Pubblicato il 25/07/2012, 09:00 | Scritto da La Redazione

RAI: GUBITOSI METTE LA SIPRA NEL MIRINO E CHIEDE UN CONTRATTO A TEMPO DETERMINATO

RAI: GUBITOSI METTE LA SIPRA NEL MIRINO E CHIEDE UN CONTRATTO A TEMPO DETERMINATO
Dopo la visita del cda di Viale Mazzini al Quirinale da Napolitano, il nuovo direttore generale è andato nella sede della concessionaria di pubblicità per controllare i conti. L’Unità, pagina 11, di Natalia Lombardo Vertici Rai, stipendio autoridotto e Sipra nel mirino Dovrebbe essere un Cda per nulla pre-estivo, quello di oggi pomeriggio a viale […]

comunicati stampa2

Dopo la visita del cda di Viale Mazzini al Quirinale da Napolitano, il nuovo direttore generale è andato nella sede della concessionaria di pubblicità per controllare i conti.

L’Unità, pagina 11, di Natalia Lombardo

Vertici Rai, stipendio autoridotto e Sipra nel mirino

Dovrebbe essere un Cda per nulla pre-estivo, quello di oggi pomeriggio a viale Mazzini. Sul tavolo il compenso della presidente, Anna Maria Tarantola, la quale, in linea con la spending review governativa, si autoridurrà lo stipendio in modo «sostanziale», dicono nel palazzo, rispetto ai circa 450mila euro che prendeva il suo predecessore Paolo Garimberti. E potrebbe autoridursi lo stipendio anche il neo direttore generale Luigi Gubitosi, dopo le polemiche sui 650mila euro previsti (quanto quello di Lorenza Lei, meno dei circa 700 dell’ex dg Masi o di Cappon). Gubitosi potrebbe chiamare da fuori una persona di fiducia (in precedenza si parlava di tre) mentre da Bankitalia è arrivata la segretaria della presidente.

Ieri tutto il nuovo Cda è stato ricevuto al Quirinale dal presidente Napolitano per la tradizionale visita di cortesia: la presidente Tarantola, i consiglieri, Gherardo Colombo, Benedetta Tobagi, Rodolfo De Laurentiis, Antonio Pilati, Marco Pinto, Guglielmo Rositani, Maria Luisa Todini e Antonio Verro, e con loro anche il dg Gubitosi. Proprio quest’ultimo ha messo nel mirino uno dei nodi della giungla Rai: alla Sipra, la concessionaria di pubblicità, già si sentono il fiato sul collo, perché Gubitosi è andato di persona a parlare con l’amministratore delegato, Aldo Reali, nel suo ufficio romano. Reali ha una provenienza Mediaset e non è un mistero che abbia sempre mantenuto un equilibrio tale da non disturbare troppo la concorrenza, in quel sistema detto RaiSet. Qualche nomina, quindi, potrebbe non essere rinviata a settembre. Tra l’altro c’è Lorenza Lei, ex dg, che preme per essere ricollocata alla direzione di RaiUno.

Gubitosi, che sta parlando separatamente con tutti i dirigenti (dal vicedirettore Marano al capo dell’Intrattenimento Giancarlo Leone), da manager sarebbe però andato dritto su uno dei meccanismi inceppati della vita aziendale, e si capirà prestissimo, dicono a viale Mazzini, se considera l’ad di Sipra di «sua fiducia» o no. Troppi errori nella previsione degli ascolti (la sottovalutazione dello show di Fiorello, o, più di recente, nei punti clou degli Europei), o nella stima dei prezzi e degli sconti agli inserzionisti. E ancora quelle voci anticipate nel bilancio che pure Reali in commissione di Vigilanza ha smentito (i parlamentari chiedevano conto di eventuali spot fatturati prima ma non pagati), comunque funzionali a far risultare il bilancio Rai in attivo, come una medaglia mostrata da Lorenza Lei.

Le Olimpiadi non promettono molto, nel futuro non ci sarà la Formula Uno né la Champions League, e si prevedono 100 milioni in meno per il 2012. La crisi è globale, ma la concorrente Publitalia perde la metà, anche perché Mediaset non ha i limiti della tv pubblica. Sul nodo Sipra si attende ora di capire l’orientamento «politico» che i vertici del pianeta Monti avranno rispetto al sempre presente conflitto d’interessi. Si vedrà poi sul prodotto se ci sarà quella garanzia di «pluralismo» che Tarantola ha promesso. Presidente e dg stanno «studiando», dicono a viale Mazzini, e sembra vogliano eliminare i tanti «doppioni»; dai 15 canali digitali all’accorpamento di RaiNews e Televideo (come sempre Mineo è in bilico), già previsto da Masi, ma sotto la lente sono anche le tante testate giornalistiche. E che dire degli appalti chiavi in mano alle produzioni e alle commesse esterne?