, dedicata ai fatti di cronaca e di attualità. La seconda più leggera, con notizie di costume. Anche il gossip, se fatto con volontà di raccontare il “dietro le quinte” dei divi, senza scadere nel becero, può avere grande caratura giornalistica. La prima parte rappresenta un elemento di continuità con il TG delle 13.30, la seconda potrà fare da lancio per i programmi di Benedetta, di Geppi Cucciari, agganciandosi poi alla successiva edizione del telegiornale. La fiction in mezzo, al posto dei film proposti nel passato, è un modo per fidelizzare lo spettatore sul canale, proponendo una sorta di break attraente.
A che tipo di pubblico vi rivolgerete?
A una fascia eterogenea. Puntiamo molto sui giovani, su un pubblico tecnologico. Da questo nasce la scelta di MyCast. Sappiamo che c’è tanta concorrenza, ma vogliamo coinvolgere il più possibile la gente a casa.
L’applicazione MyCast consente agli utenti web di intervenire direttamente da casa. Ciò significa che il pubblico in studio è qualcosa di superato? E in che modo da casa si potrà interagire con il parterre di opinionisti?
MyCast consentirà di portare il contributo del pubblico al di fuori dello studio, in maniera non autoreferenziale e diretta, secondo un criterio di pertinenza con l’argomento. Non sarà utilizzato solo dai giovani. Sappiamo che c’è una folta schiera di signore cinquantenni capacissime di orientarsi in rete. MyCast consente di intervenire da ogni parte del mondo. Un modo per ampliare quell’idea di Europa che tanto va di moda oggi. Anche gli ospiti saranno internazionali. Spesso verranno invitati giornalisti di altre nazioni per analizzare tematiche tipicamente italiane dal loro punto di vista.
Affronterà anche temi politici?
LA7 ha già eccellenti giornalisti che si occupano di politica. Mentana, Santoro, Formigli, Lerner. Una squadra sufficientemente nutrita.
Eppure, anche lei dovrebbe essere avvezza a tematiche politiche. Un politico potenziale, ora, ce l’ha in casa: suo marito Giorgio Gori è diventato lo spin doctor di Matteo Renzi, sindaco di Firenze e candidato alle primarie del PD.
Giorgio è sempre stato così. Non si è mai fermato un attimo. Ha sempre avuto bisogno di sfide nuove. Da Mediaset è passato a Magnolia. Si è sempre battuto con convinzione e determinazione. Ora vuole fare qualcosa di positivo collaborando con una persona che ammira e in cui crede, come Renzi. E poi, non si dice sempre che in politica c’è bisogno di facce nuove?
 
Gabriele Gambini
(Nella foto Cristina Parodi)