Pubblicato il 30/07/2012, 11:02 | Scritto da La Redazione

LUCA ZINGARETTI: «MONTALBANO, IL TEATRO E LA VITA DA PADRE»

LUCA ZINGARETTI: «MONTALBANO, IL TEATRO E LA VITA DA PADRE»
L’attore romano, in un’intervista a “La Stampa” racconta del suo Festival di documentari, dell’ultima serie del commissario di Camilleri, dei progetti teatrali e della figlia Emma. La Stampa, pagina 33, di Simonetta Robiony «Montalbano? Un amico. La sfida vera è fare il padre» Luca Zingaretti: «Orgoglioso del mio festival sui documentari». Poi sarà Olivetti in […]

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L’attore romano, in un’intervista a “La Stampa” racconta del suo Festival di documentari, dell’ultima serie del commissario di Camilleri, dei progetti teatrali e della figlia Emma.

La Stampa, pagina 33, di Simonetta Robiony

«Montalbano? Un amico. La sfida vera è fare il padre»

Luca Zingaretti: «Orgoglioso del mio festival sui documentari». Poi sarà Olivetti in un film-tv: «Una figura quasi rinascimentale».

Luca Zingaretti arriva al suo ufficio nel tardo pomeriggio: sta girando l’ultima serie de Il commissario Montalbano a Cinecittà, scene dal commissariato di Vigata ricostruito negli studi dopo che il comune di Scicli non volle più concedere i suoi ambienti per le riprese e oggi, di fronte ai turisti in pellegrinaggio, è sinceramente pentito di quella decisione. Tra qualche giorno partirà con la moglie Luisa Ranieri e la piccola figlia Emma per Pantelleria, ma, prima di andare in vacanza, ci tiene a far sapere che il suo festival sui documentari non è morto: si è solo spostato da Siena a Cortona. «Era nato sette anni fa nell’agriturismo di un amico chiacchierando con il sindaco di Monticiano. Poi era migrato a Siena, in Santa Maria della Scala. Quest’anno la crisi del Monte dei Paschi ci ha privato dei finanziamenti. Avremmo chiuso senza l’appoggio dell’assessore alla cultura Scaletti, una donna che non voleva veder fallire un’iniziativa che aveva avuto successo di pubblico e di stima. Ci siamo perciò trasferiti a Cortona». Due giorni, il 15 e il 16 settembre, sei documentari in concorso e non di più, una giuria illustre come d’abitudine, un paio di dibattiti di attualità, uno guidato da lui stesso sulle troppe perforazioni alla ricerca del petrolio concesse dall’Italia nel suo mare stretto e chiuso, l’altro sul femminicidio, quella strage di donne uccise dai loro uomini, condotto da Luisa Ranieri, esperta del problema dopo aver curato in tv Amore criminale. Questa sarà la nuova edizione di Hai visto mai?, festival che, fin dal titolo, gioca sull’understatement.

Avrebbe potuto dirigere un festival di cinema, invece ne ha scelto uno di documentari: qual è la ragione?

«Credo che la velocità con cui oggi veniamo informati grazie alle tante tecnologie innovative vada a scapito dell’approfondimento e della conoscenza. Abbiamo le notizie ma ignoriamo il contesto. Il documentario, che in Italia è ancora misconosciuto, è il mezzo più adatto per riempire quel vuoto».

I tagli al suo Festival sono stati pesanti: dispiaciuto?

«Pensavamo di non farcela. Abbiamo rimediato alla chiusura da pochi mesi. Sta bene così: meno soldi, più libertà. Io lo faccio per passione. Non ci guadagno una lira, però ci credo».

Anche l’anno prossimo avrà questa formula ridotta?

«Un mio amico che si occupa di finanza sostiene che la crisi sarà durissima, che ancora non abbiamo raggiunto il fondo, che sarà la peggiore degli ultimi cento anni. Vedremo».

Ancora una volta è su un set di Montalbano: con quale stato d’animo ci va?

«Sono dodici anni che interpreto i racconti che Camilleri continua a scrivere. Stavolta sono quattro: Una lama di luce, Il sonno di Angelica, Voce di notte, Il gioco degli specchi, ma anche per me, come per la gente comune, è come fossero un unico racconto. Il bello di Camilleri è che le trame contano poco: è l’ambiente, le psicologie, il dialetto siciliano, perfino gli arredi delle case ad affascinarci».

Meglio o peggio per un attore trovare un personaggio che diventa alter-ego?

«Per me Montalbano è un amico da andare a trovare quando posso. Sono talmente legato, ormai, a quella parte del ragusano che con Luisa mi sono sposato nel castello di Donnafugata, usato a volte da noi per le riprese. Per mia fortuna non faccio solo Montalbano. Ci lavoro per tre, quattro mesi ogni due anni: pochissimo. Sono le continue repliche a dare l’impressione che io stia sempre in Sicilia a girare Montalbano. A settembre, per esempio, sarò Adriano Olivetti in un film-tv di Soavi».

Si sa poco di Olivetti, figura centrale negli anni della nostra ricostruzione.

«Era un intellettuale ed è più difficile con le immagini raccontare un uomo di pensiero che un uomo di azione. Sognava una società diversa. Era capace di assumere un docente di filosofia e metterlo a capo di un settore nella sua fabbrica. Aveva la grandiosità di una figura rinascimentale. Fu poco capito. Era un progressista che gli americani scambiarono per comunista. Fu anche osteggiato».

Poi tornerà al teatro?

«Non l’ho mai lasciato. Ho il progetto di un Otello con Binasco, ma sarà tra un anno. Intanto faccio con la mia regia, accanto a Massimo De Francovich, Torre d’avorio, ovvero Taking sides che fu anche un film di Szabò. E un testo di Ronald Harwood, Oscar per II pianista di Polanski, ambientato nel 1945 in Germania: al centro del dramma quelli che collaborarono con il regime nazista senza esserlo. E invece c’è un momento in cui bisogna scegliere se stare da una parte o da un’altra. Mi pare di stretta attualità. Intanto dovrebbe finalmente uscire in autunno l’ultimo film di Soldini, Il comandante e la cicogna. È una commedia fantastica dove parlano le statue delle piazze italiane, soprattutto Garibaldi e Leopardi. Io sono un avvocato truffaldino».

Prime vacanze con una figlia di poco più di un anno: l’ha cambiata diventare padre?

«È cambiata la mia testa. E torno piccolo anch’io. Vederla sulla sabbia mi ha riportato il ricordo di me sul mare a Senigaglia, una cosa che avevo rimosso. È strano. Un figlio non solo ti rende padre facendoti assumere impensate responsabilità, ma ti fa tornare figlio, riproponendoti la tua infanzia. Non me lo aspettavo».