Pubblicato il 01/07/2012, 12:48 | Scritto da La Redazione

LO “ZECCHINO D’ORO” DIVENTA UN TALENT SHOW

LO “ZECCHINO D’ORO” DIVENTA UN TALENT SHOW
Su Dea Kids è iniziato “Arriva lo Zecchino” presentato da Jacopo Sarno, dove si scelgono i bambini che poi andranno su Rai Uno per la gara finale. Libero, pagina 29, di Giovanni Luca Montanino Zecchino Factor La gara tra baby cantanti diventa un talent. Gare in piazza, backstage, eliminazioni: non è troppo per i bimbi? […]

comunicati stampa2

Su Dea Kids è iniziato “Arriva lo Zecchino” presentato da Jacopo Sarno, dove si scelgono i bambini che poi andranno su Rai Uno per la gara finale.

Libero, pagina 29, di Giovanni Luca Montanino

Zecchino Factor

La gara tra baby cantanti diventa un talent. Gare in piazza, backstage, eliminazioni: non è troppo per i bimbi?

Vi ricordate i tempi del bianco e nero, quando tutta la famiglia si riuniva davanti alla tv per ascoltare le canzoni dello «Zecchino d’oro»? Mariele Ventre dirigeva il coro dell’Antoniano di Bologna, Mago Zurlì si divertiva a presentare i bambini che subito conquistavano il pubblico con la voce e la simpatia -, Topo Gigio era la buffa mascotte. Oggi è tutto diverso. Cambiano i format e cambiano anche le trasmissioni che hanno fatto la storia della televisione italiana. Programmi storici sono costrette ad adeguarsi alla tv di oggi e ai format tanto di moda. È, così è anche per lo Zecchino d’oro. Il rischio è quello di vedere «traumatizzato» un bambino alle prese con il meccanismo del reality show, adatto a dei concorrenti adulti. È il problema che potrebbe avere «Arriva lo Zecchino», il programma che dovrà scovare i piccoli cantanti in grado di gareggiare per la finalissima di novembre, in onda su Rai Uno. Il giovane presentatore, Jacopo Sarno, esclude una situazione del genere. «Questa è una trasmissione diversa da una gara vera e propria: i nostri bambini giocano e cantano; il loro entusiasmo è molto protetto».

Ai tempi del «vecchio» Zecchino grandi e piccoli imparavano presto a fischiettare o canticchiare quei motivetti divertenti: alcuni si ricordano ancora oggi (come «Il walzer della moscerino», interpretato da un’ancor piccola Cristina D’Avena). Ma i tempi cambiano, così, anche un’istituzione come «Lo Zecchino d’Oro» è costretta a cambiare veste, per competere con i nuovi format musicali: i talent show come «Amici» e «XFactor». È proprio ieri è partita la seconda edizione di «Arriva lo Zecchino», il programma in onda tutti i sabato alle 13 sul canale tematico «Dea Kids» (Sky 601) che segue le selezioni dei partecipanti allo «Zecchino d’Oro». Dopo il successo dello scorso anno, la trasmissione itinerante ricomincia il giro delle piazze più belle d’Italia, alla ricerca di bambini spigliati e dotati musicalmente. L’obiettivo è raccontare il percorso dei piccoli concorrenti, che cercheranno di arrivare alla finale di novembre su Raiuno; mantenerne vivo l’entusiasmo e controllarne i patemi d’animo. Il giovane presentatore Jacopo Sarno, in ogni puntata, raccoglierà consigli sul canto dai giurati presenti, farà delle simpatiche incursioni nel backstage e seguirà la preparazione dei candidati. L’impressione, insomma, è che «Arriva lo zecchino» aspiri a diventare un vero e proprio talent show, una gara canora con tanto di giudici agguerriti, cronaca delle emozioni e delle lacrime da eliminazione.

Il programma è basato su delle eliminazioni e solo alcuni dei bambini potranno partecipare alle finali dello Zecchino d’Oro su Rai Uno. «Ma i concorrenti», precisa Sarno, «verranno scelti non in base alle proprie capacità oggettive, bensì a quanto sono adatti a cantare i brani in gara. Le canzoni sono top secret, mai giurati le conoscono già: è solo in base ad esse che effettueranno le selezioni. Alle finali di novembre tutti interpreteranno i pezzi di tutti, perché a trionfare deve essere l’amicizia». Naturale chiedersi come farà ad interagire con decine di bambini tra i tre e i dieci anni. «Loro sono forti e hanno sempre qualcosa da insegnare», spiega. «Oggi, per esempio, mi hanno detto che all’ in bocca al lupo si risponde con un grazie e non un crepi, perché la lupa che porta in bocca i suoi cuccioli vuole solo proteggerli. L’essenziale è farli giocare e divertirsi insieme a loro: io ce la metto tutta, cercando di non pormi come l’intervistatore». Un programma itinerante che durerà tutta l’estate, conferma Samo. «Abbiamo iniziato a girare ad aprile. Andremo in onda fino alla fine di agosto. Sono in tutto 10 tappe: devo ammettere che condurre una trasmissione itinerante ti permette di viaggiare e imparare molte cose».