Pubblicato il 25/05/2012, 15:00 | Scritto da La Redazione

SU RAI UNO LA FICTION “L’OLIMPIADE NASCOSTA”, MA IL PRODUTTORE BARBARESCHI TUONA CONTRO DEL NOCE

SU RAI UNO LA FICTION “L’OLIMPIADE NASCOSTA”, MA IL PRODUTTORE BARBARESCHI TUONA CONTRO DEL NOCE
{Summary}Presentata la fiction in onda domenica e lunedì in prima serata, con Cristiana Capotondi e Alessandro Roja. Il produttore continua la sua polemica a distanza con il direttore di Rai Fiction, che non si presenta in conferenza stampa.{/Summary} L’Olocausto è entrato tante volte in fiction e film, facile premere il tasto dell’emozione, difficile trovare ancora […]

{Summary}Presentata la fiction in onda domenica e lunedì in prima serata, con Cristiana Capotondi e Alessandro Roja. Il produttore continua la sua polemica a distanza con il direttore di Rai Fiction, che non si presenta in conferenza stampa.{/Summary}

L’Olocausto è entrato tante volte in fiction e film, facile premere il tasto dell’emozione, difficile trovare ancora punti di vista inesplorati: con L’Olimpiade nascosta, diretta da Alfredo Peyretti, in onda domenica e lunedì in prima serata, la Rai prova a raccontare la tragedia dei campi di sterminio, attraverso una storia vera, l’Olimpiade messa in piedi dai detenuti, con avversari forti atleti tedeschi, in un campo di prigionia polacco nell’ultima fase della Seconda Guerra mondiale.

Un fatto realmente accaduto, nel 1944, intorno a cui il produttore Luca Barbareschi ha costruito una storia d’amore e di fuga ovviamente inventata. «Con questa fiction – afferma Barbareschi – volevamo far riconoscere l’Olimpiade dal comitato olimpico mondiale e dal Coni: il presidente del Cio ha incaricato Mario Pescante di organizzare con il comitato olimpico polacco la cerimonia di premiazione di uno dei protagonisti di quell’Olimpiade, che ora ha 104 anni».

Una premiazione è sempre una bella cosa, ma è ben diversa dal riconoscimento di un’Olimpiade. «È iniziato il riconoscimento dell’Olimpiade, ma è un processo con varie tappe – aggiunge Barbareschi – A luglio per le Olimpiadi di Londra organizzeremo la casa della cultura italiana dove verrà proiettata la nostra fiction e alla fine dei Giochi dovrebbe avvenire il riconoscimento ufficiale. Nel museo delle Olimpiadi di Losanna ci sarà una sezione speciale dedicata a quell’Olimpiade».

Per Cristiana Capotondi un ruolo inedito, quello di una donna costretta a sopravvivere in un campo di concentramento. «È un personaggio diverso da quelli che ho interpretato sino a oggi in tv – dice – È un lavoro che riporta in primo piano l’etica e racconta una parte del nostro passato che io stessa, nonostante sia un’amante della storia, non conoscevo».

Una storia forse un po’ pesante da programmare alla vigilia dell’estate, ma a volere la messa in onda in chiusura di palinsesto è stato lo stesso Barbareschi, in perenne polemica con la Rai. «Questa fiction è forse il mio canto del cigno, quest’anno le mie produzioni non sono andate contro Canale 5, ma contro la stessa Rai Uno e contro il direttore di Rai Fiction, non si può continuare a lavorare così», strepita Barbareschi, la cui ultima serie tv Zodiaco, è stata spostata da Rai Due a Rai Premium dopo appena due puntate per bassi ascolti. «Ma come si fa a spostare una serie dopo appena due puntate e mettere al suo posto un telefilm americano che fa un punto di share in meno – insiste – Così si ammazza la produzione italiana».  

Una volta seduto al tavolo della conferenza Barbareschi comincia a snocciolare i suoi successi, che evidentemente il direttore di Rai Fiction, Fabrizio De Noce, non considera tali, visto che in sala non si fa nemmeno vedere. «Tutte le nostre serie andate in onda quest’anno stanno avendo grande successo all’estero, Nero Wolfe è stato richiesto in Europa e in Sudamerica, con una proposta d’incassi che supera i tre milioni di euro, non era mai successo dai tempi della Piovra. Le fiction della Casanova hanno più interruzioni pubblicitarie di altre, ma lo considero un premio, significa che la Sipra vende bene gli spot, e che i nostri sono prodotti da target più giovane. Quindi forse vale la pena fare due punti di share in meno, ma produrre fiction in grado svecchiare il pubblico di Rai Uno».

A sentire la Rai però il quadro è ben diverso: a Barbareschi non va giù che la seconda serie di Nero Wolfe non sia entrata nel piano fiction dell’anno prossimo. «La sua fiction ha fatto una media del 18% – dicono a Rai Fiction – Nel piano di produzione del prossimo anno non sono state inserite nemmeno serie che hanno raggiunto il 22%. Sono cose di cui si deve tenere conto».

Punti di vista diversi che tornano anche sui grandi annunci. Dice Barbareschi: «Stiamo partendo con la produzione della fiction su Olivetti con Luca Zingaretti, una coproduzione  che costa più di 5 milioni di euro, di cui la Rai sarà partecipe. Raccontiamo un genio italiano». La Rai replica: «Non c’è niente di ufficiale».

 

Tiziana Leone

 

(Nella foto Cristiana Capotondi in una scena della fiction)