Pubblicato il 30/08/2012, 16:30 | Scritto da La Redazione

GIOVANNI TOTI: «UN NUOVO TG4, ETEROGENEO, NON INCENTRATO SULLA FIGURA DEL DIRETTORE»

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Un nuovo TG4, rinnovato nello stile e nei contenuti, è stato presentato a TVZOOM dal direttore, successore di Emilio Fede.

Clamoroso a Mediaset. Il direttore del TG4 cita addirittura Mao: «Le lunghe marce iniziano con un passo alla volta». Così esordisce Giovanni Toti, già direttore di Studio Aperto, durante la presentazione del suo nuovo tg di Rete 4, e questo la dice lunga sul nuovo corso intrapreso dall’informazione di rete. Poco importa se in conferenza stampa qualcuno fa notare che Toti indossa un braccialetto icona dell’anno in corso, sponsorizzato da Nicole Minetti. «La Minetti, nella transizione politico-economico attuale, è un problema marginale, direi. E poi, il braccialetto me lo ha regalato mia moglie», commenta scherzoso il direttore. «Se si deve dimettere da consigliere regionale della Lombardia? Secondo me sì». Quel che più conta , però, è concentrarsi sul telegiornale, al via dal 3 settembre, forte di una nuova edizione delle ore 14, e di tante, succulente novità nei contenuti.

Direttore, quali saranno i punti di forza del TG4?

Quest’anno punteremo moltissimo su Sipario e sulle meteorine. Scherzo, ovviamente.

Una frecciata a Emilio Fede, che già la scorsa primavera aveva segnalato come, orfano della sua conduzione, il TG4 fosse calato di share?

La mia era solo una battuta. A dirla tutta, poi, confrontando i dati, a maggio 2012 siamo cresciuti in media di un punto percentuale rispetto a maggio 2011.

Il nuovo corso, dunque, ha già raccolto buoni frutti.

Il TG4 si sta rinnovando, esce da un ventennio incentrato sul Emilio Fede, non intende più identificarsi con la forte personalità di un solo individuo. Oggi, come si dice, vogliamo andare oltre chi lo conduce.

Tradotto?

Maggior utilizzo delle risorse interne e della rotazione dei giornalisti. Già ora, nell’edizione delle 19, si alternano nella conduzione Monica Gasparini e Benedetta Corbi. Intendiamo aggiungere un terzo elemento, non so ancora darvi un nome ma sarà un uomo. Punteremo su un terzo di prodotto in più in diretta, su una linea editoriale che ha i fatti della giornata, soprattutto economici e politici, mai come oggi così strettamente connessi, declinati in modo chiaro e comprensibile al pubblico. Una nuova sigla e un restyling grafico allo studio completeranno l’opera. Poi, c’è la scommessa dell’edizione delle 14.

L’edizione delle 14 andrà a scontrarsi con i TG regionali di Rai Tre. Un azzardo?

L’edizione delle 14 va in onda quando si ha già una visione completa dei fatti salienti di cronaca, politica, attualità. Rappresenta il tratto distintivo di quanto il TG4 diventi ossatura portante della rete. Avrà circa 27 minuti netti di notizie. La sfida con i TG regionali sarà interessante, noi siamo pronti.

Che cosa risponde a chi sospetta che il TG4 farà campagna elettorale in vista delle prossime elezioni?

Non è certo quello il nostro scopo. Vogliamo declinare i fatti, la crisi, la situazione politica, nella maniera cronachistica più completa ed esaustiva possibile.

Una novità all’interno di Mediaset è l’aver creato un’agenzia unificata per l’informazione.

Quella è una tendenza internazionale. Si pensava potesse condurci a una perdita di personalità dei diversi brand, abbiamo scoperto che non è così. Anzi, dalla parziale unificazione dei servizi abbiamo sperimentato positive sinergie.

Questo discorso si allaccia con il prolungamento dell’edizione di Studio Aperto delle 18.30, che durerà fino alle 19.20, sovrapponendosi parzialmente a quella delle 19 del TG4.

Anche l’allungamento di Studio Aperto è una sfida. Detto questo, Studio Aperto e il TG4 restano programmi distanti per toni, contenuti, persino colori. Il tg di Italia Uno manterrà inalterata la sua vocazione a essere tabloid, con un’area semantica incentrata su costume, società, cronaca, esteri. Anche i primi venti minuti di ogni tg saranno diversi. Lunedì, per esempio, potremmo aprire il TG4 parlando di Mario Draghi e della congiuntura economica, mentre alla stessa ora Studio Aperto potrebbe concentrarsi su Harry e i reali inglesi.

Studio Aperto manterrà inalterate anche le rubriche di approfondimento tematico?

Verranno ampliate, in una logica di continuità con la stagione precedente. Oltre a costume e società, andremo ad analizzare aree sociologiche ben definite. Per fare un esempio, quanto sono informati i liceali di oggi sulla politica. 

Lei rimarrà direttore di entrambe le testate?

Questo non dovete chiederlo a me. Non decido io.

 

Gabriele Gambini

 

(Nella foto Giovanni Toti)