Pubblicato il 05/09/2012, 13:30 | Scritto da La Redazione

SERGIO ASSISI: «IL MIO NARDONE UN SUPER UOMO GRAZIE ALLA SUA SEMPLICITÀ»

SERGIO ASSISI: «IL MIO NARDONE UN SUPER UOMO GRAZIE ALLA SUA SEMPLICITÀ»
{Summary} Sergio Assisi racconta a TVZOOM cosa ha significato vestire i panni del Commissario Nardone, un poliziotto molto amato che negli anni ’50 fondò a Milano la squadra Mobile.{/Summary} Sergio Assisi è il protagonista della serie, da domani su Raiuno, dedicata a Nardone, il Commissario capace di riportare nella Milano violenta degli anni ’50 la […]

{Summary} Sergio Assisi racconta a TVZOOM cosa ha significato vestire i panni del Commissario Nardone, un poliziotto molto amato che negli anni ’50 fondò a Milano la squadra Mobile.{/Summary}

Sergio Assisi è il protagonista della serie, da domani su Raiuno, dedicata a Nardone, il Commissario capace di riportare nella Milano violenta degli anni ’50 la legalità. «Nella vita di un attore prima o poi arriva un commissario – ammette l’attore – Ma per me è stato ancora più difficile, perché Nardone è realmente esistito».

Come ha costruito il personaggio?

«Nell’interpretazione ci ho messo la mia napoletanità, ovvero l’umanità. Il Commissario aveva un’empatia enorme, non so come sia venuto, ma so che il figlio, Armando, celebre chirurgo a Milano, ne è rimasto molto contento».

L’ha sentito?

«No, ma so che ha apprezzato la miniserie, scoprendo anche particolari inediti legati alla figura paterna».

Perché non l’ha incontrato? E’ stata una sua scelta precisa?

«Sì, ho scelto di non vederlo per evitare di scendere in profondità nel personaggio. Preferivo rimanere puro nella costruzione del personaggio».

E ci è riuscito?

«Due giorni fa ho visto in tv un’intervista di Enzo Biagi al commissario e sono rimasto sorpreso dalle similitudini caratteriali tra noi».

Quali per esempio?

«Non vorrei sembrare immodesto, ma Nardone aveva una natura molto umana, era un buono psicologo, viveva seguendo il principio secondo cui tutti, buoni o cattivi, hanno comunque la loro ragione. Per questo riusciva a risolvere con facilità i suoi casi».

Era un meridionale, trapiantato nel profondo Nord degli anni ’50. Non è stato facile per lui sposare Eliana, una donna milanese emancipata e indipendente. Anche lei è meridionale, vi trovate d’accordo anche sotto questo punto di vista?

«Era un uomo del Sud negli anni ’50, all’epoca tutti erano convinti che la donna dovesse stare a casa a occuparsi della famiglia. Aveva questo senso di protezione nei confronti della moglie, che un po’ ho ancora anche io nel Duemila. Eppure lui ha avuto l’apertura mentale di capire che se non fosse cambiato avrebbe perso l’amore della sua vita».

Insomma questa Nardone sembra un super eroe…

«Non è un superoere come Superman, ma un super uomo che attraverso la sua semplicità e la sua normalità è diventato un eroe. Spero che sia questa l’immagine che passerà al pubblico».


Tiziana Leone


(Nella foto Sergio Assisi nei panni del Commissario Nardone)